Così il pio Brosio ha rotto i denti alle Iene ridens
É l’effetto Parigi nel dialetto di Cologno Monzese, il Je suis Charlie buttato in satira stracciona come solo a Scherzi a parte sanno fare. Chi siamo noi, devono aver pensato negli studi Mediaset, per non pigliare per i fondelli fondamentalisti islamici, ebrei e cattolici papalini? Scartato Maometto e l’islam perché quando si incazzano non le mandano a dire, hanno ripiegato sul pio Brosio e un finto Papa.
Gesuiti più Charlie di tutti: ecco le vignette sul Papa
“Je suis Charlie” dilaga, le sue vignette su Maometto ora circolano su tutti i giornali del mondo. Ma c'è qualcuno che ha pensato di fare di più, pubblicando anche le caricature del settimanale su Dio, il Papa e la Chiesa cattolica. Chi? Il mensile Études, prestigiosa rivista dei gesuiti francesi.
La tirannide dell'omofobia, il peggio del '68
Se su qualcosa di fondamentale tu non sei d’accordo con me, allora tu mi odi. Perciò ho diritto di impedirti di esprimerti. Questo equivoco, che è l’inizio di una tirannide, sta alla base della pretesa di bollare come “omofobia” la posizione di chi è convinto che eterosessualità e omosessualità non siano due realtà equivalenti..
Non siamo Charlie perché non basta la libertà di satira
Non basta invocare la libertà di satira contro il fondamentalismo islamico. I tragici fatti di Parigi ripropongono il fatto che «le religioni non sono per niente tutte uguali». Lo scrive l’Osservatorio Cardinale Van Thuân che spiega perché occorre condannare il terrorismo islamico, ma non si può aderire acriticamente allo slogan Je suis Charlie.
Non è la tolleranza che permette la convivenza
La strage di Parigi è il frutto di una superficialità della Civiltà occidentale davanti a fondamentalismi incapaci di convivere con altri criteri culturali. L'Europa deve riprendere seriamente la sua identità cristiana, minacciata dal secolarismo e relativismo dilaganti. Solo così potrà promuovere una sana integrazione.
Anche Ostellino. Il solito pregiudizio anticattolico
Nella sua deprecazione per l'integralismo islamico anche l'illustre editorialista del Corriere della Sera non ha resistito alla tentazione di sparare qualche stupidaggine sul cattolicesimo che, in fondo, nei secoli passati era intollerante e violento come lo è l'islam oggi. Ecco come si riscrive la storia.
No al terrorismo e al jihad. Ma io "non sono Charlie"
Je suis Charlie? Massì, ripetiamolo in coro quest’ultimo omaggio alla libertà assassinata che dovrebbe scacciare il diavolo islamista e i fantasmi della dittatura coranica. Ripetiamolo pure perché adesso si può, è lecito affermare che quei killer erano islamici autentici, con tanto di Allah Akbar nel distintivo sulle loro tute nere da soldati del Califfo.
Difendere Nicolosi e Obiettivo Chaire è una battaglia di libertà
Giuliano Ferrara, prendendo a pretesto un convegno che non c'entra niente, insiste nel demonizzare le terapie riparative come se fossero una sorta di violenza sulle coscienze. È esattamente il contrario: sono una possibilità di scelta per le persone che non si riconoscono nello schema che vuole il disagio come frutto dell'omofobia della società.
Ora è tutto chiaro Girone è ostaggio, l'Italia in ginocchio
La solita italietta continua a coprirsi di ridicolo nella vicenda dei marò. Fonti del Ministero degli Interni hanno detto apertamente al quotidiano Economic Times of India che a Salvatore Girone non è stato concesso di tornare in Italia per trascorrere il Natale in famiglia perché rappresenta la garanzia per il ritorno in India di Latorre.
Il viaggio dei Magi, il nostro desiderio
Cerchiamo una stella più convincente, che ci conduca al punto in cui Uno ci attende e ci guarda; ci accoglie e ci perdona; ci abbraccia e ci rialza. I Magi non si muovono ciascuno da solo, ma si mettono insieme e si sostengono nel viaggio. Percorrono il cammino vero, trovano la risposta utile. La mèta si chiama Gesù, ed è il Figlio di Dio.
Attacco a Messori, un problema di subalternità culturale
Le paginate di Repubblica, il Corriere che pubblica Leonardo Boff, ma soprattutto Avvenire che dà la «linea» e addita Messori come il capofila di coloro che remano contro la Chiesa. Un fuoco di fila sconcertante che rivela una subalternità culturale all'ideologia mondana e al potere. Come dimostra l'uscita del direttore di Avvenire a Radio Radicale.
Come continua il Natale
Natale è esploso e il suo riverbero di luce è dilagato dappertutto. E ora, dove trovare e lodare Colui che abbiamo cantato nelle liturgie natalizie, guardato e ammirato nei presepi, riconosciuto nell’amicizia delle persone, accolto nella mensa dei poveri? Papa Francesco lo ha detto nella festa del primo gennaio: nella Chiesa, che è madre come Maria.