Il progetto Valditara vuole studenti come alcolisti anonimi
Il progetto "Educare alle relazioni" del ministro Valditara si basa sul meccanismo del gruppo di consapevolezza: nello sforzo di liberare i partecipanti da elementi psicologici negativi, si rischia di destabilizzarli psicologicamente.
L’effetto Valditara sulla scuola parentale cattolica
Il progetto “Educare alle relazioni”, ideato dal ministro Valditara, è una resa alle ideologie dominanti. Molti genitori cattolici ne sono rimasti sconvolti. La speranza è che si provveda all’educazione dei figli in proprio, anziché affidarla allo Stato.
Violenza contro le donne: da dove tutto è cominciato
La violenza contro le donne è un fenomeno di cui si parla a senso unico. Solo se serve a scardinare la famiglia cristiana. Eppure è con la ritirata del cattolicesimo che inizia la sopraffazione.
Non è giornalismo: su Giulia si scatena il totalitarismo mediatico
L’informazione ancora una volta ha perso la misura della verità delle cose, l’equilibrio nella narrazione dei fatti e si è piegata al voyeurismo macabro e all’assolutizzazione del male. Sul caso Giulia siamo di fronte ad un totalitarismo mediatico a sfondo apocalittico, che obnubila le coscienze e tramortisce.
- Leggere Dostoevskij per capire (e guardare alla Croce) di Nicola Scopelliti
Filippo e Giulia, il frutto del delitto: caccia al maschio e rieducazione
Di fronte al nuovo delitto che ha come vittima una donna, l'opinione pubblica inizia a dare la caccia al maschio. Una martellante campagna, che stavolta coinvolge anche il governo, colpevolizza il genere maschile, nel suo insieme. E chiede più (ri)educazione nelle scuole.
Colleferro: la virilità non ha colpe, andava insegnata
La tragedia di Colleferro dimostra la mancanza di virilità nella società e che l'odio di essa non fa che trasformarla in aggressività: i colpevoli del delitto non sono infatti uomini, ma bambini, come i tanti cresciuti senza ricevere "no" e senza nessuno che abbia spiegato loro che la forza maschile serve a proteggere le donne e i deboli da eventuali aggressori.
Dati e storie di maschi vittime di violenza
Le stime inglesi parlano di un quarto di vittime domestiche maschili, anche se molti non denunciano. Brooks, della Charity Mankind, ha dichiarato che «troppi restano in silenzio». La Bbc ha raccontato di uomini maltrattati che faticano a parlare per paura di non essere creduti, per vergogna e incapacità di difendersi. Le storie dei processi con donne condannate testimoniano che il problema è nelle coppie e nel sovvertimento dei ruoli.
I dati inglesi sulle violenze: sempre più uomini vittime
Grazie alla vicenda che ha portato agli arresti la nota presentatrice tv Caroline Flack per aver colpito alla testa il partner, il governo inglese ha pubblicato su richiesta della legge le cifre della violenza domestica sugli uomini. Il panorama che emerge (anche in Italia) è sconvolgente e dice che il problema non è del sesso maschile.
Viziata non è la mascolinità ma le relazioni uomo-donna
Dobbiamo dire una coraggiosa verità alla luce degli studi sull’argomento: la violenza è incontrovertibilmente umana e non agisce in base al sesso ma per tipologia di relazione tra le persone. Pertanto le vignette pensate per la "giornata contro la violenza sulla donna" sono viziate dal pregiudizio secondo cui è solo la donna a subire, dimenticando che se un rapporto uomo-donna è malato la vittima è il figlio.