Sarah: “Celibato, preghiera e dottrina: ecco come usciremo dalla crisi della Chiesa”
"Come siamo arrivati a tanta follia tanto da respingere in modo schiacciante Dio?". Partecipatissima presentazione a Milano del libro del cardinal Robert Sarah nell'evento promosso dalla Nuova Bussola Quotidiana. La crisi della fede, della Chiesa e dell'uomo. "Senza Cristo le nostre riforme sono una rovina". E ancora: il celibato ("nessun bisogno potrà cancellarlo"), la perdita del sacro ("ci sono preti che non credono alla presenza reale dell'Eucarestia), le responsabilità dei vescovi ("Abbiamo decristianizzato l'Occidente), "l'enciclica" di Benedetto XVI e il paganesimo. "Se la Chiesa parla di fenomeni sociali, subisce la pressione per cambiare il suo insegnamento su celibato e morale sessuale". Il Prefetto del Culto Divino ha analizzato e denunciato i mali di oggi. Ma anche offerto i rimedi per la rinascita. Quali? Anzitutto ricominciando a pregare come sta facendo Ratzinger: "Digiunate per la codardia dei vostri pastori".
I martiri spagnoli, esempi di eroismo cristiano
Oggi la Chiesa commemora molti dei cristiani martirizzati in odio alla fede durante la guerra civile spagnola (1936-1939). Tra questi testimoni di Cristo - diverse centinaia di sacerdoti, religiosi e laici - ci sono moltissimi esempi di virtù eroica vissuta fino allo stremo. Che ricordano quanto diceva san Paolo sulla sua vita come “buona battaglia”. E sono uno sprone a imitarli.
La Messa non è finita, specie se è in latino
La Messa è finita? Niente affatto. La Messa sta tornando, soprattutto quella in latino. Non è l’auspicio di qualche nostalgico dei tempi andati, ma un fenomeno che sta prendendo sempre più piede negli Stati Uniti, in particolare grazie alla Fraternità sacerdotale San Pietro.
Celibato e continenza, perché temerne la caduta
Il paragrafo 111 del documento finale del Sinodo sull’Amazzonia prevede la possibilità di ordinare sacerdoti i diaconi permanenti. Se il papa accoglierà la proposta, si concretizzerà una violazione della legge della continenza, che è legata ai doveri del ministero. Infatti, la presenza del sacerdote celibe o almeno continente non è solo un richiamo morale alla virtù della castità, ma è il segno del rapporto sponsale di Cristo Sacerdote con la sua Chiesa. Cosa che oggi si dimentica.
Cattomani avanzano: ora la moschea è in parrocchia
Roma, quartiere Montespaccato. Musulmani sloggiati dal Comune perché abusivi vengono ospitati in Santa Maria in Janua Coeli da quattro anni. Imam e parroco vanno in tv a sancire "l'alleanza". Problemi? «Nessuno. Quando noi abbiamo l'adorazione, loro nella stanza di fianco pregano Allah». E il vescovo finge che non sia di sua competenza. Il prossimo passo sarà portare stuoie e tappeti direttamente in chiesa?
Müller: i riti Pachamama non sono inculturazione
Nell'omelia di una messa celebrata a Denver (Usa) in occasione di un suo tour negli Stati Uniti, il cardinale Müller ha attaccato sul caso Scalfaro e sui riti animistici in Vaticano.
Pachamama vs Morenita: è Maria a condurre al vero Dio
Di fronte alle statuette indigene portate in processione in Vaticano e oggetto di un rito con tanto di persone prostrate, la scusa dell’inculturazione non regge. A ribadirlo è la storia della Madonna di Guadalupe, che non apparì in Messico per confermare gli indigeni nei loro falsi culti, ma domandò la costruzione di una chiesa e servendosi del loro linguaggio simbolico annunciò loro Gesù Cristo. Esortandoli a convertirsi all’unica e vera fede.
I Santi, fedeli amici di Gesù passati per la porta stretta
La liturgia della Chiesa ci fa festeggiare oggi i santi di tutti i giorni, coloro che non hanno avuto un processo di canonizzazione, ma che hanno vissuto con semplicità e costanza la fede e l’amicizia con Gesù Cristo. Ora intercedono per noi e gioiscono con Dio, a differenza dei dannati, che Lo hanno volontariamente e ostinatamente rifiutato. I santi hanno scelto di passare per la porta stretta, rinnegando la parte di sé che tende al peccato. La loro vita è la prova provata del primato della grazia, ormai ignorato. Ogni santo testimonia infatti che Dio agisce, e salva, oggi. Trasformando, assimilando e divinizzando chi si abbandona a Lui.
- IN 215 FIGURE LA MOLTITUDINE ESULTANTE DELL'APOCALISSE, di M. del Castillo
I vescovi italiani vogliono farci pregare la Pachamama
A Verona il parroco fa recitare una preghiera rituale alla Pachamama e i fedeli insorgono. Ma tutto parte da lontano: già in aprile l'organismo missionario della Cei invitava a pregare la Pachamama in preparazione al Sinodo. In un opuscolo in cui non compare nemmeno la parola Gesù, ma rivolto a parrocchie e fedeli, fa capolino la preghiera andina alla Madre terra. Siamo allo sdoganamento conclamato del paganesimo con l'imprimatur dei vescovi italiani.
-“IL DETERSIVO! FIGLIOLO...QUANTE VOLTE?” di Rino Cammilleri
Gli ecopeccati sono arrivati: “Quante volte hai usato il detersivo?”
«Confessiamo i nostri detergenti, i nostri cosmetici, i nostri vestiti sintetici». In piena follia da ecopeccati a Massa hanno già iniziato a confessare comportamenti inquinanti. Coprendosi di ridicolo, ma anche avvicinandosi alla "purezza" giacobina che ghigliottinava i virtuosi.
Francesco striglia i cattolici “farisei” e pensa a nuove riforme
Nell’omelia di ieri per la Messa a chiusura del Sinodo, il papa ha paragonato l’atteggiamento del fariseo a quello di tanti cattolici di oggi e si è detto grato per i lavori sinodali incentrati sulle «voci dei poveri». Inoltre, nel discorso di sabato, Bergoglio ha elogiato Greta e la Repam e preannunciato un possibile sinodo sulla sinodalità, dicendo che «la Chiesa deve sempre essere riformata».
Il Sinodo che ha dimenticato la salvezza delle anime
Nel documento finale del Sinodo sull’Amazzonia colpisce il silenzio sulla missione della Chiesa: la salvezza delle anime. Si parla di dialogo, ma non di vita eterna. La moltiplicazione dei ministeri e le “quote rosa” confermano la linea mondana. Riguardo a diaconesse e preti sposati (senza continenza), i registi del Sinodo hanno usato cautela, perché l’obiettivo immediato era, secondo l’espressione cara a papa Francesco, “avviare processi”.
- E IL PAPA PENSA GIÀ AL PROSSIMO SINODO, di N. Spuntoni