«Da Meloni parole importanti su noi danneggiati, ora incontrateci»
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Meloni e Schillaci ammettono gli effetti avversi da vaccino e promettono una commissione scientifica. La Bussola intervista Federica Angelini, fondatrice del Comitato Ascoltami che riunisce 5000 danneggiati: «Parole importanti, ora Schillaci ci riceva. Abbiamo molto materiale e chiediamo cure: siamo allo stremo».
- Pfizergate, von der Leyen trema, di Luca Volontè
La prima è stata la premier Giorgia Meloni che, intervistata da Mario Giordano a Fuori dal Coro ha detto: «Sugli effetti avversi mi sono confrontata col ministro Schillaci per chiedere massima disponibilità per andare sino in fondo, capire e far assumere allo Stato le responsabilità che si deve assumere». Poche parole, ma pesantissime, se si pensa che è la prima volta da quando è iniziata la campagna vaccinale di massa che un presidente del consiglio in carica ammette l’esistenza degli effetti avversi da vaccino. Prima di lei nessuno l’aveva fatto, né Giuseppe Conte, né Mario Draghi per i quali i danneggiati da vaccino sono sempre stati uno scomodo intralcio.
Poi, due giorni dopo è stata la volta del ministro della Salute Orazio Schillaci, che, intervistato dal Giornale d’Italia, ha proposto di affiancare alla commissione bicamerale covid anche una commissione scientifica, evidentemente di nomina governativa e non parlamentare, che studi e indaghi sulle reazioni avverse: «Credo che sarebbe opportuno farla per avere maggiore chiarezza e soprattutto per dare maggiore tranquillità a tutti. Ci lavoreremo serenamente cercando di capire la dimensione e la tipologia degli effetti avversi che si sono verificati».
Al di là dell’estrema prudenza con cui il ministro della salute in carica affronta per la prima volta il tema effetti avversi («chiarezza», «tranquillità», «serenamente») si tratta di una prima volta e come tale va salutata dopo anni di oblio e negazionismo sempre aggressivo nei confronti dei danneggiati. Basti pensare alle ultime sprezzanti e ingiuriose dichiarazioni espresse nei loro confronti dal suo predecessore Roberto Speranza.
Prudenza a parte, è evidente che le parole della Meloni e Schillaci hanno un loro peso e non è un caso che Repubblica, quotidiano che ha sempre minimizzato le reazioni avverse, come la quasi totalità dei media mainstream, abbia titolato “la Meloni strizza l’occhio ai no vax”, riuscendo a scrivere una falsità perché se c’è qualcuno che non può essere definito no vax sono proprio i danneggiati da vaccino, per motivi che non dovrebbero sfuggire a nessuno dotato di un minimo di logica.
Che cosa succederà adesso? E che canali si potrebbero aprire dopo questa significativa apertura per i danneggiati da vaccino? La Bussola l’ha chiesto a Federica Angelini, danneggiata e fondatrice del Comitato Ascoltami che riunisce in forma associativa 5000 danneggiati da vaccino.
Angelini, come ha accolto le parole del premier Meloni e di Schillaci?
É stata un’apertura minima, ma importantissima. Si tratta di affermazioni che se avranno seguito ci permetteranno di indagare e accendere un faro sulla situazione drammatica di noi danneggiati da reazioni avverse.
Finora nessuno, né Presidente del Consiglio né Ministro della Salute avevano mai preso in considerazione la vostra realtà…
È per questo che questa apertura ci fa ben sperare e ci tocca nel profondo per tutto il dolore e la sofferenza che continuiamo a vivere.
Che cosa pensa della nascita di una commissione di studio?
Ricorda quando tre anni fa ci siamo sentiti per la prima volta all’inizio dell’avventura del comitato?
Sì
Io dissi proprio al governo di allora: «Studiateci». Era evidente che qualche cosa di nuovo e insolito stava accadendo e lo è ancora oggi. Ricordo che parlando con un Senatore mi disse sconsolato: «Signora, voi dallo Stato non siete previsti».
Non basta però riconoscere che esistete, bisogna anche rimboccarsi le maniche non solo per studiarvi, ma anche per curarvi.
Infatti, mi permetto di suggerire al ministro qualche spunto per iniziare il lavoro.
Che cosa?
Ad esempio, che ci incontri, da quando siamo stati colpiti dagli effetti avversi nessuno ci ha mai voluto incontrare. Per questo penso che la Meloni e Schillaci dovrebbero incominciare proprio dal conoscere la nostra situazione toccandola con mano con un’indagine retrospettiva su quanto è accaduto.
E poi?
Studiare gli effetti avversi significa anzitutto fare un censimento serio di questa realtà ancora sommersa ma presente in questo Paese.
A proposito, quanti sono gli attuali iscritti ad Ascoltami?
Siamo quasi 5000. Ma stiamo parlando solo di chi è uscito allo scoperto, uno Stato che ha a cuore i suoi cittadini dovrebbe andare a stanare anche chi per vari motivi, non ultimo la vergogna, non si è mai esposto.
Una commissione di scienziati, non si rischia la riproposizione del comitato tecnico scientifico che abbiamo conosciuto durante la pandemia? Non c’è il pericolo di un’indagine politica?
Infatti, spero che non ci siano le solite virostar. Chiedo che in questa commissione possano trovare ascolto e diritto di parola tutti i medici e gli scienziati che in questi anni ci hanno affiancato, curandoci e producendo molto materiale scientifico che potrebbe essere messo a disposizione del ministro. La vera scienza si mette al servizio, fa ricerca e cerca di dare risposte. In questo senso noi possiamo dire di avere molto materiale da fornire, a cominciare dalle nostre storie ancora attuali per finire con le ricerche che noi stessi abbiamo finanziato per arrivare ad avere un briciolo di verità.
Che tipo di documentazione è?
Progetti di ricerca, pubblicazioni, sia italiane che internazionali. Mentre la politica ha chiuso tutti e due gli occhi, la vera scienza, che non ha tradito il giuramento fatto, è andata avanti e ha fatto il suo lavoro.
Sul versante delle cure, invece?
Siamo allo stremo, sia fisicamente che economicamente perché in questi anni per curarci senza lo Stato ci siamo dissanguati.
Che cosa chiedete?
Sarebbe già un passo avanti se potessimo far avere a Schillaci le nostre richieste concrete. A cominciare dalla partecipazione di un rappresentante del Comitato Ascoltami alla Commissione d’Inchiesta Parlamentare, ma pretendiamo una risposta sulla creazione di un codice esentivo specifico rilasciato dal medico di medicina generale per sospetti eventi avversi da Covid con conseguente prestazione a carico totale del Servizio Sanitario Nazionale o sgravio fiscale del 100%.
Sta chiedendo di mettere in condizione i medici di curarvi senza essere accusati a loro volta di essere no vax?
Di più. Stiamo chiedendo un ambulatorio internistico dedicato agli eventi avversi in ogni Regione italiana o in ogni Asl per cura dei danneggiati da vaccino. Ambulatori che dovrebbero essere rivolti a tutti coloro con diagnosi/correlazione/presunta correlazione di evento avverso da «vaccino anti Covid-19» e che siano il centro di un lavoro di equipe multidisciplinari volto all’ottenimento della miglior cura in situazioni estremamente complesse come la nostra.
Teme che le parole della Meloni possano tradire un intento elettoralistico?
Spero proprio di no, voglio pensare che non sia così. Sarebbe un tradimento troppo grande da accettare.
«Danneggiati da ascoltare, vergognosa campagna di pensiero unico»
Per imporre il nuovo vaccino anti-Covid si fa leva sulla paura: il Ministero impone il tampone ai sintomatici in pronto soccorso; e si zittisce chi parla di effetti avversi. Come il senatore Borghi che ospita in Senato, per la prima volta, danneggiati e medici e alla Bussola dice: «Vergognosa campagna di pensiero unico, chi dissente viene aggredito».
Il dramma dei danneggiati sfila davanti alla Procura
Domani a Roma la manifestazione promossa dal Comitato Ascoltami e Osa Polizia per chiedere verità e giustizia sull'inchiesta che vede coinvolti Speranza e Magrini (ex Aifa). Molte le testimonianze di danneggiati e mamme coraggio di ragazzi morti improvvisamente dopo il vaccino anti-Covid. Ci sarà anche la Bussola che modererà gli interventi.
Danneggiati contro Speranza sotto gli occhi della Procura
Oltre 300 (erano previsti in 100) al sit-in davanti alla Procura per chiedere di non archiviare l'inchiesta sui vaccini anti-Covid che vede accusati Speranza e l'ex Aifa Magrini. Sotto le finestre del procuratore sfila il dolore di invalidi e madri senza più figli che chiedono ascolto, cure e giustizia.
«Danneggiati e cure: la Commissione Covid indagherà a 360°»
«La Commissione Covid avrà gli stessi poteri della magistratura e indagherà anche su cure domiciliari e sulle reazioni avverse al vaccino. Nessun processo, ma dobbiamo capire se i governi di allora fossero in possesso di tutti gli elementi per decidere con trasparenza e conoscenza». Intervista al viceministro Bignami sulla bicamerale dedicata alla gestione della pandemia: «Se il Pd dovesse buttarla in rissa, pronti a varare una monocamerale al Senato».
«Verità e giustizia». Il sit in dei danneggiati davanti alla Procura
Ascoltami e gli altri estensori della denuncia contro Speranza e Magrini portano i danneggiati in piazza davanti alla procura per chiedere verità e giustizia e di non archiviare l'indagine sull'ex ministro. Con loro ci sarà anche la Bussola.
3000 morti: Pfizer ammette con freddezza il dramma dei danneggiati
900 casi di cecità, 700 complicazioni in gravidanza. E 3000 decessi. I dati del Report di Pfizer confermano solo ora che era proprio vero: la vaccinazione voleva dire rischiare la vita. E la salute. E per tali motivi non avrebbe dovuto essere coercitivamente obbligatoria.
«Aifa taroccava i grafici sui danneggiati da vaccino»
Aifa taroccava i grafici sulle reazioni avverse per minimizzarle. Ancora una volta è Fuori dal Coro a far emergere un dato sconcertante relativo al sistema di farmacovigilanza dell’ente governativo. Dalle carte dell'inchiesta Mediaset emerge che l'ente governativo del farmaco decise di minimizzare il corretto rapporto rischi/benefici come invece richiesto dall'Ema. E chi decideva il taroccamento oggi è il neo direttore generale. Con premesse di questo tipo si comprende perché la farmacovigilanza della campagna vaccinale sia stata un fallimento.
- LE CAPRIOLE DI PALU' SULL'EFFICACIA DEL SIERO, di Paolo Gulisano
Aifa leaks, danneggiati sull'orlo di una crisi di nervi
La rabbia dei danneggiati da vaccino per le reazioni avverse taciute nei report Aifa. La storia di Rocco, 18 anni, affetto da pericardite da oltre un anno: «Non posso fare sforzi né sport, vivo a metà, con la paura di un infarto. Che ne è stato della segnalazione che ho fatto?». Per le vittime dell'inoculo arriva anche il conto delle ricadute psicologiche: «Traumi acuiti dal non sentirsi accettati socialmente. C'è anche chi valuta la morte assistita».
Paura, censura e danneggiati: la pesante eredità del Covid
A tre anni dallo scoppio della pandemia - con l'isolamento del paziente 1 di Codogno - che cosa resta della stagione pandemica che ci sembra alle spalle? Una pesante eredità di 7 questioni irrisolte e una nuova idea di uomo più vulnerabile di fronte all’emergenzialismo. Dalla paura alla censura, passando per la discriminazione, la Chiesa di Stato, i danneggiati da vaccino e la povertà. Ecco perché sono una predisposizione a reagire allo stesso modo qualora un potere sempre più totalitario dovesse individuare un nuovo nemico col quale fare i conti.
Danneggiati ma senza diagnosi. E l'invalidità è un miraggio
È svenuto appena tre minuti dopo il vaccino anti-Covid, da quel momento la sua vita è un inferno. Alla Bussola l'appello disperato di un 50enne: il neurologo ha certificato l'evento avverso, ma non basta per vedersi riconosciuta un'invalidità perché non c'è una patologia definita. Eppure, i sintomi sono sconcertanti e lo rendono un fantasma. In compenso lo accusano di essere no vax. Il dramma nascosto che accomuna migliaia di danneggiati che andrebbero studiati clinicamente invece di lasciarli abbandonati a loro stessi e alle loro famiglie.