Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

Congedi, torna «madre» al posto di «persona»
UK

Congedi, torna «madre» al posto di «persona»

Gender Watch 04_03_2021

Una proposta di legge inglese sui congedi prevedeva l’uso del termine «persona» al posto di «madre». La Camera dei Lords ha bocciato la proposta. Occorre scomodare un parlamento per ribadire l’ovvio.


Se Mr & Mrs Potato discriminano
Giocattoli

Se Mr & Mrs Potato discriminano

Gender Watch 03_03_2021

La casa produttrice dei pupazzi Mr & Mrs Potato inizialmente decise di eliminare il titolo «Mr» e «Mrs» dalle scatole perchè poco inclusivo. Dopo le proteste ricomparvero, ma in piccolo e in basso sulla scatola.


Gay che protestano contro il «cambio» di sesso
Cortocircuiti

Gay che protestano contro il «cambio» di sesso

Gender Watch 02_03_2021

Negli USA e in Canada gruppi di genitori, sostenuti da diverse sigle gay, hanno protestato davanti ad alcune cliniche per il «cambio» di sesso. Continua la spaccatura all’interno del mondo LGBT sulle tematiche trans.


Se non sei padre o madre sei «annulla»
Iscrizioni scolastiche

Se non sei padre o madre sei «annulla»

Gender Watch 01_03_2021

Dichiara il senatore Pillon: «la definzione di gentiore 1 e 2 è una follia ideologica. Secondo il ministero, il genitore 2 (?) può essere “maschio”, “femmina” o “annulla”». 


Ddl Zan: Malan le canta a Zingaretti
C’è chi dice no

Ddl Zan: Malan le canta a Zingaretti

Gender Watch 28_02_2021

Zingaretti spinge perchè il Ddl Zan venga approvato. L’on Malan gli scrive dicendo che questa proposta è «una legge che equiparerebbe chi si oppone alle adozioni per le coppie omosessuali a chi fa propaganda nazista».


«Una classe in cui nessuno si sente escluso»
Isola d’Elba

«Una classe in cui nessuno si sente escluso»

Gender Watch 27_02_2021

«Una classe in cui nessuno si sente escluso» è una iniziativa per la «comunità educante» dell’Isola d’Elba. Con la solita scusa della lotta contro le discriminazioni si fa propaganda all’ideologia LGBT.


Nome alias per i trans in un liceo romano
Identità

Nome alias per i trans in un liceo romano

Gender Watch 26_02_2021

In un liceo romano gli studenti trans potranno farsi chiamare in classe con un nome diverso da quello anagrafico. Questo stesso nome comparirà anche nei registri e in tutti i documenti scolastici.


Un gruppo queer a Sanremo
Musica

Un gruppo queer a Sanremo

Gender Watch 25_02_2021

A Sanremo si esibirà anche il gruppo La rappresentante di Lista. In un’intervista un membro del gruppo dichiara: «Le minoranze (omosessuali, transessuali) stanno finalmente ricevendo attenzione mediatica, culturale, filosofica».


Un numero al posto del sesso sui documenti
Sud Africa

Un numero al posto del sesso sui documenti

Gender Watch 24_02_2021

In Sud Africa, per motivi legati alla sicurezza dei dati personali, si sta studiando un codice numerico anche per chi non si sente nè maschio nè femmina. Il sesso diventa sempre più anonimo.


Lo psicologo che non può studiare i casi di trans pentiti
Il caso alla Cedu

Lo psicologo che non può studiare i casi di trans pentiti

Gender Watch 24_02_2021

Alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per difendere la libertà di ricerca. È l’ultima tappa della battaglia di uno psicoterapeuta inglese, James Caspian, 61 anni, che si è visto negare dall’università con cui collaborava, la Bath Spa University, la possibilità di procedere nelle sue ricerche, stoppate in quanto troppo politicamente scorrette. Il motivo? Mettevano in luce le storie di transgender «pentiti», ossia di persone che dopo il «cambio di sesso» hanno deciso, sperimentato un perdurante disagio, di ritornare alla loro condizione originale.

Premessa: il dottor Caspian può essere ritenuto tutto fuorché un bigotto conservatore. Dichiaratamente omosessuale e vicino alla comunità Lgbt, in tanti anni di lavoro ha fornito consulenza a centinaia di persone gay e interessate al «cambio di sesso», seguendole molte volte in questo controverso iter. Siamo insomma lontani anni luce da ogni possibile sospetto di oscurantismo. Ciò nonostante, nel 2014, questo professionista, iscrittosi ad un Master presso la Bath Spa University, ha iniziato uno studio sull’universo transgender.

Caspian ha scelto di approfondire il tema per due motivi. Ha registrato un'impennata di persone intenzionate alla riassegnazione del genere e, soprattutto, si è accorto che i dati sui tassi di pentimento dei trans – stimati tra l’1 e il 5% in pubblicazioni degli anni ‘80 e ‘90 – erano superati da un fenomeno in preoccupante aumento. Di qui l’avvio di una ricerca che inizialmente, nel dicembre 2015, l’università aveva approvato. Poco meno di un anno dopo, però, a Caspian è stato imposto uno stop con la seguente motivazione: «La pubblicazione di materiale sgradevole e reperito nei blog e social network può andare a scapito della reputazione dell’Istituzione». Una evidente scusa.

La vera «colpa» di quell’indagine, secondo lo studioso, era quella di voler raccontare delle storie politicamente scorrette. Come quelle di un gruppo di americane che avevano contattato Caspian per raccontare la loro vicenda di donne che hanno provato a diventare uomini salvo poi tornare sui loro passi. «Ho voluto includerle nella mia ricerca», ha spiegato lo psicoteraputa, «perché alcune di loro affermavano che la loro decisione iniziale di fare il passaggio all’identità maschile era stata condizionata da pressioni sociali e politiche e non per ragioni psicologiche». Questo è quello che la Bath Spa University considera «materiale sgradevole».

Così, nel 2017 Caspian ha adito le vie legali, ma nessun tribunale inglese ha finora voluto trattare il suo caso. Di qui la scelta di ricorrere alla CEDU, con lo psicoterapeuta assistito dal Christian Legal Center. «Negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento del 3.000% di ragazze e donne indirizzate alle Gender Identity Clinics», ha spiegato Andrea Williams, amministratore delegato del Christian Legal Center, «è un fenomeno che si sta verificando in ogni nazione occidentale con molti pentimenti successivi. Perché? Questo era ciò che James Caspian voleva capire».

Purtroppo non si tratta di un caso isolato. È notizia di questi giorni anche il blocco di uno studio del Semel Institute for Neuroscience and Human Behaviour, istituto di ricerca dell'Università della California. Si trattava di un lavoro per approfondire le strutture e le risposte del cervello tra le persone che convivono con la disforia di genere. Informati dell’iniziativa, gli attivisti Lgbt, con la scusa che un simile lavoro avrebbe fatto passare chi convive la disforia di genere come persona da curare, hanno preso di mira il principale promotore di questa ricerca, il dottor Jamie Feusner, inducendolo a fermarsi.

Del resto, se neppure ad un omosessuale dichiarato e pro Lgbt come James Caspian è consentito di studiare il lato oscuro dell’universo trans, significa che in Occidente la libertà di pensiero è davvero al tramonto. La sola differenza con quello che vivevano gli scienziati sotto l’Urss o che possono sperimentare gli intellettuali oggi in Cina o in Corea del Nord è che, in tutti quei casi, la dittatura del pensiero unico è visibile. Nel mondo occidentale, invece, tutto appare libero. Ma basta grattare appena, su questa patina di presunta libertà, per scorgere il volto di una nuova tirannia.


Governo per le pari opportunità: contro la famiglia
Famiglia?

Governo per le pari opportunità: contro la famiglia

Gender Watch 24_02_2021

Nel programma esposto dalla renziana Bonetti, le Pari Opportunità (diritti soggettivi e individuali) si mangiano la famiglia. Prova ne è che l'assegno per il figlio andrà anche ai bambini adottati da coppie gay.


Star City vs DeeDee
C’è chi dice no

Star City vs DeeDee

Gender Watch 23_02_2021

Un attivista trans tenta di far passare un’ordinanza presso il consiglio comunale di una cittadina americana, la quale prevedeva libero accesso dei trans nei bagni pubblici. Il consiglio si oppone.