Rinnovato l'accordo sino-vaticano, cinesi ancora ostili
Un comunicato diffuso ieri dalla Sala Stampa della Santa Sede ha dato la notizia dell'ufficialità del rinnovo dell'Accordo Provvisorio con la Repubblica Popolare Cinese, per altri due anni. Sono note le perplessità nel mondo cattolico, soprattutto il fatto che le persecuzioni siano aumentate e non diminuite. Meno nota è l'ostilità dei cinesi all'Accordo, causata da un comunismo ancora molto anti-cristiano
Migranti, i turchi hanno il controllo della rotta libica
D'ora in avanti saranno le forze armate turche ad addestrare la Guardia Costiera libica, dotata di navi italiane. Finora spettava all'Italia il compito addestrativo e il controllo di fatto del presidio delle coste libiche. Ora sarà soprattutto la Turchia a decidere come e se controllare il flusso migratorio nel Mediterraneo centrale verso l'Italia. Dopo l'ondata di migranti nella rotta balcanica, c'è da temere il peggio
«Farmacisti, fate obiezione: non vendete prodotti abortivi»
Dietro alla cosiddetta “contraccezione d’emergenza” si nascondono farmaci con potenziali effetti abortivi, come dimostrano gli studi sperimentali. È perciò un dovere morale esercitare l’obiezione di coscienza e rifiutarsi di vendere quei farmaci: l’appello di Iustitia et Pax, Cultura Cattolica e Osservatorio van Thuân.
Tutti indignati per l'inquinamento che uccide i bambini. E per l'aborto?
L'inquinamento atmosferico ha ucciso 476.000 neonati nel 2019, soprattutto in India e nell'Africa sub-sahariana. È quanto emerge da un nuovo studio globale secondo il quale quasi i due terzi delle morti derivano da fumi nocivi dei combustibili da cucina. Non illudiamoci, però, per i seguaci della "Madre Terra" la vita dei bimbi concepiti e neonati continua ad essere un'epidemia da sconfiggere.
Unioni civili e adozioni, se il Vaticano non smentisce...
Il documentario di Evgeny Afineevsky ha fatto il giro del mondo per le dichiarazioni contrarie al Magistero della Chiesa espresse da Francesco: anche se la frase sulle "convivenze civili" fosse stata estrapolata dal contesto resterebbe grave, per non parlare di quanto raccontato sul papa da due omosessuali con bambini a carico. La mancata smentita della Santa Sede sarebbe un macigno.
La "torta" avvelenata: la marcia gay studiata a tavolino
L'operazione del docufilm "Francesco" non nasce a caso. Parte da lontano con un regista che gira un film omosessualista e viene premiato dalla critica omo e ora approda da star sulla tv dei vescovi e in Vaticano, dove il Papa gli offre persino la torta di compleanno. I gay scelti accanto al Papa non sono gay qualunque, ma militanti noti e discussi. È l'ultimo miglio, lo scalpo definitivo di una lobby gay che è riuscita nel suo intento: mostrare che la Chiesa “finalmente” è cambiata, che il Papa segue e sposa l’agenda Lgbt.
Francesco e i gay, parole già scritte (tre anni fa)
Bergoglio sostiene da anni la necessità di un riconoscimento legale delle convivenze omosex. Per esempio, nel libro-intervista Politique et Société del 2017 manifestava a Dominique Wolton l’esigenza di «chiamare l’unione tra persone dello stesso sesso “unione civile”». Ma le parole rese pubbliche con il documentario di Afineevsky fanno venire alla mente la freddezza verso il Family Day del 2016
Unioni civili, il Magistero ha già chiarito: sono sbagliate
La dichiarazione di Bergoglio sulle coppie omosessuali presenta contenuti gravemente erronei. Mentre i diritti fondamentali (vita, salute, libertà, etc.) vanno riconosciuti a tutti, e in certi casi si può tollerare l’abuso dei diritti comuni, vi sono diritti specifici che riguardano determinate classi di soggetti o situazioni. Il preteso riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali rientra in questa terza categoria, ma non è moralmente lecito, perché è un male. A ribadirlo un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 2003, in cui risulta evidente l’inconciliabilità tra il Magistero e le parole di papa Francesco.
- C'È ANCHE IL PROBLEMA DELLE ADOZIONI, di Benedetta Frigerio
- "I VESCOVI CHIARISCANO", di Raymond L. Burke
- FRANCESCO E I GAY, PAROLE GIÀ SCRITTE (TRE ANNI FA), di Gianfranco Amato
«Parole del Papa fuori dal Magistero, i vescovi chiariscano»
Il cardinal Raymond Leo Burke dopo le parole del Papa. «Dichiarazioni prive di ogni importanza magisteriale. Sono opinioni personali di chi le ha rilasciate. Ma è causa di profondo rammarico e di urgente preoccupazione pastorale il fatto che le opinioni di Papa Francesco, non corrispondano al costante insegnamento della Chiesa». Per il porporato americano «lo scandalo e l’errore che causano fra i fedeli cattolici, danno la falsa impressione che la Chiesa Cattolica abbia cambiato rotta su questioni di cruciale importanza».
- FEDELI OBBLIGATI A PENSARE IL CONTRARIO di Stefano Fontana
- «SERVE UNA LEGGE». TSUNAMI “FRANCESCO” di Nico Spuntoni
- PAROLE INEDITE DI UN'INTERVISTA TAGLIATA di Andrea Zambrano
- LA FRATERNITÀ CRISTIANA NON È LA MASSONERIA di Nicola Bux
Francesco sdogana le unioni gay e parte lo tsunami mediatico
"Quello che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civili. In questo modo (gli omosessuali) sono coperti legalmente". L'anticipazione su "Francesco", questo il nome del corto presentato ieri alla Festa del Cinema di Roma, ha scatenato uno tsunami mediatico prevedibile e che pare destinato a non arrestarsi.
Papa e gay, il giallo dell'inedito dell'intervista tagliata
Padre Spadaro cerca di normalizzare dicendo che le parole sulle unioni civili del Papa sono di un'intervista nota di Valentina Alazraki. Vero, ma quel passaggio non è mai andato in onda: nel video si vede lo stacco mentre si parla di omosessuali. Inutile negare che le abbia pronunciate ora che i tg le hanno mostrate: non erano pubbliche, sono state tagliate anche dalla trascrizione integrale dell'intervista. Evidentemente però erano custodite gelosamente da qualcuno in Vaticano, che ora deve spiegare perché, nonostante il "taglio", lo sdoganamento delle unioni gay sia ricomparso nel documentario di un regista russo in funzione della causa cattogay.
Nagorno Karabakh, la guerra segreta della Turchia
La Turchia ha svolto esercitazioni congiunte con l'Azerbaigian, proprio alla vigilia del nuovo conflitto nel Nagorno-Karabakh contro gli armeni. Poi ha lasciato sul territorio consiglieri militari, armi e aerei. L'aviazione turca avrebbe anche partecipato alle operazioni.
- UN SECOLO DI VIOLENZA TURCA