Riscrivere le fiabe per bambini per dire che tutto è normale
Riscrivere le fiabe per bambini. Ci avreste mai pensato? È quello che sta accadendo, come parte della rivoluzione culturale, chiamata anche rivoluzione “woke”, nel mondo anglosassone. L’ultima vittima, in ordine di tempo, è lo scrittore Roald Dahl, autore di favole celeberrime, ora riscritte per rispettare i criteri del politicamente corretto.
Lula non stravince. Cade la narrazione dei progressisti
Sembrava che Lula dovesse vincere già al primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile, contro Bolsonaro, odiato da tutti i media. E invece Lula è in vantaggio, ma deve affrontare il secondo turno fra un mese. Inoltre il Partito Liberale di Bolsonaro vince al Congresso e si aggiudica i governi di gran parte degli Stati.
Netflix uccisa dal suo stesso virus: la rivoluzione woke
Netflix ha fatto il tonfo in Borsa. La Tv in streaming più vista al mondo ha perso 220mila utenti nel primo trimestre dell'anno e sta vivendo la sua crisi peggiore. Sono tante le cause economiche, ma ce n'è una culturale: la monotonia del messaggio delle sue produzioni, tutte "woke", antirazzismo, lotta di classe e liberazione sessuale.
Se anche il Corriere si accorge dell'odio anti-bianchi
Eccezione fra i giornalisti italiani, Federico Rampini, sul Corriere della Sera, constata quanto il New York Times abbia ignorato la morte di Davide Giri, dottorando italiano alla Columbia University assassinato da un afroamericano a New York. Non è semplice disattenzione: è parte della rivoluzione woke e del suo pregiudizio anti-bianchi
«Non sono bianco». La bugia per andare al college
Un sondaggio di Intelligent.com rileva che su 1250 candidati al college il 34% ha mentito sulla propria appartenenza etnica, negando di essere bianco; tra loro, quasi la metà ha affermato di essere nativo americano. L’85% di chi ha falsificato la dichiarazione ritiene che questo li abbia aiutati a essere ammessi. Una conseguenza della cancel culture e del finto antirazzismo.
Il socialismo dei privilegiati
Come è accaduto che la sinistra sia diventata, nell’ultimo ventennio, il “partito” dei privilegiati, dell’élite, dell’establishment? È un fenomeno innegabile e internazionale. Ed è molto più aggressiva delle classi dirigenti che l'hanno preceduta, in fatto di repressione del dissenso. Ormai include anche le destre, in una SDI, Socialdemocrazia "inclusiva".