La rivoluzione "woke" sbarca in Italia. Non sottovalutiamola
Al liceo Zucchi di Monza, i ragazzi vanno in gonna per protesta contro il maschilismo. All'Ulisse Dini di Pisa, occupano il liceo per protesta contro un preside che nega l'identità trans a uno studente. Al liceo Cavour di Torino, invece, il preside introduce l'asterisco gender (*) nel linguaggio scritto. Sono tre episodi che, presi singolarmente, fanno solo costume. Ma se presi assieme sono la prova che la rivoluzione "woke", quella della cancel culture e del politicamente corretto che ha devastato la cultura americana e britannica, sta arrivando in Italia. Non va presa sotto gamba. Culturalmente parlando, è peggio ancora del marxismo.
- "NON SONO BIANCO" di Giuliano Guzzo
"Basta studiare i baby trans", l'ordine è assecondarli
Stop agli studi sui baby trans. In sostanza, la coalizione degli psicologi americani Caaps chiede che siano assecondati. Questo spiega come mai aumentino i casi di giovani che vengono avviati al «cambio di sesso» dopo sedute psicologiche.
L'assurda guerra trans all'allattamento al seno
Le volontarie dell’Australian Breastfeeding Association (Aba) sono prese di mira perchè dicono che l'allattamento al seno è una prerogativa femminile. È sempre più chiaro che il sonno della ragione genera «linguaggio inclusivo».
Doppi o zero genitali, l’ultima ‘conquista’ del gender
Non bastano più le ‘sole’ penectomia e vaginectomia per trans. Una clinica con sede a San Francisco offre tre nuove combinazioni genitali a coloro che si sentono contemporaneamente maschi e femmine oppure del tutto neutri. La genitalità componibile e scomponibile è l’ultimo approdo, da delirio d’onnipotenza, della teoria del gender.
Baby trans? Anche l’Economist denuncia i rischi
Non ci sono solo i ripetuti avvertimenti dei cattolici. Ora perfino l’Economist, sulla base di quanto sta accadendo in varie parti del mondo (dalla Finlandia al Regno Unito, dalla Svezia agli Usa), scrive che i trattamenti blocca-pubertà «sembrano non fare bene, anzi possono risultare dannosi». Nell’Italia degli influencer pro Ddl Zan si continuerà a far finta di nulla?
La svolta della Svezia: stop ai metodi blocca-pubertà
I trattamenti per bloccare lo sviluppo degli adolescenti sono connessi a «conseguenze avverse estese e irreversibili come malattie cardiovascolari, osteoporosi, infertilità, aumento del rischio di cancro e trombosi». Con un comunicato del Karolinska Hospital, la progressista Svezia pone un freno all’ideologia trans tutelando i minori di 16 anni. L’Italia del Ddl Zan prenderà esempio?
Omofobia? I veri discriminati e perché nessuno li difende
Quanto sta accadendo ad una donna britannica è quello che avverrà a chi avrà il coraggio della verità nonostante il Ddl Zan. La vicenda di Forstater, di cui abbiamo già parlato, ci aiuta a comprendere perché la difesa della realtà venga punita nell'indifferenza generale e come mai anche la Chiesa tema di intervenire in difesa del bene e dei deboli. C'entra un processo iniziato decenni fa e la vergogna di Cristo.
"Transhood": il documentario che mostra l'abuso di bambini
Sembra un incubo, invece è la realtà: oggi si possono spingere i figli, anche di 3 o 4 anni, a pensare di far parte del sesso opposto a quello biologico, avallando, anziché diradare, la confusione derivante da situazioni problematiche. A raccontarlo è il documentario che segue la vita di cinque minori dai 4 ai 15 anni: una propaganda arcobaleno che, guardata attentamente, mostra però il plagio degli innocenti, tanto da registrare anche il pentimento di una mamma.
Se anche la Rowling finisce nel tritacarne “trans”
Tiene banco lo psicodramma che contrappone J.K. Rowling agli attivisti transessuali. Sebbene sostenga buona parte delle rivendicazioni Lgbt, l’inventrice di Harry Potter sta ricevendo una gran quantità di insulti (prostituta, strega e, addirittura, Terf…) perché convinta di una tesi lapalissiana: se sei nato maschio non puoi diventare donna. Contro di lei si è scagliata perfino l’Onu, segno che la realtà è sempre più calpestata.
Sottoposti da bimbi al "cambio di sesso" ora denunciano l'inganno
«Rivoglio la mia voce da femmina; i medici non mi diedero altra possibilità; ai bambini bisognerebbe impedire un trattamento simile; gli ormoni hanno danneggiato la mia salute; ridatemi le mie ovaie». Li chiamano "detransitioners" per indicare la volontà di ritornare a vivere in accordo al sesso di nascita dopo essersi sottoposti a trattamenti per apparire di quello opposto. Non hanno ancora troppa voce ma cominciano a parlare davanti ai parlamenti statali, usano YouTube e denunciano le cliniche che da bambini assecondarono la loro confusione.
«Chirurgia trans? Un lavoro alla Frankenstein»
Un giovane americano che a 18 anni si è sottoposto a intervento chirurgico per diventare donna e dopo un anno si accorge del tremendo errore: «Mi sento di aver rovinato la mia vita, non è così che si risolvono i problemi psicologici». Il mondo devastante e tremendo delle cliniche di “riassegnazione di genere”.
Cliniche per bambini trans e Massoneria, uno strano intreccio
Storia e scopi del Tavistock Centre, la clinica per la riassegnazione del genere al centro di un caso per le dimissioni di cinque medici, sono raccontati nel libro Massoni, dell'ex Gran maestro Gioele Magaldi: una scienza al servizio dei progetti di cambiamento sociale.