Comunismo, quegli "errori della Russia" che fanno proseliti
Il maggio del 2018 si conclude con una serie di celebrazioni del comunismo: il bicentenario di Marx e il 50mo anniversario del '68. La memoria è ancora molto condizionata dall'ideologia. Perché è una "fede", come ci spiega Gilberto Zappitello, autore di La fede nel comunismo.
Si scrive Divina Commedia, “si legge” Eneide
Lungi dall’essere soltanto un racconto immaginario, la Commedia di Dante riserva tante sorprese inaspettate: non offre solo l’opportunità di un viaggio esistenziale, religioso, catechetico, ma suggerisce richiami interessantissimi provenienti dai grandi auctores latini, costanti riferimenti delle tre cantiche. Ad esempio l'Eneide di Virgilio.
Beato Angelico, la potenza dello Spirito
Nella pittura, come nella poesia, l’accento della Pentecoste è posto sull’Universalità del messaggio cristiano, che sfonda l’ambiente chiuso in cui si ritrovavano i primi apostoli per diffondersi in tutto il mondo grazie alla potenza del fuoco dello Spirito. Come dimostra la Pentecoste del Beato Angelico di Firenze.
Pipes, lo storico che svelò la natura del comunismo
Richard Pipes, storico della Russia, è morto all'età di 94 lasciando una ricchissima eredità. I suoi studi sulla rivoluzione russa e il regime bolscevico hanno aperto gli occhi dei presidenti Ford e Reagan sulla vera natura dell'Unione Sovietica. Con Proprietà e Libertà individuò nella proprietà privata la base della società libera occidentale.
Luxuria confonde l'ipocrita con il peccatore
Vladimir Luxuria ha stigmatizzato quei politici che, da una parte difendevano la famiglia, dall’altra le facevano la corte. Li ha chiamati ipocriti. Il nome giusto per quei politici, come per tutti noi, è: peccatori. C’è una bella differenza.
Tom Wolfe, il profeta del gaio nichilismo dei radical chic
Ma, diciamola tutta sul serio, Tom Wolfe chi? Quanti lo hanno letto, tanto se non tutto? Chi lo ha conosciuto oltre il fatidico, proverbiale Il falò delle vanità? Il padre della definizione canzonatoria "radical chic", è stato il profeta del "nichilismo gaio". Il disfacimento umano, prim’ancora che ideologico, di un mondo borghese meschino.
Mens sana in... mutatis mutandis. Una lingua, mille risorse
Sentenze e modi di dire sono approdati dall’antichità a noi, conservando intatti il loro fascino e la forza comunicativa di un tempo. Comunemente utilizziamo espressioni latine senza magari neanche pensare al fatto che siano latine. Vediamole.
L'Ascensione, gli inni dipinti dal Perugino
Commissionata nel 1495 dall’abate di San Pietro di Perugia, l'Ascensione, dipinta dal Perugino era una parte del polittico della chiesa benedettina. L’Ascensione è una festa. Il suo protagonista, Gesù, non abbandona i Suoi amici anzi, mostra loro la vera strada, salendo al cielo, gli indici puntati verso il Padre.
Marx, un falso profeta sconfitto dalla storia
Dal New York Times al presidente della Commissione Europea, tutti celebrano il bicentenario di Marx e la sua eredità intellettuale. Eppure nessuna delle previsioni di Marx si è avverata e l'applicazione della sua teoria ha portato dritti al totalitarismo comunista. Ne parliamo con Dario Antiseri, filosofo.
L'Italiano ha un debito col Latino. Ma non lo sa
Il vocabolario della lingua italiana è costituito per la maggior parte da parole che derivano dal latino e, in secondo luogo, da termini che sono entrati nell’uso della nostra lingua attraverso la dominazione o l’influsso di altri popoli. Nonostante molti influssi stranieri, la componente latina, comunque, costituisce il 52% circa del vocabolario di base dell’italiano e rappresenta il suo nucleo originario più conservativo e antico.
San Giuseppe Lavoratore, modello di obbedienza a Dio
San Giuseppe Lavoratore, di Georges de la Tour (del 1642), si distingue per la magistrale rappresentazione delle luci, simile alla tecnica di Caravaggio, e per la resa della quotidianità umana delle figure. Il San Giuseppe che lavora nella sua bottega, iniziando Gesù al mestiere, è presentato come modello di accettazione della volontà divina.
Eugenetica, figlia dell'evoluzionismo di Darwin
L'eugenetica è figlia del darwinismo? Benché il suo primo teorizzatore, Francis Galton, abbia coniato il termine un anno dopo la morte di suo cugino Darwin, l'eugenetica deve tutto al darwinismo. E si presenta come la tecnica adatta a "correggere" gli errori dell'evoluzione della specie, eliminando fisicamente chi è fisicamente "indegno".