"Roba mia vientene con me", la nuova schiavitù
La Roba, storia di un possidente che si è fatto da solo nella Sicilia rurale dell'Ottocento. E' uno spaccato di vita spietato, scritto da Verga, interessato alla nuova forma di schiavitù: quella per i beni materiali. Mazzarò, il protagonista della novella, lungi dall'essere un eroe, è vittima della sua stessa ricchezza materiale.
Sant'Anastasia, scrigno gotico per una fede martire
Anastasia di Sirmio fu una martire cristiana, arsa viva per non avere voluto abiurare la propria fede durante l’ultima persecuzione dell’imperatore Diocleziano nei primi anni del IV secolo. A lei il re degli Ostrogoti Teodorico aveva dedicato una chiesa a Verona che oggi è uno degli scrigni del gotico italiano.
Malavoglia, il viaggio senza ritorno di 'Ntoni
Verga non ha voluto concludere il romanzo in chiave melodrammatica con la tristezza patetica del giovane ‘Ntoni prima della partenza, ma ha deciso di focalizzare l’attenzione su un personaggio del tutto secondario come Rocco Spatu, forse per trasmettere l’impressione di quella normalità e quotidianità che il ragazzo ha rifiutato.
Devozione e fede patrimonio dell'umanità
La Basilica del Salvatore di Spoleto. Iscritta nella lista dei patrimoni dell’Umanità stilata dall’Unesco, a partire dal 2011, la chiesa resta segno mirabile della profonda devozione e della fede nutrita dal popolo longobardo nei confronti di Cristo Salvatore.
Paolo Villaggio, ritratto di un ateo senza speranza
Tutti lo ricordano per aver impersonato il ragionier Fantozzi, l'impiegato più sfortunato e famoso d'Italia. Ma c'è un Paolo Villaggio privato che sfugge ai più. Ed è un ateo moderno, privo di speranza, che invidiava l'amico Monicelli per il "coraggio" di essersi suicidato. Che ancora pensava al suicidio e credeva di conoscere la data della sua fine. Un assenza di speranza che traspare, a ben vedere, anche nella sua comicità.
No Vasco, io non ci casco. Reciti solo un copione
E' arrivato in elicottero come un Papa e come un Papa ha esortato ad avere paura. Vasco Rossi è stato celebrato dai 230mila di Modena come un divinità. Ma in fondo deve soltanto recitare un copione perchè la gente pende dalle sue labbra. Ma io non ci casco.
Malavoglia: tradizione o brama di cambiamento?
Due modalità opposte di vedere il mondo si contrappongono nella realtà verghiana dei Malavoglia: da una parte l’adesione ai valori consegnatici attraverso la tradizione, dall’altra la brama del progresso animata dalla convinzione che si possa migliorare il proprio stato sociale evadendo dalla realtà in cui si è sempre vissuti.
Muri che accolgono, muri in cui vivere
L’accoglienza non è un senza-muri. Ti accolgo perchè ho mura da offrirti. Muri materiali (ti faccio entrare nella mia casa, nel mio paese...) e muri spirituali (puoi appoggiarti sul pavimento della mia identità e delle mie certezze). Senza muri non c’è casa, e dunque non c’è accoglienza. Perché senza muri non ci sono porte... ergo: non si sa da dove entrare.
Viva Pirandello, abbasso il pirandellismo
Centocinquant’anni fa nasceva Luigi Pirandello, uno dei più grandi geni del Novecento. E' riuscito a comunicare la sua visione della vita, le sue riflessioni filosofiche ed esistenziali anche a persone che non erano filosofe. Ma il modo migliore per rendergli omaggio è liberarlo dai cliché in cui intellettuali e insegnanti lo hanno relegato. E che lui stesso denunciava come "pirandellismo".
I primi tre secoli di cristianesimo in presa diretta
Le antiche fonti della Fede (Fede & Cultura), ultimo lavoro di Stefano Biavaschi, è un documento utile che ricostruisce in modo sintetico i primi tre secoli della Chiesa. Ritroviamo così i primissimi storici del cristianesimo, come Eusebio, Plinio il Giovane, Flavio Giuseppe, Filone l'Alessandrino, sant'Ireneo, san Giustino.
Verga e i vinti travolti dalla marea del progresso
Nel ciclo de I vinti, Verga vede ciascun singolo individuo come vittima inconsapevole dell’incessante e fatale progresso. Non vi è un destino buono che ci attende, non vi è neppure un Padre buono da cui tutto scaturisce e proviene. Siamo tutti collocati in un mare che ci attrae che si innalza proprio come la marea e che, in un momento inaspettato, ci sommerge.
La Basilica che segnò il passaggio alla Milano cristiana
San Simpliciano è detta anche la Basilica del Carroccio a ricordo della vittoria riportata nel 1176 dalla Lega Lombarda sul Barbarossa: una leggenda vuole, infatti, che i tre santi anauniensi fossero comparsi sotto forma di colombe sul campo della battaglia di Legnano, andandosi a posare su quello che sarebbe divenuto il simbolo dell’indipendenza milanese.