I generali del Pentagono studino Lawrence d'Arabia
Imporre all’esercito iracheno i modelli e l’organizzazione delle forze armate occidentali è uno sforzo inutile e sbagliato. Il Pentagonio dovrebbe studiare bene le strategie militari di Lawrence d'Arabia. Lo afferma generale in congedo Robert H. Scales, autorità in campo militare, ex comandante dell’Army War College.
Quelle emergenze che l'Europa non vuole vedere
La crisi greca è, diciamolo ancora una volta, un temporale mascherato da uragano. Come ogni temporale esige qualche precauzione, ma non è di certo un grave problema. I problemi urgenti e gravi dell’Europa di oggi sono altri, sono quelli di cui si parla poco o nulla. Dall’Ucraina al Vicino Oriente.
Siamo in troppi: così Kissinger diede l'ordine
Sul numero di giugno del mensile Il Timone, la giornalista Raffaella Frullone ha intervistato l’economista e demografo Gérard-François Dumont, che nel 1991 pubblicò il celebre saggio Il festino di Crono in cui prevedeva il suicidio demografico europeo. Conseguenza del Rapporto di Henry Kissinger del 1974.
Ecco perché terroristi e jihadisti paiono invincibili
A Sousse la polizia ha tardato a intervenire. Lo ha dichiarato il primo ministro tunisino Habib Essid presenziando alla cerimonia per commemorare le vittime dell’attentato del 26 giugno. L’attacco è durato quasi 35 minuti durante i quali il terrorista ha avuto il tempo di uccidere decine di turisti prima di venire ucciso.
Quando la lotta al razzismo è appesa a una bandiera
Negli Stati Uniti impazza da giorni l’ennesima buffonata. Si vuole a tutti i costi bandire per sempre la bandiera che durante la Guerra di secessione fu della Confederazione “sudista”. Amazon e Wal-Mart che non la venderanno più, e siti Internet che, seguendo il consiglio di Google, la rimuoveranno per sempre.
L'alleanza jihadista fra Isis e Uck minaccia l'Italia
Lo scenario jihadista albanese conferma i suoi stretti legami con l'Italia. Lo attestano gli ultimi arresti, eseguiti a Milano, Bergamo e Grosseto. Si tratta della punta dell'iceberg di un movimento più vasto, in Albania, dove le ex milizie indipendentiste dell'Uck stringono legami con i neo-arrivati dell'Isis.
L'offensiva dell'Isis nel Sinai
Lo Stato Islamico si palesa in un altro pezzo di mondo arabo: la penisola del Sinai. Pressoché fuori controllo dal 2011, questa regione strategica dell'Egitto, al confine con Israele, è stata oggetto di una vasta offensiva di jihadisti, forti di 300 miliziani ben armati e addestrati. Hanno attaccato nell'anniversario della deposizione di Morsi.
Donne decapitate. Non è una specialità solo dell'Isis
Ha destato molto scalpore la notizia della decapitazione di due donne siriane, accusate dall'Isis del reato di “stregoneria”. Ma la decapitazione delle due presunte “streghe” non può però essere considerata un atto bellico: è invece legato alla più consolidata tradizione wahabita e dell’Islam più ortodosso.
Marò, si ricomincia da zero
Il governo italiano ricorre all’arbitrato internazionale sul caso dei fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Lo ha annunciato il 26 giugno la Farnesina. Ma non era possibile pensarci due anni fa? Ora si riparte da zero.
Così l’Isis aveva annunciato il massacro sulla spiaggia
Neppure la strage del museo del Bardo di Tunisi, nel febbraio scorso, ha impedito che il massacro della spiaggia di el-Kantaoui destasse in Europa stupore oltre che raccapriccio. Ma che la Tunisia avrebbe continuato ad essere un bersaglio per i jihadisti era non solo previsto da tutti gli analisti ma anche inevitabile.
Matrimonio gay? In Austria si fa ma non si dice
Qualcosa non quadra nella felix Austria. Il Parlamento cinque anni fa ha approvato sostanzialmente il “matrimonio” omosessuale, ma oggi si rifiuta di farlo dal punto di vista formale. Insomma, dopo aver detto sì’ ai diritti matrimoniali alle coppie omosessuali, oggi il Parlamento austriaco lo nega. Ma solo formalmente.
Il modello tunisino vacilla
La Tunisia rappresenta per il mondo arabo la speranza di una transizione verso la democrazia, ma i colpi inferti dal terrorismo ne mettono in rilievo tutta la debolezza politica, economica, sociale. La decisione presa ieri di chiudere 70 moschee e lo scioglimento di partiti e associazioni non in linea con la Costituzione arriva forse troppo tardi.