Gaza, non solo Hamas. C'è anche il Pij, alleato dell'Iran
Gaza, l'enclave palestinese controllata dal movimento armato Hamas, contiene anche altri pericolosi gruppi jihadisti. Fra questi il più celebre e potente è il Pij (Movimento per il jihad islamico in Palestina), finanziato e armato dall'Iran. L'organizzazione terroristica è pronta a subentrare a Hamas in caso di crisi di potere. Mira a distruggere Israele.
Siria, la zona cuscinetto attorno a Idlib e i nuovi rischi
Raggiunto l'accordo fra Russia e Turchia, è stata effettivamente creata una zona demilitarizzata attorno alla sacca di Idlib. Le milizie legate ai turchi la rispettano, non così i jihadisti che non si ritirano e non depongono le armi. Intanto resta aperto il problema del Kurdistan siriano, difeso da militari Usa la cui presenza è denunciata da Mosca.
Germania, c'è l'immigrazione dietro il crollo della Merkel
La Csu alleata della Cancelliera cala al 37%, grande successo dei Verdi (17%) e l'Adf entra per la prima volta nel Parlamento bavarese. Sono questi i risultati più significativi di un voto su cui ha pesato molto l'afflusso incontrollato di immigrati, e che ha quindi punito il governo.
Riad voleva Khashoggi morto e nessuno lo ha difeso
Jamal Khashoggi era un giornalista saudita fra i più influenti e rispettati. Consigliere di principi, amico della corte reale, è caduto in disgrazia quando ha rotto con il nuovo corso del principe Mohammad bin Salman, l’uomo forte di Riad. Vicino ai Fratelli Musulmani, è scomparso, quasi certamente ucciso, nel consolato saudita di Istanbul.
Sequestro Maccalli e non solo: il jihad in Africa
A quasi un mese dal rapimento di padre Pierluigi Maccalli, missionario in Niger, è bene fare il punto della situazione sui gruppi jihadisti che operano in Africa, ben radicati e in piena espansione. Oltre all'ara del Sahel, i gruppi direttamente legati ad Al Qaeda (come al Shabaab), dalla Somalia, si espandono in Kenya e Mozambico
Erdogan-Khomeini, che somiglianze sull'islamizzazione
La Turchia degli ultimi 16 anni è un Paese trasformato fin dalle radici. Oggi è una nazione islamista che assomiglia all’Iran del 1979: alla guida di Erdoğan la rivoluzione islamica sta facendo il suo corso, forse è solo più lenta rispetto al modello iraniano. Ma il processo d'islamizzazione è quasi sovrapponibile.
Bosnia, le presidenziali riaccendono la tensione
Le elezioni presidenziali della Bosnia si sono concluse con la vittoria di un nazionalista serbo nella parte serba, di un nazionalista bosgnacco nella parte musulmana e di un altro candidato appoggiato dai musulmani nella parte croata. I croati sono senza rappresentanza e ciò spezza il fragile equilibrio.
Francia, una "reconquista" dei ghetti islamici
Collomb, ministro dell'Interno francese, rassegna le dimissioni dal governo macroniano, per dissensi su immigrazione e gestione delle "no go zones" dominate da islamici radicali. Dimettendosi si toglie qualche soddisfazione, parlando apertamente di "riconquista repubblicana" di aree in cui prebale ormai la legge del più forte.
Con Kavanaugh, una Corte Suprema con più cattolici
Uno dei momenti politici più importanti della storia recente degli Stati Uniti: con la conferma di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema, la maggioranza dei nove giudici del massimo tribunale statunitense passa ai conservatori, la compagine più conservatrice dagli anni '30. Con Kavanaugh, pro-life e pro-family, la maggioranza diventa cattolica.
Kavanaugh verso la Corte Suprema, una rivoluzione
A meno di un cataclisma davvero imprevisto, Brett M. Kavanaugh è il prossimo giudice della Corte Suprema federale degli Usa. Un risultato eccezionale e clamoroso, visto che in questo modo i conservatori avranno finalmente l’agognata maggioranza. Su di lui l'Fbi non ha trovato nulla di sporco. Mentre sulla sua accusatrice stanno emergendo particolari quantomeno... interessanti.
Assad, l'attività diplomatica indica una vittoria vicina
Il presidente siriano conferma che stanno arrivando a Damasco delegazioni diplomatiche di paesi arabi e occidentali in vista della riapertura delle ambasciate. E intanto la Russia rinforza le difese aeree della Siria.
Theresa May balla sulla stessa musica dei laburisti
Alla Conferenza annunale del Partito Conservatore britannico, spezzando la tradizionale unità, Boris Johnson attacca la May. La premier arriva su palco danzando sulle note degli Abba, ma evita di rispondere al rivale sul suo piano per la Brexit. E fa promesse elettorali simili a quelle laburiste.