Giovanni Paolo II, la musica che deve costruire l'uomo
Giovanni Paolo II era grande amante della musica e della musica sacra. Per il Papa "il mondo della cultura e dell'arte è chiamato a costruire l'uomo: a sostenere il cammino nella ricerca, spesso tormentata, del vero, del bene, del bello".
«Io, Wojtyła e la Verità da interrogare»
«Conobbi il professor Wojtyła e subito mi cambiò la tesi: “Lavora su Sartre per aiutare i marxisti a capire il loro errore antropologico e noi a prepararci ad affrontare la laicizzazione incalzante”. Aveva ragione perché sapeva leggere “storia” della persona umana alla luce dell’atto della creazione, del Principio, del logos. E parlava dicendo “sì, sì - No, no!”: sapeva che tutto ciò che è in sovrappiù proviene dal Maligno, dall’Antilogos, dall’Anticristo. Ci insegnava a porre domande sulla verità, rivelandoci la sua felicità. E non si vergognava di nulla perché tutto ciò che era in lui, virtù e difetti, lo orientavano a Dio. Da lui ho imparato che non si scherza impunemente con la verità e con il senso dell’uomo». A 100 anni dalla nascita il ricordo intimo di Giovanni Paolo II da parte del suo allievo Stanislaw Grygiel. E la sua eredità filosofica.
Ricardo e il cancro: «Non lo temo, Cristo è con me»
Ricardo Pareja Álvarez, 21enne con un tumore ai polmoni, per cui sta pregando il mondo, ricorda a tutti come vivere anche di fronte all'epidemia: «La preghiera mi dà grazia. Sono entrato in un'altra dimensione: vivere in intimità con Dio che mi può chiamare in ogni momento», così questa «via crucis mi dà felicità». Il vescovo ha parlato di lui, tramite cui «il Signore ha generato una comunione che sta convertendo molti». Perciò Ricardo ha confessato: «Un tumore vale la bellezza di quanto sto vivendo».
«Vi racconto san Giovanni Paolo II, il mistico e profeta»
Il 18 maggio di cento anni fa nasceva a Wadowice, in Polonia, Karol Wojtyla. Anche in “vacanza” sui monti, da Papa, «continuava a essere un mistico e contemplativo», racconta alla Nuova Bussola monsignor Alberto Maria Careggio, organizzatore dei suoi soggiorni estivi in Valle d’Aosta. «Soffrì molto nel non vedere riconosciute le radici cristiane e previde profeticamente a quali conseguenze andasse incontro l’Europa che si faceva atea». E un giorno, durante la guerra nell’ex Jugoslavia, patì «la sua piccola Passione», abbracciato a una grande croce, sotto la pioggia, per impetrare la pace.
LA MUSICA CHE DEVE COSTRUIRE L'UOMO di Aurelio Porfiri
Non rallegratevi, la conversione di Silvia è una sconfitta
«La tua civiltà sta morendo perché ha perso la fede. Avete le pance piene e le chiese vuote!», dice al padre la convertita di un romanzo per la quale l’educazione cristiana si era limitata ad un frettoloso battesimo. Ogni conversione all'islam rappresenta una ferita ma anche un profondo interrogativo per la comunità di fede abbandonata. Così è nella vicenda di Silvia Romano, per cui il suo parroco non doveva suonare le campane
Ultime follie da lockdown. Ci si chiede quanto sia servito
Si ricomincia a vivere? Sì, con quello che è rimasto in piedi. Perché dopo due mesi di lockdown e altre due settimane di libertà condizionata, la crisi economica, sociale e psicologica è devastante. Ne è valsa la pena? Sempre più studi mettono in discussione l'utilità del lockdown.
Wojtyla: l’Eucaristia non sopporta “diminuzioni”
“L’Eucaristia è un dono troppo grande per sopportare ambiguità e diminuzioni”. La frase è incastonata come un gioiello prezioso nel testo della Ecclesia de Eucharistia, l’enciclica di san Giovanni Paolo II dedicata all’Eucaristia “nel suo rapporto con la Chiesa”. Il documento è di estrema attualità, ancor più a cento anni dalla nascita del grande Papa e nei giorni in cui riprendono in Italia, dopo quasi tre mesi, con una serie di regole e limitazioni stringenti, le Messe coram populo.
La società senza Cristo del Signore delle mosche
Un nuovo studio del Guardian, che svela la storia vera che ispirò il racconto, ripercorre la tesi del celebre romanzo di Golding Il signore delle mosche, come simbolo della natura violenta e brutale dell’uomo, della quale solo la civiltà impedisce l’emergere. Ma ad una più attenta lettura, si può affermare che Golding non ha torto: ha soltanto ritratto la società senza la Chiesa cattolica, fondata da Cristo.
Esercitazione su Quasimodo
Un confronto tra l’esilio del poeta siciliano, cantato in “Vento a Tindari”, e quello di Dante, messo in versi nel canto XVII del Paradiso.
Leggi la scheda su Quasimodo
Domani a Messa rimanendo cattolici, nonostante tutto
Da domani la Chiesa ottiene la libertà vigilata col benestare restrittivo del potere. Restano negli occhi le profanazioni e le irruzioni delle forze dell'ordine in chiesa. E l'eroismo dei preti che hanno continuato a celebrare di nascosto come nella diocesi di Rochester, che hanno resistito come nella Cristiada e che hanno testimoniato il martirio come i preti oltre la Cortina di ferro. A noi il compito di rimanere liberi e fedeli.
«Io al capezzale di Giovanni Paolo II: quella benedizione prima di chiudere gli occhi»
San Giovanni Paolo II raccontato alla Nuova Bussola Quotidiana da Pawel Ptasznik, fra i suoi collaboratori più stretti: «Il mio ultimo incontro con il Santo Padre fu nella sua camera il giorno che morì: era presente anche Ratzinger, pregammo insieme, poi monsignor Dziwisz chiese al papa di benedirmi. Mi inginocchiai, mi pose la mano sulla testa e fece il segno di croce. In questo momento sono convinto che Wojtyla stia chiedendo a Dio un regalo per noi».
- «L'EUCARESTIA NON SOPPORTA DIMINUZIONI» di Vincenzo Sansonetti
Quasimodo, l’uomo senza Cristo è ancora quello delle caverne
Autodidatta, premio Nobel nel 1959, dopo la prima fase ermetica si dedicò a una poesia più impegnata, legata alle vicende della guerra. Il suo giudizio sulla contemporaneità che idolatra scienza e tecnica è chiaro. Vede via via quali danni porta l’aver eliminato Cristo dalla società, che solo nel Crocifisso può trovare la vera pace. E, con essa, soddisfare la sete di assoluto ed eterno.
L’ESERCITAZIONE