Biden-Erode firma un ordine esecutivo pro aborto
In risposta alla decisione della Corte Suprema che ha cancellato la sentenza abortista Roe vs Wade, Joe Biden ha firmato ieri un ordine esecutivo per sostenere l’accesso all’aborto negli Stati Uniti. Il provvedimento avrà comunque un impatto limitato. I Democratici sperano in un exploit nelle elezioni di metà mandato per approvare una legge che autorizzi l’aborto fino alla nascita. Ma la popolarità di Biden è ai minimi. Continua intanto il silenzio complice della Casa Bianca sugli attacchi a chiese e centri pro vita (una decina solo nell’ultima settimana) e sulle minacce ai giudici conservatori.
Aborto, la Corte Suprema USA cancella la Roe. Ora decidono gli Stati
Con un voto di 6-3 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la Roe contro Wade, la sentenza che nel 1973 aveva imposto l’aborto in tutta la nazione. Con essa decadono anche le decisioni collegate, come la Casey contro Planned Parenthood. Il diritto di decidere in materia viene così restituito ai singoli Stati e ai loro rappresentanti eletti. Dichiarazioni infuocate e irresponsabili da parte del gotha del Partito Democratico e dello stesso Biden, disposti a tutto pur di reimporre l’aborto nell’intero Paese. Chiese e centri pro vita temono per la “Notte di rabbia” annunciata dai terroristi pro aborto.
- IL VIDEO: GRAZIE ANCHE A TRUMP, di Riccardo Cascioli
- LA VIGNETTA, di Federico Cesari
La guerra degli abortisti negli Usa
Proseguono le devastazioni degli abortisti, in tutti gli Stati Uniti, ai danni di chiese e centri pro vita. Oltre al caso del giudice Kavanaugh, minacciati anche i giudici Alito e Barrett con le loro famiglie. I vescovi chiedono di proteggere chi è in pericolo. Ma i Dem, con Biden e Harris in testa, e i media liberal continuano ad avallare le violenze.
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Aborto, i Dem Usa soffiano sulla guerra civile
Proseguono le violenze negli Usa in reazione alla bozza anti-aborto della Corte Suprema. Scandalose affermazioni della portavoce della Casa Bianca che appoggia - contro la legge - i manifestanti presso le case dei giudici. La stampa liberal evoca scenari da guerra civile e il sindaco Dem di Chicago esorta a “imbracciare le armi”.
Altri milioni per l’aborto, Biden accresce i fondi all’Unfpa
Dopo i tagli di Trump la Casa Bianca vuole stanziare, per il 2023, 56 milioni di dollari in favore del Fondo Onu per la Popolazione: un incremento del 72% rispetto all’anno in corso. Messe da parte le restrizioni che vietavano di usare i fondi per l’aborto o per programmi in Cina. Il cui regime comunista vanta una lunga collaborazione con l’Unfpa fin dalla politica del figlio unico e continua oggi sterilizzazioni e aborti forzati. Più che raddoppiata (2,6 miliardi) anche la torta globale per l’uguaglianza di genere, in buona parte destinata ai diritti Lgbt e ancora alla soppressione dei nascituri nel mondo.
- CORTE SUPREMA, CONFERMATA L'ABORTISTA JACKSON, di Luca Volontè
Brown Jackson, la giudice di Biden è un'attivista
Audizione per la nuova giudice suprema negli Usa, Ketanji Brown Jackson. Emerge un profilo di attivista che oggi si direbbe "woke". Una rivoluzionaria impegnata in difesa dell'aborto, indecisa sulla stessa definizione di "donna", sostenitrice della Critical Race Theory, con un passato di sentenze generose per la pornografia infantile.
Aborti e ricerca, 88 milioni da Biden. E sui nati vivi…
Un progetto dell’Università di Pittsburgh interroga i medici sulla possibilità che ai bambini vengano estratti organi da vivi. E l’Amministrazione Biden stanzia 88 milioni di dollari per ricerche su tessuti umani fetali - come i trapianti da bambini a topi. Maggiore finanziatore il NIAID diretto da Fauci.
Il razzismo, uscito dalla porta, rientra dalla finestra
Il 4 febbraio di 109 anni fa nasceva Rosa L. McCauley, ricordata dai più con il cognome del marito: Rosa Parks, icona della lotta per i diritti civili negli Usa. La sua fu una protesta non-violenta che segnò l'inizio della fine della segregazione razziale. Ma oggi, il razzismo, buttato fuori dalla porta, rientra dalla finestra.
Anche il Senato Usa dice “no” all’obbligo vaccinale
Con i Repubblicani compatti, e il voto di due Dem, il Senato dice no (52-48) al mandato di Biden sul “green pass” all’americana per le aziende private con almeno 100 dipendenti. Obbligo già sospeso dalla Corte d’Appello per il Quinto Circuito, rivelando un'attenzione alle libertà personali e ai fatti assente in tanta magistratura e politica italiana.
Summit delle Democrazie: dittature invitate, democratici esclusi
Le strane scelte dell'amministrazione Biden per il Summit delle Democrazie, volto a difendere il mondo libero dagli autoritarismi. Fra gli invitati figurano anche Stati non democratici, come Angola, Iraq e Congo, o in bilico come Pakistan e Malesia. Mentre sono escluse democrazie come l'Ungheria. Che criteri sono stati adottati?
Biden che si vanta del ritiro da Kabul è indifendibile
Joe Biden vanta, nei suoi discorsi, la decisione di aver posto fine alla guerra in Afghanistan. Ma sono sotto gli occhi di tutti le scene del disastro. Probabilmente, nella sua retorica, Biden si avvale dell'aiuto dello scienziato comportamentale Sunstein, teorico del "nudge". Ma al di là della retorica gli americani vedono la realtà e il presidente ha perso credibilità.
Afghanistan addio, ora ci penseranno i cinesi
Ciò che l’America molla, viene preso dalla Cina? Questa pare proprio essere la dinamica nell’ultimo anno. L’esempio più eclatante è l’Afghanistan, se non altro per la rapidità con cui all’egemonia statunitense è subentrata quella cinese. Il nuovo Emirato e il regime di Pechino sono pronti ad accantonare la loro incompatibilità ideologica?