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LUCI NELLA PANDEMIA

Ricardo e il cancro: «Non lo temo, Cristo è con me»

Ricardo Pareja Álvarez, 21enne con un tumore ai polmoni, per cui sta pregando il mondo, ricorda a tutti come vivere anche di fronte all'epidemia: «La preghiera mi dà grazia. Sono entrato in un'altra dimensione: vivere in intimità con Dio che mi può chiamare in ogni momento», così questa «via crucis mi dà felicità». Il vescovo ha parlato di lui, tramite cui «il Signore ha generato una comunione che sta convertendo molti». Perciò Ricardo ha confessato: «Un tumore vale la bellezza di quanto sto vivendo».

Attualità 18_05_2020

La storia di Ricardo Pareja Álvarez sta facendo il giro di diversi continenti da quando la sua fidanzata, Mónica Alcántara León, ha cominciato a domandare di pregare per lui. Lo stesso ha fatto il padre di Ricardo e la sorella maggiore, Miriam. Ma forse non è un caso che, esattamente mentre il mondo vive nel terrore della morte, la storia di questo giovane, che ha scoperto appena prima dell’inizio della pandemia di avere un tumore proprio ai polmoni, stia circolando tanto.

Sì perché la gioia e l’amore che Ricardo testimonia, pur rischiando di morire a soli 21 anni, è ciò di cui tutti avremmo bisogno per vivere in pace, mentre siamo tentati di farci vincere dalla paura che porta all’isterismo della reclusione a tutti i costi e della violenza contro chiunque accolga la pandemia senza pretendere di controllare tutto.

Quinto di nove figli di una famiglia appartenente al movimento neocatecumenale, Ricardo è stato descritto da suo padre e dalla sua fidanzata come sportivo, pieno di vita. Un giovane deciso a vivere in Dio il suo legame con Monica che dura da tre anni. Un ragazzo che, oltre ad essere solare e bellissimo, ha il volto buono di chi ama, anche quando ritratto nelle foto nel suo letto d’ospedale. Quelle da cui ha parlato a Radio Maria Spagna così: «Questa Croce è un dono per entrare in intimità con il Signore». Studioso di finanza ricardo ha spiegato di essere stato un adolescente inquieto che si domandava come conoscere Dio e come servirlo, perciò se «il primo giorno ho avuto paura, poi sono entrato in un'altra dimensione: vivere nell'oggi, in intimità con Dio, sto nella volontà del Padre che mi può chiamare in ogni momento e questa io la chiamo una grazia...il fututo non esiste, il passato è passato, il presente è Dio». Il giovane ha spiegato che la condizione in cui si trova lo fa essere in comunione con l'Unico che può riempire il cuore umano: «Mi comunico tutti i giorni e prego sempre...ripeto: "Gesù confido in Te"», così questa «via crucis durissima mi dà felicità...».

Ma come si può parlare così di fronte all’imminenza della morte quando la vita non è ancora nel pieno della sua fioritura? Bisogna dire che all’inizio i medici pensavano che quella di Ricardo fosse una forma virale, e che lui, pur sentendosi sempre più debole, convinto che i malati di Covid-19 dovessero avere la precedenza, aveva accolto la sofferenza con pazienza restando in casa sua, finché i dolori non erano peggiorati. Il giovane è poi stato ricoverato ricevendo la dura sentenza dalla tac: cancro maligno ai polmoni. Ma anziché scoraggiarsi lui e i suoi cari hanno scelto subito di rivolgersi alla Madonna a cui Ricardo è molto legato, pregando il Rosario in famiglia. “Lei mi guida”, si legge sua una maglietta indossata dal ragazzo, perché, spiega Monica, «lui ha sempre voluto questo, che lo guidi la Madonna…e quando se la mette (la maglietta, ndr) lo riafferma e così anche gli altri lo possono vedere».

Grazie alle richieste di preghiera, hanno cominciato a pregare per lui la sua parrocchia, altri membri del movimento neocatecumenale, persone provenienti dall’Italia, dall’America Latina, dall’Africa, dalla Francia. Ma per Ricardo stanno pregando persino musulmani e non credenti e diverse persone lo hanno raggiunto per comunicargli che, grazie alla sua fede, hanno deciso di riavvicinarsi a Dio. Motivo per cui sempre alla radio Ricardo ha chiarito: «Non cambierei questa condizione se serve a Dio per farmi Suo strumento». Ma oltre alla preghiera c'è la compagnia concreta del Signore che per Ricardo passa dalla fidanzata Monica: «È un dono del Signore, sta sempre al mio fianco, di giorno, di notte, mi guida, si alza la notte se ho bisogno e si mette al mio servizio e io mi sento amato».

Persino il vescovo ausiliare di Barcellona, Antoni Vadell, venuto a conoscenza della vicenda, lo ha voluto incontrare. Il giorno successivo, durante un’omelia in cattedrale, Vadell ha parlato di Ricardo così: «Ieri ho potuto parlargli e alla fine sono rimasto con la gratitudine nel mio cuore, domandandomi: “Ma qual è il segreto di questo ragazzo? Come fa a vivere questa situazione dolorosa che gli sta capitando?”. Perché lui è molto consapevole di ciò che sta accadendo». E ancora: «Com'è possibile che viva con questa speranza, con questa semplicità nel cuore, con quella gioia? Qual è il segreto di Ricardo? “Sei una persona dotata, con qualità eccezionali?”. “No”, mi ha risposto: “Sono solo un povero 21enne, un peccatore”». Un peccatore, che però si riconosce amato e che desidera seguire Cristo e la sua volontà più che la propria. Un giovane certo che la vita sia nelle mani del Padre e che non vuole trattenerla per sé ad ogni costo.

A confermarlo è stata Monica, che un giorno ha spiegato: «Stasera Ricardo ha passato momenti di lotta per la stanchezza fisica, il logoramento e il dolore», ma «lui tutto questo lo ha voluto offrire (a Dio, ndr) sapendo che sua Madre del cielo lo sostiene».

Il vescovo ha poi di fatto rivelato come si combatte anche la pandemia e il terrore della fine: «Il segreto della Comunione è mettere il Signore al centro…questo è il segreto di Ricardo e di così tante persone che nell'oscurità della vita sono in grado di vivere guardando questa luce». Sempre la sua fidanzata ha aggiunto che è sopratutto la preghiera a rendere il giovane così forte: «Questa gli sta dando molta forza, fisicamente è debole ma ha gli occhi rivolti al cielo ed è in pace». E così  illumina anche gli altri.

Monica spiega il contagio: «Trascorro le notti con lui e vedo ogni giorno come Dio sia con Ricardo e come lui sia con Dio. Dona ad ogni infermiere, medico o paziente che passa nella sua stanza una parola di Dio e gli mostra la gioia che porta dentro per tutto ciò che Dio gli sta donando attraverso questa malattia: l'unione con la sua famiglia, la preghiera e l'intimità così profonda che ha con il Signore. Chiunque scambia una parola con lui non rimane indifferente, se ne va felice e più vicino a Dio».

Perciò la giovane non ha paura di di affermare che «Cristo vive in lui!». Solo questo può spiegare come Ricardo un giorno abbia confessato a suo padre: «Un tumore maligno vale la bellezza di quello che sto vivendo». Perciò l’uomo, ha scritto di fianco ad un immagine con un giovane che aiuta Gesù a portare la Croce: «Ricardo, mio figlio, è spiritualmente in altissimo, il Signore lo sta facendo piccolo affinché sia Cristo a manifestarsi attraverso di lui». Tanto da far dire a Ricardo stesso, che pur chiede la guarigione, «non so se avrò un'altra possibilità di morire con tanta pace».

Perciò, i suoi famigliari guardando il ragazzo parlano di lui come di un soldato di Cristo. E, continuando a domandare aiuto, affermano: «Pregate per lui, per la sua guarigione. Siamo un popolo. Il Signore è il nostro Dio. Siamo in trincea, la nostra arma è la preghiera». La sola arma che salva il mondo. La stessa che può liberarci se non dal virus, almeno dalla paura con cui tende a tenerci in pugno.

A dimostrare cosa vuol dire vivere tutto nella fede, anche questo momento, non è solo Ricardo, ma la sua giovane fidanzata, i suoi fratelli, la famiglia. La sorella maggiore sul suo account di Instagram ha commentato quel che lei e altri giovani stanno chiedendo: «Sulla strada so come riconoscerti. Che le tue opere non passino inosservate, che io possa vederti in ogni evento. Non pensi io di gestire le cose, di controllarle. Che io sia paziente e presti attenzione ai segni che provengono da te. Possa il mio cuore essere un luogo caldo per il tuo amore e non una terra arida che chiede a Dio quel che vuole e non lasciare che Dio faccia Dio. Voglio fidarmi, fidarmi di te, aspettare con calma la tua provvidenza e credere veramente nel tuo inesauribile amore».