La fragile tregua a Gaza e i costi della pace
Il conflitto a Gaza non è mai finito. Dall’11 al 14 novembre: quasi 500 razzi lanciati da Hamas contro Israele e rappresaglia dell'aviazione israeliana su Gaza. La tregua, che era iniziata nei giorni precedenti, è stata però ripristinata in poco tempo. Il Qatar paga Hamas, l'Egitto si fa garante della tregua, il governo Netanyahu si spacca.
Brexit, l'accordo che piace all'Ue e spacca il Regno Unito
Cinque ore di riunione straordinaria di governo, per giungere a una conclusione sulla bozza di accordo per la Brexit. Alla fine, ha prevalso il parere della premier conservatrice Theresa May, con tante concessioni all'Ue, soprattutto sull'Irlanda del Nord. Ma il Partito Conservatore è spaccato e la strada è ancora lunga.
Libia, successo o no? Intanto l'asse Italia-Russia funziona
Haftar "istrionico", Turchia in ritirata: l’Italia non poteva compiere il miracolo di risolvere la crisi libica, obiettivo che vede fallire la comunità internazionale da sette anni. Ma l’aspetto più rilevante emerso dal summit di Palermo riguarda l'asse tra Italia e Russia per stabilizzare la Libia.
Yemen: la stampa liberal con l'Iran contro Trump
Il Washington Post ospita come editorialista il leader degli Houthi, le milizie sciite che combattono nello Yemen contro il governo, spalleggiate dall'Iran. Il quotidiano liberal, che ospitò Khashoggi, fa dunque una scelta di campo chiara, a favore dell'Iran, per colpire Trump e i suoi alleati sauditi.
Polonia, un'indipendenza che dà fastidio
Un mare di persone ha partecipato domenica alla marcia per l'indipendenza, che celebra la rinascita della Polonia nel 1918. Una iniziativa che è stata falsamente dipinta come nazionalsocialista, mentre ha bene espresso il patriottismo dei polacchi.
Governance, l'Africa migliora ma su scuola e economia no
Dal 2007 la Fondazione Mo Ibrahim realizza un rapporto annuale dedicato alla qualità della governance in Africa. Circa tre africani su quattro abitano in paesi in cui la governance nell’arco degli ultimi dieci anni è migliorata. Ma il problema più preoccupante è dato dalla scuola e dal fatto che i governi non sono riusciti a trasformare la crescita economica in maggiori opportunità per i cittadini.
Il voto religioso per Trump si rinforza: ecco perché
Un'immagine di un raduno in Missuouri spiega il voto cristiano a Trump, in crescita soprattutto fra gli evangelici: dopo anni di ferocia progressita, con lui la libertà di chi crede, difende la vita e la famiglia è più protetta.
-COSA CELA LA CACCIATA DEL MINISTRO di Marco Respinti
Trump, c'è l'impeachment dietro la cacciata del ministro?
Il licenziamento annunciato da parte di Trump del ministro della Giustizia Jeff Sessions cela lo scontro sul Russiagate, ma all'orizzonte sembra delineare un regolamento di conti per impedire appoggi alla procedura di impeachment.
Turchia, islamizzazione uguale violenza sulle donne
Oltre 130mila donne abusate nel 2017, poco meno di 400 le vittime di violenze domestiche. Sono i dati ufficiali diffusi dal governo turco, probbailmente sottostimati. In aumento anche i matrimoni con ragazze minorenni, perché per la legge islamica - dice il governo - l'adolescenza inizia a 9 anni.
GOP, sconfitta indolore, nella vittoria stretta Democrat
Il Partito Repubblicano ha subito una sconfitta che non va sottovalutata, ma nemmeno esagerata. I Democratici hanno vinto, ma non travolto. Il GOP tiene saldo il Senato, ramo da cui passano le leggi strutturali di Trump. Che ora ha, semmai, un solo problema: il fuggi fuggi dal mondo conservatore.
GOP fragile, Trump rischia la battuta d'arresto
Domani gli Stati Uniti saranno chiamati al voto per eleggere tutti i deputati della Camera federale. I sondaggi danno i Democratici favoriti. La contro-rivoluzione iniziata due anni fa da Trump per invertire alcune delle leggi più assurde introdotte nell’ordinamentonell’era di Barack Obama potrebbe subire una battuta d’arresto.
Immigrazione, la crisi investe Bosnia e Croazia
La nuova rotta dei migranti che dalla Grecia cercano di arrivare nel centro Europa passa dalla Bosnia-Erzegovina, che già da alcuni mesi fa fatica a gestire la crisi. Non solo c'è l'aumento di reati, ma c'è timore per il reclutamento jihadista. E anche la Croazia - porta della UE - si trova in difficoltà, anche perché i paesi confinanti hanno chiuso i loro confini.