Congo, una strage ferma la tirannia di Kabila
Repubblica Democratica del Congo: una settimana di proteste nella capitale Kinshasa è costata la vita a 42 persone, uccise dalle forze dell'ordine. Ma almeno è naufragato il progetto di riforma elettorale del presidente Joseph Kabila che ne avrebbe consacrato una sua dittatura di fatto.
Le sanzioni non stanno fermando la Russia
Le sanzioni economiche occidentali non hanno fermato affatto la Russia. Nonostante il crollo del rublo e del prezzo del petrolio, Putin continua a fornire il suo sostegno ai pro-russi dell'Ucraina orientale, consentendo loro di passare all'offensiva. Fallita la mediazione a Minsk, la Nato non intende intervenire.
Cristiani divisi nello scontro fra Hezbollah e Israele
Il Libano rischia di cascare di nuovo nel conflitto fra il movimento sciita Hezbollah e Israele. Dopo lo scontro a fuoco del 28 gennaio, in cui è morto anche un casco blu spagnolo della missione Unifil2, i fragili equilibri che hanno retto per 8 anni rischiano di spezzarsi. I cristiani sono tuttora divisi in schieramenti opposti.
Kobane è libera, ma il Califfato avanza ancora
I curdi liberano Kobane, la città della Siria settentrionale. Per i combattenti curdi si tratta di una grande vittoria simbolica contro gli jihadisti. Ma nell'economia complessiva del conflitto, hanno strappato al Califfato solo l'1% del suo territorio. Mentre altrove si espande.
Il musulmano Bathily, sfortunato eroe di Parigi
Nella sanguinosa passeggiata jihadista per le vie di Parigi si sono segnalati musulmani di segno opposto. Alcuni erano i fanatici armati che sappiamo. Gli altri erano il poliziotto finito mentre era a terra, e il giovane Lassana Bathily, l’eroe del negozio kosher. Padre di quattro figli, Lassana è un eroe davvero "sfortunato"
Ucraina, guerra senza apparenti soluzioni
Le milizie pro-russe lanciano la loro offensiva in Ucraina orientale. Le stragi di civili a Donetsk e Mariupol costringono un Occidente distratto a riaprire gli occhi sulla crisi a Est. Ma nessuno è in grado o ha la volontà di fermare la Russia e la sua espansione territoriale. Tantomeno le istituzioni internazionali. Mentre la disinformazione di Mosca fa passare solo la sua "verità".
Vince Syriza, il partito della rivoluzione impossibile
Elezioni parlamentari in Grecia. Vince Syriza, la coalizione di partiti di estrema sinistra. Alexis Tsipras, il suo leader, promette una rivoluzione contro le politiche di austerity volute dall'Ue. Ma ha i numeri per farla, questa rivoluzione? Sia i conti pubblici che i numeri in parlamento suggeriscono il contrario.
L'Arabia Saudita è giunta al bivio
Il 23 gennaio 2015 è destinata a entrare negli annali della storia della penisola arabica. In Arabia Saudita muore re Abdallah e nello Yemen il presidente Abdu Rabbu Mansour Hadi e il suo governo rassegnano le dimissioni dietro pressione delle milizie sciite. Il nuovo re ha l'occasione di dare una svolta al regime.
Gli Usa addestrano altri 5000 potenziali jihadisti
Sembrerebbe incredibile dopo quanto è successo sui campi di battaglia siriani e iracheni e nelle strade di Parigi, ma gli Stati Uniti hanno in programma di addestrare altri miliziani “moderati” dell’Esercito Siriano Libero (Esl). L'esperienza ha finora dimostrato la loro tendenza a passare dalla parte dell'Isis.
Nigeria, popolo in trappola
Il governo nigeriano respinge sdegnosamente l'idea di un intervento internazionale per combattere le milizie islamiche di Boko Haram. Eppure gli ultimi drammatici eventi dimostrano proprio che l'esercito nigeriano, da solo, non ce la fa. I vescovi nigeriani non condannano tanto l'insensibilità dell'Occidente, quanto quella del loro governo.
Strage a Donetsk, guerra senza fine in Ucraina
Battaglia a Donetsk e strage di civili. I miliziani pro-russi prendono l'aeroporto della città. Un colpo di mortaio provoca un massacro fra i passeggeri di un filobus di Donetsk. Le due crisi si sovrappongono e rovinano quel poco di dialogo e di accordi che si erano raggiunti all'inizio della settimana. Nuova escalation in Ucraina.
Arabia Saudita, il muro di cui nessuno parla
L'Arabia Saudita è notoriamente in prima fila, fra i paesi arabi e islamici, quando si tratta di condannare il "muro antiterrorismo" israeliano. Pochi sanno, però, che l'Arabia Saudita ne ha costruito uno simile, lungo un migliaio di chilometri, al confine con lo Yemen. E ora ne ha costruito un altro al confine con l'Iraq, per paura dell'Isis.