In Francia la verità sull'aborto costa 100mila euro di multa
L'autorità francese di regolamentazione dei media ha multato il canale CNews per aver detto che la prima causa di morte al mondo è quella che avviene nel grembo materno. I dati non contano di fronte ai diktat dell'informazione unica.
La guerra dei media: rappresaglia russa contro i divieti Ue
Il Cremlino risponde alle restrizioni europee verso testate e tv. Le censure incrociate rischiano un effetto boomerang in Europa, evidenziando la debolezza dei governi, dei leader e dei loro messaggi.
Il difficile mestiere del giornalista nel Venezuela di Maduro
I giornalisti venezuelani soffrono continue vessazioni nel Paese guidato da Nicolás Maduro. Si va dalla censura alla persecuzione giudiziaria, fino all’azione dei cosiddetti “colectivos”, che agiscono con violenza per difendere il regime.
Paura, censura e danneggiati: la pesante eredità del Covid
A tre anni dallo scoppio della pandemia - con l'isolamento del paziente 1 di Codogno - che cosa resta della stagione pandemica che ci sembra alle spalle? Una pesante eredità di 7 questioni irrisolte e una nuova idea di uomo più vulnerabile di fronte all’emergenzialismo. Dalla paura alla censura, passando per la discriminazione, la Chiesa di Stato, i danneggiati da vaccino e la povertà. Ecco perché sono una predisposizione a reagire allo stesso modo qualora un potere sempre più totalitario dovesse individuare un nuovo nemico col quale fare i conti.
Ricolfi: la sinistra è divenuta autoritaria. Ma lo è sempre stata
Il sociologo e politologo smonta alcuni miti sulla sinistra (da cui lui stesso viene), affermando che sostiene i forti, è impositiva e mira alla diseguaglianza. Un'analisi onesta e significativa ma con una carenza: quelle caratteristiche sono presenti sin dalle origini, non a seguito di una "mutazione".
Facebook può censurare. Lo dice la magistratura
Una sentenza dà ragione a Facebook. Una donna, che aveva postato un video di una parlamentare contraria al vaccino, dopo essere stata sospesa aveva fatto causa a Meta (proprietaria del social network). Il tribunale di Varese ha riconosciuto il diritto di Meta alla censura. Ma allora è un editore, con una sua linea? O solo un'autostrada virtuale?
La censura di Feltrinelli ci dice che la Zan è qui e ora
L'editore Cantagalli denuncia «l'ostruzionismo commerciale» della Feltrinelli: impossibile trovare il libro dei giuristi del Livatino che smontano la legge Zan. Anche la Bussola lo cerca invano in libreria: «Ci vorranno settimane...». Il curatore Mantovano: «Inquietante, quando ci sarà la legge passeremo dalla censura all'incriminazione?».
-«NO ALL'INDOTTRINAMENTO»: SENTINELLE IN PIAZZA
Libertà vigilata. Vietato contestare il Presidente
L'inchiesta a carico del professor Marco Gervasoni e della giornalista Francesca Totolo, tra gli altri, per “offesa all'onore e al prestigio del Capo dello Stato” è indice di un forte deterioramento della libertà di espressione in Italia. Perché, nulla fra le frasi espresse dal professore, appare come un vilipendio o una minaccia. Storia di una deriva autoritaria partita dagli anni Novanta.
I manifesti di Pro Vita, censurati da chi è contro la libertà
Strappati e imbrattati dal vandalismo ideologico in diverse città italiane e in almeno tre (Bergamo, Milano, Trento) addirittura rimossi dalle giunte comunali. Nonostante fossero regolarmente autorizzati. I manifesti di Pro Vita contro gli effetti deleteri della Ru486, sia per i bambini che per le donne, confermano le contraddizioni degli abortisti. L’associazione prepara i ricorsi. E si organizzano veglie contro la censura.
Ddl omofobia, anche l’autore di questo quadro rischierebbe
San Pelagio di Cordova martirizzato, appena tredicenne, per aver conservato fede e castità contro le lascive lusinghe del re dei Mori. Lo ha raffigurato il pittore Giovanni Gasparro in un quadro pubblicato su Facebook il 26 giugno. «Con ogni probabilità», ha detto l’artista al Quotidiano Italiano, «si sarebbe configurato per me il reato di omofobia» se il Ddl Zan fosse stato già legge. Un pericolo reale denunciato da un pittore che non teme di dire la verità.
I video cristiani? Per Google sono “omofobi”
Google bolla come “omofobi” dei video che espongono rispettosamente l’insegnamento cristiano sull’omosessualità e raccontano persecuzioni giudiziarie contro persone di fede. Perfino peggio Vimeo, che per motivi simili cancella l’intero account di una chiesa battista. È la censura contemporanea, proveniente dalla stessa cultura laicista che nega Dio e parla (a sproposito) di “libertà”.