Crisi del sacerdozio e furia protestante tra i cattolici
Il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Muller nell'introduzione al libro su Ratzinger: "Percepì che la crisi del sacerdozio da parte di tanti ambiti cattolici, derivava all’esegesi protestante in voga negli anni Cinquanta e Sessanta".
Creta, ortodossi verso l'unità sui principi non negoziabili
Dieci Chiese ortodosse hanno concluso a Creta il Concilio Panortodosso convocato dal patriarca Bartolomeo I. Importanti le assenze (Mosca, Antiochia, Georgia e Bulgaria). Ma c'è unità su temi forti: difesa del matrimonio, difesa del cristianesimo dal secolarismo, identità dei popoli, protezione della vita.
"Genocidio? Non potevo chiamarlo che così"
Il Pontefice a 360 gradi in aereo. Brexit: Attenzio alla balcanizzazione dell'Europa, ritrovi le sue radici". Genocidio: "Sarebbe suonato strano non dirlo". Comunità gay: "Chiedere scusa ai gay, ma condannare certe manifestazioni politiche offensive per gli altri". E poi Benedetto XVI e le "diaconesse".
Francesco e il patriarca armeno: «Cristiani uniti nel martirio».
Il Papa e il patriarca Karekin II ricordano il genocidio di inizio secolo degli armeni e l'esilio delle minoranze etniche in medio Oriente: «I martiri appartengono a tutte le Chiese e la loro sofferenza costituisce un “ecumenismo del sangue” che trascende le divisioni storiche tra cristiani». Ma la Turchia non ci sta e attacca: «Papa e papato portano ancora tracce della mentalità da crociata. Commenti che non hanno alcun rapporto con la realtà».
Il prete ormai è un “mostro”: mai più da solo con bimbi
Decisione drastica della diocesi di Montreal, in ginocchio per cause milionarie per abusi su minori. Sacerdoti, catechisti ed educatori non potranno stare da soli con i bambini. Dovrà sempre esserci un testimone. Così addio a confessione e direzione spirituale. Il vescovo si piega alla caccia alle streghe e alla paura.
Il Papa a fianco degli armeni: «Lo sterminio subito brucia nel cuore».
Nella seconda giornata del viaggio apostolico di Papa Francesco in Armenia l'incontro ecumenico e la preghiera per la pace sulla Piazza della Repubblica di Yerevan. Il pontefice è tornato a parlare del “genocidio” definendolo «immane e folle sterminio impresso nella memoria che brucia nel cuore». La parola, proibita in Turchia, - chiarisce la sala stampa - vuole sanare le ferite, non riaprirle.
Unità dei cristiani, compagnia-rimedio allo scetticismo
Noi cristiani abbiamo la responsabilità di far vedere, con la nostra “ingenua baldanza”, questa unità a tutti, affinché tutti vedano ed esperimentino lo stesso stupore. L’unità è una dimensione di cui i cristiani non possano fare a meno sia nella loro vita personale che nella loro vita sociale.
"Genocidio". Il Papa in Armenia non ha paura
Pur rischiando un incidente diplomatico con la Turchia, Papa Francesco usa la parola "genocidio" nel corso della sua visita in Armenia, nel corso del suo incontro con il presidente Serzh Sargsyan. L'ha pronunciata parlando a braccio, andando oltre il testo scritto. "Non bisogna avere paura di chiamare le cose con il proprio nome", aveva detto il Pontefice nel 2015.
-PIZZABALLA TORNA A GERUSALEMME di Giorgio Bernardelli
Pierbattista Pizzaballa torna a Gerusalemme
Dopo dodici anni di custodia della Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa viene mandato, da Papa Francesco, di nuovo a Gerusalemme. Questa volta in veste di amministratore apostolico del patriarcato latino della città santa. Una scelta che lascia l'amaro in bocca al clero arabo, "Tuttavia so bene che è Lui che chiama e manda e in Lui confido", risponde Pizzaballa
«Grazie a don Max ho ritrovato la fede»
La testimonianza di un responsabile del movimento fondato da don Massimiliano Pusceddu, Apostoli di Maria, racconta chi è davvero il sacerdote finito nel tritacarne mediatico.
Sako rilancia la missione della Chiesa irachena
La Chiesa caldea, esule nel suo stesso Iraq, ci ha sorpreso ancora una volta, non solo con la sua fede profonda, ma anche con una lezione di vita per ogni comunità cristiana. Su iniziativa del patriarca Luis Raphael Sako, infatti, tutti i sacerdoti caldei dell'Iraq si sono riuniti per un incontro ad Ankawa, il sobborgo cristiano di Erbil divenuto la sede patriarcale di fatto di una Chiesa che non può stare lontano dal suo gregge.
Troppe vocazioni Il vescovo chiude la Fraternità
La Chiesa del Belgio, in piena crisi di vocazioni, ha deciso di non ospitare più la Fraternità sacerdotale dei Santi apostoli che ha attirato in soli tre anni 27 membri, 6 sacerdoti e 21 seminaristi. La decisione del nuovo arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef De Kesel, appare paradossale nelle motivazioni: «La maggior parte dei seminaristi provengono dalla Francia, nonostante vi siano molte diocesi francesi in cui mancano sacerdoti». Ed è rivolta tra i laici.