Burke et Brandmüller: La négation de la loi divine est à la racine des abus sexuels
«On accuse le cléricalisme est d’être responsable des abus sexuels, mais la première et principale responsabilité du clergé n'est pas dans l'abus de pouvoir, mais dans le fait de s'être éloigné de la vérité de l'Évangile».
Burke and Brandmüller: Denial of divine law is at the root of sexual abuses
«Sexual abuse is blamed on clericalism. But the first and primary fault of the clergy does not rest in the abuse of power but in having gone away from the truth of the Gospel.»
Burke y Brandmüller: La negación de la ley divina es la raíz por los abusos sexuales
«Se acusa al clericalismo por los abusos sexuales, pero la responsabilidad primera y principal del clero no es el abuso de poder, sino el haberse alejado de la verdad del Evangelio».
«Vescovi, fermate la deriva omosessualista». Firmato: Burke e Brandmuller
I cardinali superstiti dei Dubia scendono di nuovo in campo con una lettera aperta ai presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, che da giovedì 21 febbraio si riuniscono in Vaticano per discutere sul tema degli abusi sessuali del clero. Il problema non è il clericalismo, dicono, ma «nell'essersi allontanati dalla verità del Vangelo». «La negazione (...) della legge divina e naturale - dicono -, sta alla radice del male che corrompe certi ambienti della Chiesa».
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- SUMMIT QUANTI DUBBI SULLE BUONE INTENZIONI di Nico Spuntoni
«Noi, cattolici pakistani, segregati nei ghetti»
La discriminazione operata dai musulmani combinata con il sistema castale indiano condanna i cattolici pakistani a una vita di miseria ed emarginazione. La vita quotidiana è fatta di violenze subite, attentati, prevaricazioni, ma ogni domenica le chiese sono stracolme di fedeli. Viaggio nei ghetti di Karachi, dove i cattolici, pur vivendo nella paura e nella sofferenza, testimoniano orgogliosi la propria fede.
L'ultima trovata: abusano i preti che non sono istruiti
Nella conferenza stampa di presentazione del vertice in Vaticano sugli abusi sessuali, il cardinale Cupich esclude che l'omosessualità dei preti sia una causa, sostenendo invece che spesso «hanno a che fare con un basso livello di istruzione».
Russiagate, "rivelazioni" che non portano a nulla
McCabe, ex vicedirettore dell'Fbi, rivela che in un momento di crisi, il vice-segretario alla Giustizia avrebbe chiesto di dimissionare Trump. Intanto il procuratore Mueller, chiede una pena severa per Paul Manafort, ex manager della campagna di Trump, per lavoro di lobby illegale con Yanukovich. E quindi? Si chiederebbe una "casalinga di Voghera"...
Democrazia diretta, farsa che rafforza Salvini e spacca i 5S
Dai voti della piattaforma Rousseau arriva un no al processo per il ministro degli Interni. Il governo gialloverde è salvo, almeno per ora, ma dopo la votazione di ieri Matteo Salvini è più forte e Luigi Di Maio è più debole. Resta un'amara riflessione sulla democrazia diretta a cui viene delegato il pilatesco imbarazzo dei parlamentari del Movimento 5 Stelle.
La Promessa, il film per non dimenticare il genocidio armeno
Il genocidio armeno è stato narrato non molte volte dal cinema. L’ultima in ordine di tempo è la pellicola americana The Promise del 2016, che schiera un cast di tutto rispetto. Il film ha attirato su di sé operazioni di trolling, forse da parte di nazionalisti turchi, schierati in accordo alla linea negazionista del presidente Erdogan.
Se non si riconosce la Presenza, tutto il resto è inutile
La Cristianità oggi sembra tutta assorbita dai problemi del mondo, come se questo fosse il compito fondamentale della Chiesa. E Cristo diventa la premessa per le nostre attività. C'è bisogno invece che si ricordi che la fede è anzitutto riconoscere, seguire e amare la Sua presenza.
Trump agli europei: i foreign fighters sono roba vostra
Siria: gli 800 miliziani jihadisti, “foreign fighters” di nazionalità europea, prigionieri delle truppe americane e delle forze curde, potrebbero essere riconsegnati alla giustizia dei paesi di provenienza. L'ha annunciato Donald Trump con un tweet, dove ribadisce anche l'intenzione del ritiro "dopo la vittoria al 100%" sul Califfato. Silenzio europeo.
Padre Arrupe, il gesuita che non piaceva a tre Papi
È stata ufficialmente aperta la causa di beatificazione di Pedro Arrupe, preposito generale dei gesuiti dal 1965 al 1983 e oggi molto apprezzato in Vaticano. Eppure il prete basco, a causa di una visione mondanizzata della Chiesa, ha avuto rapporti tesi con tre Pontefici: san Paolo VI, il venerabile Giovanni Paolo I e san Giovanni Paolo II.