In tutta l’Uganda una sola macchina (rotta) per il cancro
L’Uganda contro l’Aids può contare sull’assistenza di centinaia di ong e sui fondi multimilionari forniti da enti internazionali. Ma per curare il cancro, invece, il Paese ha un’unica macchina per la radioterapia nella capitale Kampala. All’inizio di aprile si è rotta per l’ennesima volta, e questa volta irreparabilmente.
Girone torna a casa, ma l'India resiste
Il Tribunale arbitrale istituito all'Aja ha anticipato la sua decisione: Salvatore Girone faccia rientro in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal governo il 26 giugno 2015. Le condizioni del rientro saranno concordate tra Italia e India. Ma fonti del governo indiano hanno precisato che le condizioni della libertà provvisoria devono essere ancora stabilite dalla Corte Suprema.
Guerra all’Isis, perché solo la Russia fa sul serio
L’intervento russo contro il Califfato in Siria, ha cambiato radicalmente la situazione militare costringendo anche gli occidentali a fare qualcosa in più in quella che resta una pallida campagna militare combattuta col fioretto invece che con la clava. A dirlo sonio i rapporti degli analisti e i risultati sulla guerra.
Trump in ascesa, per il Gop è comunque un disastro
All'outsider repubblicano manca poco per la nomination. Ma il Grand Old Party farà di tutto per fermarlo. In ogni caso il destino è segnato in dramma: se anche il miliardario fallisse, gli elettori si scaglieranno contro i vertici che l'hanno ostacolato, pregiudciando così la sfida alla Clinton
Egitto a un bivio tra Mediterraneo e le finanze saudite
El Sisi tenta di salvarsi dall’opposizione e dal terrorismo. Sullo sfondo la visita del re dell'Arabia che ha offerto aiuti economici e potrebbe condizionare lo spostamento del Paese verso la famiglia Al Saud. Il caso Regeni risente anche di tutto questo.
E' giunta l'ora di rimuovere le sanzioni alla Siria
Le sanzioni alla Siria impediscono di aiutare la popolazione vittima di cinque anni di guerra civile. La questione è stata posta, con attenzione e delicatezza, da monsignor Georges Abou Khazen, ospite a Milano. Ed è un appello che non deve cadere nel vuoto. Non solo gli aiuti umanitari, ma anche scambi culturali secolari sono stati interrotti dalle sanzioni. E a pagarne il prezzo è anche la stessa Italia. Rimuovere il blocco sarebbe un passo avanti per la pace nel martoriato paese.
Libia, le difficili condizioni per un intervento italiano
Il governo smentisce, la stampa continua a parlarne: l'esercito italiano interverrà o no in Libia? Le condizioni non sono ottimali. Il governo di "unità nazionale" di al Sarraj, non gode del sostegno di Haftar (e del governo di Tobruk) e neppure di Tripoli. E l'atteggiamento degli alleati, specie i francesi, è quantomeno ambiguo.
Il vescovo di Aleppo piange sulle rovine della Siria
Monsignor Abou Khazen ospite della Regione Lombardia traccia il bilancio del conflitto e della sporca guerra dell'Isis: «Il cessate il fuoco infranto non fa notizia nei tg, il mosaico di 23 etnie che vivevano in pace è stato disgregato, oltre 43mila fabbriche sono state chiuse, siamo rimasti senz'acqua per due mesi. E l'embargo danneggia i poveri che bruciano le scarpe per scaldarsi. Ma il gesto del Papa a Lesbo ci ha dato speranza». Anche se la distruzione della chiesa dei domenicani di Mosul, già abbandonata, alimenta l'angoscia.
Serbia e Austria, una vittoria e una sconfitta per l'Ue
In Serbia vince di nuovo la coalizione guidata dal Partito Progressista, affermatosi grazie ai suoi toni anti-europeisti, ma ora convinto sostenitore della causa pro-Ue, a costo di rinunciare (di fatto) al Kosovo. Al contrario, in Austria il primo turno sbaraglia i partiti tradizionali e porta al ballottaggio un euroscettico e un verde.
Otto per guidare l'Onu: tutti di sinistra e pro Lgbt
Mentre cerca d’imporre una tassa globale per l’aborto e abolisce la trasparenza sui finanziamenti ricevuti in materia di “salute riproduttiva, l’Onu sta cercando il successore del Segretario Generale Ban Ki-moon. . Il mandato (il secondo) del sudcoreano scade il 31 dicembre 2016 e otto sono i candidati in corsa.
Serbia, un voto pro o contro il premier e l'Ue
Serbia, oggi si tengono elezioni politiche anticipate convocate dal Presidente della Repubblica Nikoli? su diktat del premier dimissionario Vu?i?, che punta alla maggioranza assoluta. A dispetto dei proclami ufficiali, il suo è stato un governo molto filo-Ue. Ma proprio questa tendenza potrebbe creare disaffezione.
Isis: quanta fatica per riconoscere un palese genocidio
I crimini commessi dall'Isis contro le minoranze cristiane, yezide e musulmane sciite sono chiaramente atti di genocidio. Ma sono occorsi più di due anni prima che i parlamenti in Usa e Gran Bretagna li definissero per quel che sono. Un mix di rigidità burocratica e di miopia politica hanno finora tappato la bocca alle democrazie.