Iran, la fine di un lungo isolamento
E' ancora troppo presto per commentare la vittoria dei riformatori di Hassan Rouhani in Iran, perché la loro affermazione a Teheran può non riflettere le preferenze dell'intero paese. Ma è già certa l'importanza di queste elezioni, le prime che si tengono dopo la fine delle sanzioni economiche all'Iran, dopo un lungo periodo di 36 anni di isolamento economico e diplomatico.
Il popolo muore di fame, Mugabe brinda a champagne
Come ogni anno, anche quest’anno il presidente della Repubblica dello Zimbabwe, Robert Mugabe ha preteso cerimonie solenni e festeggiamenti memorabili per il suo 92° compleanno. Il presidente ha voluto che gli eventi fossero ripresi e trasmessi in tutto il Paese dalla televisione di Stato.
Siria, l'inizio di una tregua che sembrava impossibile
In Siria le armi tacciono. Relativamente. Fra colpi di mortaio, un'autobomba e duelli d'artiglieria, si è combattuto molto meno del solito. Solo nel settore curdo, Ypg e Isis si affrontano in campo aperto. Insomma, la tregua che sembrava impossibile, ha retto nella sua prima giornata. E la Russia, ora, alza il tiro, aprendo un canale diplomatico anche con i sauditi.
Il potere a vita: ecco il vizietto dei leader africani
Al presidente boliviano Evo Morales è andata mala: il referendum ha bocciato la sua pretesa di abolire la legge che limita il numero dei mandati presidenziali. Qualche consiglio glielo potrebbero dare i colleghi africani, grandi esperti in materia: la maggior parte degli Stati africani, infatti, ha presidenti a vita.
L'Italia non se la sente di combattere il Califfato
Prima di parlare di un intervento italiano in Libia, degli eventuali mezzi e risorse da impiegare, il governo italiano ha scelto di attendere ancora. Di vedere se si forma un nuovo governo di unità nazionale in Libia che abbia la fiducia del parlamento di Tobruk. La realtà è un'altra: sia l'Italia che gli altri paesi europei non se la sentono di combattere una guerra vera allo Stato Islamico. Che nel frattempo si espande.
Colonia e altre violenze, la Germania getta la spugna
Dopo le violenze sessuali di Capodanno, la polizia di Colonia getta la spugna e ammette che la maggioranza dei colpevoli non sarà mai presa. Intanto un rapporto confidenziale arrivato sulle pagine della Bild rileva un aumento dell'80% dei crimini commessi da immigrati, in un solo anno.
Droni dalla Sicilia, ma nessun intervento in vista
Le incursioni aeree americane hanno eliminato una quarantina di jihadisti, fra cui la mente degli attentati del museo Bardo di Tunisi e della spiaggia di Susa. Ma è "ordinaria amministrazione" della lotta al terrorismo. Ma non c'è alcun intervento più vasto sul tavolo, tantomeno italiano.
Aiutarli a casa loro? La brutta lezione somala
Se c’è un caso che purtroppo smentisce l’efficacia della formula “aiutiamoli a casa loro” per fermare l’immigrazione irregolare verso l’Europa, quello è la Somalia. Il governo somalo alla fine del 2015 ha approvato la finanziaria 2016 annunciando che quasi il 40% dei capitali verrà fornito dai donatori internazionali. Dalla caduta del dittatore Siad Barre nel 1991, la comunità internazionale finanzia la Somalia con fondi miliardari. Con pessimi risultati.
Il Regno Unito vuole ancora uscire dall'Ue
David Cameron ottiene una vittoria a tutto campo a Bruxelles, escludendo il Regno Unito dal programma di una "Unione sempre più stretta" e contribuendo, così, a cambiare il volto dell'Ue. Ma i suoi stessi compagni di partito non gli sono grati. Anche il popolare sindaco di Londra si schiera con chi vuole l'uscita dall'Ue.
Siria, tregua in vista dopo l'ultima ecatombe
Dopo le stragi compiute dall'Isis a Homs e a Damasco (180 morti, soprattutto musulmani alawiti e sciiti), la data per una tregua in Siria è stata fissata alla mezzanotte del 27 febbraio. Contrariamente ai tentativi precedenti, non sembra solo una scadenza simbolica. E' dettata dalla necessità di combattere i gruppi più estremisti: Isis e Al Nusrah.
Evo Morales vuole diventare il dittatore della Bolivia
Il Presidente della Bolivia Evo Morales tenta di diventare presidente a vita. Dopo aver compiuto dieci anni al potere, lo scorso 22 gennaio, e aver vinto tre elezioni consecutive, i boliviani tornano al voto per decidere, tramite referendum, la ricandidatura “infinita” del leader. Ma non sarà facile.
La Turchia è il nuovo crocevia dei conflitti
Un nuovo attentato ha colpito la capitale della Turchia. Quasi trenta i morti, tutti militari, a poca distanza dal Parlamento. L'attentato è attribuito all'Ypg, l'esercito curdo siriano, che però nega. Il problema è che la Turchia si trova al centro di tutti i conflitti internazionali. E per questo sta perdendo anche la sua libertà.
ADESSO APPOGGIAMO AL QAEDA? di G. Gaiani