La Sindone, quello sguardo solo per noi
«A chi vuole toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello» Così Gesù diceva nel Vangelo di lunedì 15 giugno. Non solo la tunica e il mantello, ma anche il corpo e il sangue, le ferite e le lividure, il dorso e il petto, le braccia e le gambe, la testa e la nuca, il cuore e il volto Egli ci ha donato. Come si vede e si tocca un volto che ti ama.
Nessuna misericordia per Magister
Sospensione a tempo indeterminato dell'accredito in Sala stampa vaticana per il giornalista giudicato responsabile dell'anticipazione dell'enciclica. Punizione senza precedenti che contrasta con la benevolenza, ad esempio, nei confronti delle manipolazioni di Eugenio Scalfari. E intanto ricominciano i veleni....
Anch'io vescovo aderisco alla manifestazione per la famiglia
Il nostro Osservatorio Cardinale Van Thuân di Trieste aderisce alla manifestazione indetta dal comitato “Difendiamo i nostri figli” e invita a partecipare. Poteri molto forti stanno imponendo una nuova visione di famiglia.
Chi non capisce che c'è un'aggressione contro la famiglia
Essere in piazza a Roma il 20 giugno non è dogma di fede, ma non possiamo restare indifferenti alle ragioni di chi considera l'evento inutile o dannoso. Come quelle evocate da monsignor Galantino e da chi lo segue, che però eludono il dato fondamentale: ci sono forze politiche e culturali che hanno deciso di cancellare la famiglia naturale.
- IL 20 GIUGNO TUTTI A ROMA
Famiglia in piazza, dopo il Gay Pride è più urgente
La grande eco mediatica per il Gay Pride di ieri a Roma dimostra che c'è la volontà di intimidire quella larga maggioranza della gente che, pur senza odiare gli omosessuali, non accetta l’equiparazione della sessualità contro natura alla sessualità secondo natura. Dare visibilità pubblica alla posizione opposta diventa di capitale importanza.
- 20 GIUGNO, TUTTI A ROMA
Il Papa conta anche su Putin per la pace in Ucraina
Cosa significa l'incontro del Papa con il presidente russo, subito dopo il G7 da cui Putin è stato escluso? Significa che Francesco non intende ignorare la Russia. Questo non significa accreditare Putin o la sua politica. In quanto Papa, parla con tutti; e spesso sono pubblicani e peccatori
Guardiamo i volti dei nuovi martiri
Non ce lo aspettavamo. Da sempre la ricorrenza dei santi martiri Felice e Fortunato, patroni della città e diocesi di Chioggia – non diversamente dalle feste patronali di tanti paesi e città - è stata vissuta come festa celebrativa che trasbordava nel folklore della piazza, con le variopinte e variegate bancarelle e i venditori...
Dalla pillola al gender, la nuova religione
La programmazione della manifestazione del 20 giugno a piazza San Giovanni ha suscitato una discussione sugli obiettivi di una lotta contro le leggi ingiuste che minacciano la famiglia e la stessa identità umana. A questo proposito qualche utile indicazione può venire a noi italiani dai cattolici francesi.
Il Papa incontra un Putin sempre più sovietico
Putin incontra oggi Papa Francesco. Piace a molti cattolici italiani perché si presenta come un leader che difende i cristiani in Medio Oriente. Ma si vorrebbe capire il peso reale del suo impegno, anche alla luce di tante dichiarazioni di segno opposto. La Russia, sotto il suo comando, sta infatti vivendo un revival dello stalinismo.
I poveri sono le prime vittime dell'"accoglienza"
Chi sta dalla parte del poveri, realmente, dovrebbe rendersi conto che l'immigrazione clandestina è un traffico di esseri umani mascherato da umanitarismo. A farne le spese, per primi, sono i poveri: sia coloro che subiscono la violenza degli scafisti, sia quelli che sono costretti all'accoglienza. E fra cui si fanno strada le tesi più populiste.
Da Sarajevo a Loreto: chi sono io per lamentarmi?
Le drammatiche testimonianze sulla guerra che il Papa ha ascoltato a Sarajevo fanno il paio con quella di padre Douglas Bazi, di Erbil, presentata al pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto: la pace nasce dalla memoria di quanto è accaduto, da quella coscienza di appartenere a Cristo.
«Lambert deve morire». Così la UE reintroduce la pena di morte
Da sette anni è in stato vegetativo: i giudici prima francesi poi europei danno ragione alla moglie - contro genitori e figli - e lo condannano a morire di fame e di sete in nome della tutela della vita e dell'autodeterminazione delle persone. È l'esito aberrante di una concezione distorta della libertà.