Sant’Eriberto di Colonia
Sant’Eriberto di Colonia (c. 970-1021) fu un pastore di anime che non smise mai di pensare alle cose di Dio e non perse l’umiltà nemmeno quando l’imperatore lo volle come suo braccio destro nel Sacro Romano Impero.
Santa Luisa di Marillac
Le 15 mila Figlie della Carità oggi diffuse nei cinque continenti sono il più grande lascito dell’incontro tra san Vincenzo de’ Paoli e santa Luisa di Marillac (1591-1660), la quale passò attraverso dure prove prima di comprendere il progetto di Dio su di lei.
Santa Matilde di Germania
Modello di regina cristiana, definita dai suoi contemporanei “donna di ammirevole pietà”, santa Matilde di Germania (c. 895-968) nacque da una famiglia di antica nobiltà e fu educata al monastero di Herford, dove era badessa la nonna. Intorno ai 14 anni fu data in sposa a Enrico di Sassonia
San Leandro di Siviglia
Fratello maggiore di tre santi, tra i quali il più noto è Isidoro di Siviglia, san Leandro (c. 534-599) è ricordato soprattutto per il ruolo avuto nella conversione dall’arianesimo della casa reale visigota, all’epoca regnante sulla Spagna.
San Luigi Orione
“Solo la carità salverà il mondo”, era il programma di vita di san Luigi Orione (1872-1940), il fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, l’istituto propagatosi a macchia d’olio in Italia e all’estero.
San Sofronio di Gerusalemme
L’umile teologo e patriarca san Sofronio di Gerusalemme (c. 560-638), che ebbe il grandissimo merito di denunciare l’eresia monotelita e stette accanto al suo gregge durante l’invasione islamica della Città Santa, nacque a Damasco e qui mostrò subito il suo talento negli studi.
San Macario di Gerusalemme
Bastano tre elementi per intuire la grandezza di questo santo. A lui si attribuisce un ruolo importante nella stesura del Simbolo niceno, primo nucleo del nostro Credo. Era vescovo di Gerusalemme quando sant’Elena ritrovò la Croce di Cristo e, con l’aiuto della grazia, fu decisivo nell’identificarla. Terzo, un difensore dell’ortodossia come sant’Atanasio scrisse ai vescovi egiziani e libici definendo san Macario (c. † 335), già morto all’epoca della lettera, un esempio di “stile onesto e semplice degli uomini apostolici”.
Santa Francesca Romana
La santa ricordata come madre e sposa devota, ornata di grazie straordinarie, invocata per la liberazione delle anime del Purgatorio, amatissima dal popolo per la sua commovente carità costituì le Oblate olivetane di Maria (oggi “Oblate di Santa Francesca Romana”).
San Giovanni di Dio
Le persone che oggi la cultura laicista scarta, giudicandole indegne di vivere e instillando una mentalità eutanasica, erano le più care a san Giovanni di Dio (1495-1550), vero innovatore dell’assistenza ospedaliera e fondatore dei Fatebenefratelli, che un giorno vide in un malato, al quale stava lavando i piedi, il volto di Gesù.
Sante Perpetua e Felicita
Perpetua e Felicita sono tra le più illustri sante africane, condannate a subire il martirio il 7 marzo 203, sotto l’imperatore Settimio Severo, insieme a Revocato, Saturnino, Secondino e Saturo.
santa Coletta
Oltre a essere ricordata per i suoi doni mistici, santa Coletta (1381-1447) è celebre perché a lei si deve la nascita dell’Ordine delle clarisse dette “colettine”, sorto dal suo desiderio di ritornare all’austerità originaria della regola di santa Chiara.
San Lucio
San Lucio salì al soglio pontificio nel giugno del 253 dopo la morte in esilio di papa Cornelio, costretto a lasciare Roma dall’imperatore Treboniano Gallo.