Hai cercato polonia - sono stati trovati 142 risultati
Ridefinisci ricerca
Polonia nel caos, regia occulta e soldi di Soros
Dopo la decisione della Corte costituzionale di proibire l'aborto eugenetico da diversi giorni i polacchi assitono a manifestazioni violente: chiese profanate e strade prese d'assalto. Un vero e proprio caos, alimentato da una regia occulta che organizza via sms la protesta e dagli immancabili finanziamenti espliciti di Soros.
Guai a chi tocca l'aborto: Polonia a ferro e fuoco
La feroce violenza di piazza dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito l'aborto eugenetico: chiese profanate in tutto il Paese e scontri provocati da pseudo difensori della donna: ecco il vero volto dei promotori dell’aborto in tutta Europa. Il coraggio dei vescovi, con la chiesa presa d'assalto: «La Chiesa non può cessare di difendere la vita».
In Polonia e a Ginevra risorge la dignità della vita
Giovedì 22 pomeriggio la Corte Costituzionale polacca ha emesso una storica sentenza, contro gli aborti eugenetici. Protestano le istituzioni europee, i grandi giornali e le associazioni per i diritti umani. Ma intanto la Polonia, in controtendenza, non è sola: a Ginevra, Usa, Brasile, Egitto, Ungheria e Indonesia insieme ad altri 28 Paesi hanno siglato il "Patto per la vita"
Stop all’aborto eugenetico, la Polonia fa la storia
Il 22 ottobre la Corte costituzionale ha dichiarato che il cosiddetto «aborto terapeutico» (l’uccisione del malato) è incompatibile con la carta fondamentale polacca, che tutela il diritto alla vita. Proteste violente da parte degli abortisti. L’evento è storico e mostra, anche all’Italia, che le norme ingiuste si possono abolire
LA VITA DIFESA A VARSAVIA E GINEVRA di L. Volontè
Ungheria e Polonia, l'Ue attacca gli unici fronti di libertà
Una serie di nuvoloni si stagliano nel cielo di Bruxelles al primo giorno del Consiglio Europeo. Ancora una volta lo scontro titanico vede da un lato la Commissione e dall’altro Polonia e Ungheria. Nel mirino la difesa della famiglia dall'ideologia Lgbt.
La Polonia e le "zone Lgbt free": notizia falsa
Dalla von der Leyen a Biden, i potenti accusano la Polonia di avere zone "Lgbt free", peccato che la notizia sia falsa e sia stata creata da un attivista arcobaleno.
La Polonia e le "zone Lgbt free": notizia falsa
Dalla von der Leyen a Biden, i potenti accusano la Polonia di avere zone "Lgbt free", peccato che la notizia sia falsa e sia stata creata da un attivista arcobaleno. I leader del mondo non hanno nemmeno verificato il fatto e lo hanno usato per promuovere diritti per i poveri discriminati (che discriminati non sono). E poi si chiedono perché il popolo accusato di "complottismo" non si fida di certi poteri.
«“Opposizione totale” vuole il male della Polonia»
“Opposizione totale” è il termine nato negli ambienti liberal polacchi che hanno perso, dopo anni al potere, le elezioni del 2015. Lavorano per creare conflitti sociali e dare un’immagine negativa del Paese all’estero. La Bussola intervista Jacek Karnowski, redattore capo di “Sieci”
La Polonia e le zone LGBT free
Da tempo alcuni comuni polacchi hanno intrapreso una battaglia per contrastare l’ideologia gender e difendere la famiglia naturale. Il governo di recente ha aiutato queste iniziative locali.
Utopia europea, come la Polonia vede l’attuale Ue
Inizia oggi il secondo mandato del presidente polacco Andrzej Duda. Quale sarà la politica della Polonia riguardo all’Unione europea? Un libro scritto da Krzysztof Szczerski, consigliere presidenziale in politica estera, spiega perché la visione delle élite europee è in contrasto con l’identità del proprio Paese e di tutto il Vecchio Continente.
La Polonia resiste ai dogmi Lgbt. L’Ue la ricatta sui fondi
Continua la morsa dell’Ue contro la Polonia: la Commissione von der Leyen annuncia che sei città (pro-famiglia) non riceveranno i fondi.
La Polonia resiste ai dogmi Lgbt. L’Ue la ricatta sui fondi
Continua la morsa dell’Ue contro la Polonia: la Commissione von der Leyen annuncia che sei città (pro-famiglia) non riceveranno i fondi. Ciò avviene dopo che il governo polacco aveva ventilato la possibilità di recedere dalla Convenzione di Istanbul (pro-gender). E il premier Morawiecki incarica la Corte costituzionale del proprio Paese di dare un giudizio.