Chaput: "No, senza amor di patria non si può vivere"
Nel libro Things Worth Dying For, monsignor Chaput parla di una vita misera se manca un motivo per cui perderla. Infatti le «culture incapaci di ispirare il sacrificio ultimo per un bisogno o un codice non hanno futuro». Non c’è prosperità senza amore al Paese, mentre il globalismo è un’utopia che isola l’uomo. E, se il patriottismo non toglie «la fame di Paradiso», ci libera però dalla solitudine.
Indagine su Giuseppe Flavio: divenne cristiano?
Il noto notabile ebreo scrisse di "Gesù risorto". Ad indagare sulla sua possibile conversione è stato Luciano Canfora, noto classicista, con "La conversione. Come Giuseppe Flavio fu cristianizzato": un’opera di taglio strettamente accademico ma interessante e utile in questo tempo di ricostruzioni alla Dan Brown.
"Nebbia mortale". Un giallo storico d'eccellenza
"Nebbia mortale. La prima indagine del vicecommissario Brigante" di Mario A. Iannaccone si svolge lento su nave, avvolta dalla nebbia, che impedisce di vedere alcunché fuori di essa. Il tutto mentre il viaggio si rivela via via meno placido di quel che si credeva. Iannaccone è anche bravo nella ricostruzione storica, riempiendo la narrazione di dettagli che i più anziani riconosceranno.
Un libro denuncia la morte interiore dell’uomo occidentale
Nathaniel Delaney dirige un giornale locale attraverso cui denuncia il più grande totalitarismo che la storia abbia mai conosciuto. Attraverso una propaganda insidiosa, gli uomini sono stati portati ad amare le proprie catene. Esce in italiano “Il diario della peste” (Fede & Cultura) di Michael D. O’Brien, un romanzo - dalla trama avvincente - che rispecchia i nostri tempi.
Cosa permise la tregua di Natale? Un libro lo spiega
"1914 Qualcosa di nuovo sul fronte occidentale. Viaggio sui campi di battaglia della Tregua di Natale" (edizioni Ares) del giornalista Antonio Besana, racconta quello che davvero accadde. Dal fronte arrivarono nelle case dei familiari molte lettere che descrivono questo miracolo che i quotidiani censurarono e i potenti condannarono.
"E Dio fece il presepe" nelle anime che lo ospitano
"E Dio fece il presepe" di Enrique Monasterio è un piacevole racconto sul mistero del Natale attraverso le storie delle statuine del presepe, che svela al lettore come assistere ogni giorno a uno spettacolo divino, l’opera d’arte di Dio che progetta e fa progettare tutto quanto serve per la vita di suo Figlio e nostra.
Libri per ragazzi e per abbracciare la realtà
Ci sono le storie di Luigi Ballerini, vincitore del Premio Andersen, che spiegano come meglio vivere, ci sono quelli della giornalista Daniela Palumbo che raccontano il pellegrinaggio come emblema dell'esistenza. Infine, i romanzi del giovanissimo Andrea Brambilla parlano di avventura e guarigione.
Il Dio bambino, tra santi e artisti devoti al piccolo Gesù
Perché tanti cristiani amano raffigurare Gesù Bambino? Quali le immagini più venerate e le sottostanti ragioni teologiche? Un libro fresco di stampa, Il Dio bambino (Ares) di don Michele Dolz, ripercorre secoli di storia, dai Vangeli dell’infanzia ai giorni nostri, soffermandosi sulla devozione dei santi e sul ricco contributo offerto dalle arti figurative, dalla musica e dalla diffusione del presepe.
San Tommaso risponde così agli interrogativi che avete
“È peccato essere noiosi?”, “Amare il vino?”, “Se mi distraggo quando prego, Dio smette di ascoltarmi?”. Sono alcune domande alle quali lo psicologo statunitense Kevin Vost - volto noto del network cattolico EWTN e autore di libri divulgativi - prova a rispondere come farebbe il Dottore Angelico nel volume "Tommaso d’Aquino in pochi minuti. Risposte per chi ha fretta alle domande fondamentali".
Il Gattopardo: non fu reazionario ma molto umano
Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu un romanzo di alta qualità. Molti critici lo tacciarono di essere conservaore e reazionario, in realtà interpreta la malinconia dell’uomo per il passaggio del tempo, la scomparsa della giovinezza e delle antiche tradizioni. L’autore canta l’ambizione umana di fermare il tempo o di trovare un tempo mitico in cui tutto possa permanere uguale, che altro non è che il desiderio innato dell’eternità.
Le lezioni di Finkielkraut: la depressione dei moderni
"Noi, i moderni" è un’opera che nasce da una raccolta di lezioni universitarie tenute al Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’École Polytechnique dal filosofo francese Alain Finkielkraut secondo cui l'uomo moderno vuole appartenere a tutto e creare una società universale, senza una patria, una cultura, un’identità. Ma questa è una regressione angosciante.
"Mia moglie Simonetta mi convertì e il suo funerale fu una festa!"
"In precedenza ero un acerrimo nemico di Dio e, ancor più, della Chiesa. Poi ho conosciuto Simonetta, una ragazza che reagiva bene alle sfide di una vita che le aveva messo davanti molte tribolazioni. La sposai e mi convertii per come viveva: se alla morte di mia madre c’era solo disperazione, il funerale di mia moglie fu un canto di lode a cui seguirono miracoli..."