"In nome di Dio": quel mancato preambolo nella Costituzione
Nell'ultima seduta dell'Assemblea Costituente, il 22 dicembre 1947, Giorgio La Pira propose di inserire un preambolo che riconoscesse Dio come principio di unità del popolo italiano. Vinse invece la linea Togliatti, l'idea che Dio fosse un argomento divisivo. Si mettevano così le basi per un totalitarismo anche peggiore della dittatura da cui si usciva.
Grazia, Volontà, Intelletto
La Grazia è un dono che proviene da Dio. E nella grazia soggettiva Dio interviene a illuminare l'intelletto e a muovere la volontà. Aspetto fondamentale della preparazione all'atto di fede è la preghiera della Chiesa per noi e aspetto fondamentale per crescere nella fede è la nostra stessa preghiera.
Il Credo sia l'inno dei cattolici, di Vittorio Messori
È singolare: proprio la Chiesa che chiama se stessa universale per eccellenza manca ormai di segni che esprimano questa universalità, di cui avrebbe bisogno. Il Credo, cantato in latino, potrebbe e dovrebbe essere questo segno. Se solo la Santa Sede lo volesse.... (Da Emporio Cattolico, SugarCo 2006)
“Io Credo”, atto di certezza assoluta
La parola "Credo", nella nostra cultura permeata di relativismo, è diventata sinonimo di opinione. Invece è l'adesione della Fede che, come dice San Tommaso, è un'adesione certissima, più di qualsiasi altro atto dell'uomo. L’atto di fede è un insieme di intelletto, volontà e grazia. I tre gradi del Credo. La prima lezione dell’Ora di dottrina della Bussola.
“Io Credo”, il testo del video
Ecco la trascrizione della videolezione di catechismo numero 1: l'adesione della Fede è un'adesione certissima, più di qualsiasi altro atto dell'uomo. La parola Amen. L’atto di fede come combinazione di intelletto, volontà e grazia. I tre gradi del Credo.
La ragione può conoscere l'esistenza di Dio
Per il Magistero della Chiesa non vi è alcun dubbio: la ragione umana può conoscere con certezza l’esistenza di un unico Dio creatore. Una chiarezza di giudizio che noi cristiani abbiamo perso, con gravi equivoci nel rapporto con gli altri.
Si agisce bene se si pensa bene, di Vittorio Messori
Un articolo di fine anni '80, quando la pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica fu ostacolata in ogni modo, spiega che l'idea del primato della prassi ha radici molto lontane, ma è contrario a ciò che la Chiesa ha sempre professato.
Il Catechismo è via all’incontro con Gesù
Riprendere il Catechismo e insegnarlo è urgente, perché molto spesso oggi la fede è ridotta a puro sentimento personale. Affermare “Io credo” significa aprire il proprio cuore sotto l’influsso della grazia al contenuto oggettivo che Dio rivela e al quale concediamo il nostro assenso. All’insegnamento viene opposta oggi l’esperienza, ma non si può fare esperienza di Dio se non attraverso l’insegnamento.
"Ora di dottrina", di domenica la Bussola cambia
Da oggi 28 novembre, ogni domenica la Bussola sarà dedicata esclusivamente al catechismo: videolezioni curate da Luisella Scrosati, introdotte nella prima puntata - oggi - da una riflessione del cardinale Robert Sarah.
Chi non è fedele al Catechismo perde la memoria di Dio
Disse il profeta Amos «Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri, … distesi su letti d’avorio» (Am 6,1.4). Il Papa ha ricordato queste parole ai catechisti, perché sappiano risvegliare negli altri la memoria di Dio in coloro che sono troppo legati alle vicende terrene.