Irlanda, referendum a carte truccate
La vittoria del «sì» al «matrimonio» fra persone dello stesso sesso in Irlanda, ampiamente prevista, costituisce una lezione per chi difende la famiglia. Le unioni civili erano già state approvate nel 2010, e le adozioni ai gay il mese scorso. Così il referendum in fondo ha deciso solo di cambiare nome a ciò che già c'era.
E' evidente: la Coalizione non combatte contro l'Isis
L'Isis, pur non avendo una sua aviazione e possedendo una forza contraerea molto debole, è riuscito a conquistare Ramadi e Palmira in una sola settimana, sotto il naso degli aerei della Coalizione. Che non sono intervenuti. E' chiaro, ormai, che l'alleanza messa in piedi da Barack Obama ha altri obiettivi.
Non solo barconi, profughi e sfollati sono 38 milioni
L’immagine talvolta evocata per spiegare lo sbarco clandestino sulle coste europee non ha alcun fondamento. E non tutti quelli che fuggono dalla miseria e della guerra riescono a imbarcarsi. I più cercano scampo entro i confini nazionali: si chiamano sfollati o profughi interni. Nel 2014, hanno raggiunto i 38 milioni.
L'Irlanda al voto per le nozze gay Intimidazioni e gogna pubblica per chi dice "No"
Oggi il referendum che potrebbe introdurre nella Costituzione il diritto alle nozze gay. Nettamente favorito il "Sì" grazie a un pesante clima di intimidazione contro i difensori della famiglia naturale. Tutti i partiti e tutta la stampa hanno condotto una durissima battaglia pro-gay e anche la Chiesa, ancora imbarazzata dai gravi scandali sessuali, si presenta azzoppata.
Come la tribù tappa la bocca a una cantante esordiente
Mutlu Kaya, cantante curda di Diyarbakir (Turchia sudorientale), si stava preparando per andare a cantare al talent show Sesi Cok Guzel, l’equivalente turco del nostro Italia’s got Talent, quando un uomo le ha sparato alla testa. Aveva ricevuto minacce di morte dal clan del padre, il suo successo era uno scandalo.
Solo Assad riesce a respingere le milizie dell'Isis
A Palmira le truppe regolari siriane hanno respinto l'offensiva dell'Isis, mentre le forze della coalizione stavano a guardare. Dove, invece, a combattere sono i regolari iracheni sostenuti dalla Coalizione, l'Isis sfonda e prende Ramadi.
Immigrazione, anche l'Africa adesso si muove
I trafficanti nascondono dei combattenti dello Stato Islamico nelle imbarcazioni dei migranti. Lo ha dichiarato il 17 aprile alla Bbc Abdul Basit Haroun, un consigliere del governo libico. Il fatto è che la polizia europea non è in grado di distinguere gli uomini dell’Is dagli emigranti. In Africa però qualcosa sta cambiando.
Tornano i boat people, l'odissea dei Rohingya
Non solo nel Mediterraneo, ma anche nel Sudest asiatico, torna il problema dei boat people, dei disperati che abbandonano tutto per lanciarsi in un disperato viaggio sulle carrette del mare, in cerca di asilo in altri paesi. Dal 2012 tocca ai Rohingya, musulmani birmani, perseguitati dalla maggioranza buddista. Nessuno li vuole. Stanno costituendo un problema internazionale.
Cuba, in attesa che cada il muro
Accelera il processo di disgelo fra Cuba e Usa. Il ministero degli Esteri cubano annuncia che il 21 maggio si terrà il prossimo vertice per decidere la riapertura delle ambasciate. E a giugno riprenderà la navigazione dalla Florida. C'è chi spera e chi non si fida, ma qualcosa sta cambiando in fretta anche nell'ultimo "paradiso" comunista.
Afghanistan e Pakistan, ritorno di fiamma del terrorismo
Un attentato a Kabul uccide anche un italiano, Alessandro Abati, oltre ad altri otto stranieri. Si tratta di un episodio non isolato: c'è una forte recrudescenza di terrorismo in tutto il paese. E anche in Pakistan i talebani ripartono all'attacco con il massacro dei pellegrini sciiti a Karachi. E' l'antipasto di quel che accadrà dopo il ritiro della Nato.
A Mosca si è persa l'occasione per ricucire l'Europa
La Russia che celebra il 70mo anniversario della Grande Guerra Patriottica, con una parata muscolare quanto inquietante, cancella il Ribbentrop-Molotov e la responsabilità storica di aver dato il via al conflitto, assieme a Hitler, nel 1939. Manca l'autocritica, manca la volontà di ricucire l'Europa. Un'occasione perduta.
La Liberia dice addio a Ebola. Ma restano altri virus
La Liberia è in festa. Da giorni gente euforica si riversa nelle strade esultando, improvvisando balli e canti: l’epidemia di Ebola è finita, si torna a vivere. Ma sull'Africa altre emergenze sanitarie sono lungi dall'essere sconfitte, come quelle della malaria, tubercolosi e Aids.