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STATI UNITI

La lotta per la vita si fa incandescente

La società statunitense è in fiamme, con i pro-life ripetutamente (e fisicamente) attaccati, mentre gli abortisti dispiegano tutte le forze per eliminare l’obiezione di coscienza e i centri di aiuto alla vita, guidati dal duo Biden&Pelosi. E Kamala Harris progetta un tour per promuovere l’aborto.

Vita e bioetica 26_07_2022

Continua la battaglia per la difesa della vita nascente negli USA. I “cattolici fluidi” Biden&Pelosi guidano gli attacchi a ospedali cristiani, obiezione di coscienza e centri pro-life. Sgradevoli segni di violenza si diffondono nel Paese. I vicini di casa del giudice Brett Kavanaugh non sanno più come chiedere ai manifestanti abortisti e disturbatori incalliti della quiete pubblica di smettere con le loro lagne e urla. D’altronde un solo arresto è stato compiuto nei riguardi degli anarco-abortisti che hanno saccheggiato le diverse centinaia di chiese e centri pro-life del paese. Un minorenne è stato arrestato nei giorni scorsi per aver incendiato e vandalizzato, lo scorso 10 luglio, la chiesa cattolica di St. Jane Frances de Chantal e la North Bethesda United Methodist Church, nel Maryland. Difficile credere che l’abbia fatto da solo, impossibile pensare che nessuno lo abbia spinto o ispirato.

La tensione è alle stelle, come dimostrano, non solo il recentissimo studio ripreso da The Guardian lo scorso 20 luglio («Un adulto su cinque negli Stati Uniti, pari a circa 50 milioni di persone, ritiene che la violenza politica sia giustificata almeno in alcune circostanze»), ma anche l’aggressione armata subita dal parlamentare Lee Zeldin, candidato pro-life e repubblicano alla carica di governatore di New York, durante una tappa della campagna elettorale a Fairport, il 21 luglio. Ovviamente, trattandosi di un politico repubblicano, il suo aggressore è stato rilasciato sulla parola in poche ore e circola liberamente in attesa di pianificare un altro assalto.

I tanto temuti e pericolosi pro-life e repubblicani sinora non hanno mai assalito nessuna clinica abortista, né convention di Planned Parenthood, né chiese che riconoscono l’aborto o politici che favoriscono “omicidi di innocenti”. Forse dev’essere stata l’assenza di minacce ad aver indotto 17 deputati Dem a farsi arrestare, durante una manifestazione abortista a Washington il 19 luglio, per aver bloccato illegalmente il traffico davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Una sceneggiata programmata con mass media, gruppi di Soros e multinazionali abortiste, che ha visto i parlamentari, Alexandria Ocasio-Cortez e Ilhan Omar in prima fila, fingere di essere ammanettati per apparire come vittime: un puro, risibile teatro politico. YouTube il 21 luglio ha annunciato una nuova politica globale per rimuovere i contenuti “falsi” e “dannosi” sull'aborto, compresi i video che menzionano l’infertilità e il cancro al seno come potenziali rischi dell'aborto, anche se numerosi studi scientifici indicano il contrario. Facebook, martedì 20 luglio , aveva censurato definitivamente la pagina Abortion Pill Reversal e l’Abortion Pill Rescue Network, sui metodi per far regredire gli effetti omicidi delle pillole e continuare la gestazione vitale. Per questo clima da censura, diversi Procuratori Generali degli Stati Repubblicani hanno già minacciato una denuncia nei confronti di Google a causa dei tentativi di cancellare i “centri per la vita” nei loro territori.

In Kansas si terrà, il prossimo 2 agosto il referendum costituzionale per includere il diritto alla vita del concepito. I pro life sono in vantaggio nei sondaggi, ma la battaglia è epocale anche per abortisti e New York Times. Ottima la proposta dei senatori repubblicani per proclamare il mese di giugno, in onore della Senteza Dobbs, il “Mese della Vita”. Per altri versi, due donne governatrici dei Dem manifestano l’accanimento contro i pro-life: Gretchen Whitmer in Michigan, dopo due ordini esecutivi a favore dell’aborto, mette il veto a 20 milioni di dollari per i servizi di adozione e gravidanza nello Stato, mentre Kathy Hochul di News York ha annunciato 10 milioni di donazioni ai fornitori di aborti.  I Dem sotto la spinta di una indiavolata Nancy Pelosi, il 21 luglio, hanno approvato una falsa legge sulla “contraccezione” che si limita a promuovere l’aborto e a finanziare Planned Parenthood. La Camera ha votato 228-195 a favore del provvedimento e i Dem hanno respinto non solo una mozione repubblicana che chiedeva di riscrivere la legge senza promuovere anche l’aborto, ma (ancora peggio!) hanno respinto la Risoluzione H.Res. 1233 che condannava centinaia di violenze e minacce subiti negli ultimi mesi da centri di aiuto alla vita e chiese. L'H.R. 8373, la “Legge sul diritto alla contraccezione” dei Democratici, è essenzialmente un'altra legge pro-aborto, il disegno di legge è più che altro un veicolo per continuare ed espandere i finanziamenti a Planned Parenthood, la più grande azienda abortista della nazione e ai fornitori di aborti di prescrivere, con o senza ricetta, farmaci da utilizzare per gli aborti senza limiti ed includendo anche quelli non approvati dalla FDA.

Inoltre la norma va contro la libertà religiosa e la tutela della coscienza perché costringerebbe i fornitori di servizi sanitari a violare la loro religione e le loro convinzioni di coscienza per fornire contraccezione ed eseguire sterilizzazioni, anche su minori ed esclude esplicitamente l'applicazione del Religious Freedom Restoration Act, una garanzia per per la liberta degli istituti religiosi. Proteste da parte del mondo pro-life: in particolare da parte della Susan B. Anthony Pro-Life America ha inviato una lettera durissima a tutti i parlamentari. Difficile che la legge Dem venga approvata al Senato, ma essa dimostra come abortisti e mass media liberal, vedi il New York Times di questi giorni, abbiano a cuore la normalizzazione dell’aborto come “servizio vitale” per le giovani generazioni. Peccato che lo stesso Guttmacher Institute dimostri che oltre 50 milioni di bambini, tra i millennial (24,5 milioni) e la generazione Z (26 milioni), siano già stati uccisi dall'aborto. Biden è attivo e, a causa delle linee guida diramate dal Dipartimento alla Salute delle scorse settimane, si sta ora imponendo agli ospedali finanziati dai contribuenti, inclusi quelli cattolici e alle farmacie di fornire quelli che ironicamente vengono definiti medicinali e "aborti salvavita", indipendentemente dal fatto che siano illegali nel loro Stato.

E la Harris? Annuncia a ‘Politico’ un tour in tutto il Paese. L’obiettivo? Promuovere l’omicidio dell’innocente... Ha detto bene il cardinale Timothy Dolan a Foxnews: «La società è in questa preoccupante situazione perché ha messo l’uomo al posto di Dio».