Il proporzionale non è il male. Il problema è nei partiti
La Corte Costituzionale ha bocciato la richiesta di referendum avanzata dalla Lega, per una legge elettorale interamente maggioritaria. Adesso si spiana la via, in Parlamento, per un ritorno del proporzionale. Il sistema ha funzionato bene nella prima Repubblica. Ma i partiti di oggi non sono responsabili come quelli di ieri.
“Cancellare Salvini”, Rep sfida la deontologia
Il direttore Carlo Verdelli ha minimizzato definendolo una sintesi giornalistica, ma il titolo “Cancellare Salvini” supera i limiti della continenza e può essere male interpretato dalle “teste calde” anti-salviniane. Eppure Repubblica si è sempre iscritta all’“esercito del bene”. Cosa sarebbe successo a parti invertite?
Vescovi emiliani a Sinistra: ambiguità e registi occulti
Il doppio intervento dei vescovi emiliani capitanati da Zuppi svela ambiguamente la longa manus di Zamagni, uomo forte vaticano che con la moglie guida l'Osservatorio, strizzando l'occhio al PD e ignorando i membri in disaccordo.
-I PRELATI: “EVVIVA L'EMILIA ROSSA” di Ruben Razzante
Vescovi emiliani a gamba tesa: “Evviva l'Emilia Rossa"
Nel documento dell’Osservatorio regionale sulle tematiche politico-sociali creato dalla Conferenza episcopale emiliana c’è una esplicita e inopportuna indicazione di voto e l’elogio del lavoro sin qui svolto dalla giunta uscente, indicando nell’Emilia Romagna una delle regioni «meglio organizzate e più avanzate d’Italia».
Il Pd si scioglie per non essere rottamato. Ma servirà?
Il segretario dei dem ha annunciato lo scioglimento del suo partito, che dovrebbe cambiare nome e simbolo dopo le regionali del 26 gennaio. Zingaretti teme una sconfitta in Calabria e soprattutto Emilia, e per evitare un’altra diaspora dei suoi cerca di offrire una prospettiva diversa. Ma pare una scelta azzardata, che Renzi ha accolto come un inaspettato regalo.
Paura delle urne, riparte la guerra sulla legge elettorale
Sulla legge elettorale si registrano accelerazioni sospette. Se il Carroccio punta sul maggioritario secco, le forze di maggioranza preferiscono puntare sul proporzionale. Si spiega così la presentazione di una riforma elettorale ispirata al modello tedesco e già ribattezzata Germanicum.
Umiliati in Libia, la Caporetto della diplomazia italiana
Conte si è improvvisato grande mediatore nel conflitto in Libia. Senza coinvolgere la Farnesina. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il generale Haftar ha accettato l'invito a Roma, ma respinto la proposta di tregua. Sarraj, unico ufficialmente riconosciuto, ha declinato l'invito. Un'umiliazione così non si era mai vista nella nostra politica estera
Il governo tira a campare fino alle regionali
Malgrado le promesse di Conte a fine anno, il vertice di maggioranza che avrebbe dovuto affrontare le questioni più spinose è stato rinviato sine die. Sull’ex Ilva la magistratura è intervenuta a togliere le castagne dal fuoco al governo giallo-rosso. Che rimane paralizzato sulla questione Alitalia e usa la crisi internazionale come diversivo. In attesa delle elezioni in Emilia e Calabria.
Il Movimento perde le Stelle e si ribella a Di Maio
L'epurazione di Gianluigi Paragone dal Movimento 5 Stelle segue di pochi giorni l'uscita dell'ex ministro Fioramonti. Fra fronde di estrema destra ed estrema sinistra, Di Battista appoggia Paragone e anche la Lezzi attacca Di Maio. Al quale resta una sola carta per evitare la defenestrazione: andare al voto
Da Mattarella, un invito a una maggior responsabilità
Il Presidente della Repubblica ha sorvolato sulle divisioni e i bizantinismi della politica italiana e ha puntato su considerazioni di scenario, anche per dimostrare ai cittadini che lui tra la politica di Palazzo e l’empatia con la gente continua a preferire la seconda.
Inviato in Libia, ultima carta del governo Conte
Il governo italiano, spiazzato dalle rapide mosse di Ankara contro l'Italia, ha annunciato la nomina di un “inviato speciale” in Libia. Misura tardiva che rischia di essere inutile, se si sceglie la persona sbagliata. E se non è sostenuta da una strategia coerente
Addio prescrizione. Avremo l'ergastolo giudiziario
Domani entrerà in vigore la riforma voluta dal Ministro della Giustizia che blocca la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Una “spada di Damocle” penderà sulla vita di migliaia di persone sotto processo. Consegnando definitivamente alle toghe le chiavi della libertà personale di ciascuno di noi.