La Turchia si avvicina ancora all'autoritarismo
L’Unione Europea ha concluso con la Turchia un accordo sul flusso degli immigrati da appena due mesi, ma ad Ankara il governo è già cambiato. Non si tratta solo di un rimpasto interno all'Akp, ma di un cambio di sistema, un'ulteriore svolta autoritaria islamica. A farne le spese sono le minoranze.
Fermare le sanzioni in Siria
Si moltiplicano gli appelli a far cessare l'embargo sulla Siria. La retorica sui profughi che scappano appare ipocrita se nello stesso tempo si continua ad affamare, impedire le cure, negare l’acqua potabile, il lavoro, la sicurezza, la dignità a chi rimane nel paese ormai al collasso a causa di un conflitto di cui non si vede la fine.
Baratro Venezuela: saccheggi e collasso sanitario
Il segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede Richard Gallagher costretto ad annullare la visita imminente in Venezuela. E' solo l'ultima delle misure repressive del governo chavista di Maduro. Che ora non riesce a fronteggiare l'inflazione alle stelle: con uno stipendio minimo equivalente a 12 euro si comprano 3 polli. L'allarme delle Ong: «Bambini, ipertesi e malati di cancro muoiono per mancanza di medicinali».
Primarie Usa, quando la matematica è un'opinione
Teoricamente, stando al numero di delegati vinti, la Clinton e Trump hanno già la loro nomination in tasca. Ma l'ex first lady deve affrontare la marea di voti che ha conquistato il rivale Bernie Sanders. E Donald Trump l'ostilità dei conservatori, su cui ha sparato a zero per mesi. Entrambi devono scendere a compromessi.
Se anche Angelina Jolie fa la predica all’Occidente
Secondo l’attrice Angelina Jolie, che è stata per dieci anni ambasciatrice dell’Acnur (l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) l’Europa sbaglia tutto sull’immigrazione. Lo ha detto alla Bbc, aggiungendo che non è l’Occidente a pagare i costi più alti del fenomeno immigrazione. Ma la star si sbagia.
La distruzione di monumenti e persone sotto il Califfato
L'Isis ha veramente raso al suolo le antiche mura di Ninive: le loro stesse foto lo confermano. La distruzione di tutti i monumenti pre-islamici continua implacabile. E implacabile è anche la repressione: fucilazioni sommarie per chi usa Internet, donne prigioniere e schiave, campi di rieducazione.
Libia, solo chiacchiere al “congresso di Vienna”
Continuando a girare a vuoto l’esecutivo voluto dall’Onu rischia di collassare prima ancora di aver messo piede nei ministeri di Tripoli. Ieri a Vienna è stato deciso che gli occidentali riapriranno le ambasciate ma “solo tra qualche mese”. Con un simile coraggio Europa e USA riusciranno ad aiutare ben poco il loro “pupillo” al-Sarraj.
Un appello per fermare l'embargo alla Siria
La situazione in Siria è disperata: Carenza di generi alimentari, disoccupazione generalizzata, impossibilità di cure mediche, razionamento di acqua potabile, di elettricità. L’embargo rende impossibile per i siriani stabilitisi all’estero di spedire denaro ai familiari rimasti in patria.
La corruzione c'è ma non si dice: il caso Nigeria
Il premier britannico Cameron definisce la Nigeria un paese «incredibilmente corrotto» e si attira un mare di critiche. Eppure, il Fondo per la lotta all’Aids ha sospeso i fondi dopo aver constatato un buco di 3,4 milioni di euro. Briciole di fronte ai miliardi di euro spariti dai ricavi del petrolio e dalla lotta al terrorismo
Grazie a Obama i diritti Lgbt finiscono nel water
Il governatore del North Carolina ha ratificato la legge che vieta l'uso dei bagni pubblici in base alla percezione soggettiva del sesso. Obama, dopo aver minacciato di tagliare i fondi federali, ha raccomandato a ogni scuola di consentire il libero accesso ai bagni degli studenti transgender, sennò saranno guai.
Venezuela, l'opposizione sfida Maduro in piazza
L'opposizione democratica del Venezuela aveva raccolto regolarmente le firme per un referendum revocatorio, contro il presidente Maduro, dopo che il paese è giunto sull'orlo del collasso. Ma il referendum non viene indetto. Allora migliaia di oppositori sono scesi in piazza. La rivoluzione bolivariana si regge solo sulla forza, ormai.
L’Iraq muore E non è solo l’Isis a distruggerlo
Tre attentati con un bilancio di almeno 93 morti e quasi 200 feriti. Con il primo, il più terribile, in un mercato affollato nel quartiere di Sadr City. È stata l'ennesima giornata di sangue quella di ieri a Baghdad: la peggiore dall'inizio del 2016. Anno, peraltro, già nerissimo per l'Iraq: il conteggio diffuso dall'Onu già prima delle stragi di ieri parlava di 1.119 persone uccise in episodi violenti a marzo e altre 741 ad aprile.