Usa e Arabia Saudita, la legge della discordia
Nonostante il veto di Barack Obama passa la legge con cui i familiari delle vittime dell'11 settembre possono denunciare l'Arabia Saudita per complicità con i terroristi. Si tratta di una sconfitta del presidente e si raggiunge il punto più basso delle relazioni fra Washington e Riad.
“Spagna o Franza” per il cattolico non c'è speranza
Nuovi totalitarismi crescono nel cuore dell'Unione Europea. In Spagna un preside ha scritto una lettera ai genitori per denunciare l'ideologia gender. Ora la scuola cattolica rischia la chiusura per perdita di contributo pubblico. Intanto, in Francia, un esame universitario ipotizza attacchi terroristici di cattolici radicalizzati contro i matrimoni gay. La patria delle libertà è un mostro: l'unico nemico è chi difende la famiglia.
Renzi e l’Ue: una politica fallimentare
Schiacciato dal “balletto” di Francia e Germania, il nostro Paese è vittima dell'embargo russo e delle manie di grandeur transalpine in Africa. In sede europea Matteo Renzi sta prendendo una bastonata dopo l’altra. Ma con lui le prende anche l'Italia. Il primato tedesco non deve essere un predominio e il premier non può non averlo capito.
Ora i cattolici finiscono..."all'antiterrorismo"
Un professore universitario francese deve spiegare agli studenti come si affrontano le misure antiterroristiche, ma nell'esercitazione gli attacchi dinamitardi sono fatti da cattolici radicalizzati contro i matrimoni gay. La patria delle libertà è diventata un mostro dove l'unico nemico ormai sono i cattolici.
Così i leader corrotti dell’Africa si mangiano gli aiuti
Dittature, corruzione, malgoverno e scandali di ogni tipo: in molti Stati africani le malversazioni sono diventate norma quotidiana. E tuttavia, proprio per aiutare questi Paesi, la Commissione europea ha destinato 44 miliardi di euro per per ridurre l’immigrazione irregolare. Miliardi che già si sa che fine faranno.
Il Papa nel cuore del Caucaso, terra di conflitti
Oggi prende avvio il sedicesimo viaggio apostolico di Papa Francesco in Georgia e Azerbaijan, Paesi che si trovano nel territorio incandescente del Caucaso, cerniera e snodo geopolitico tra Est e Ovewst, tra Asia e Europa. Il viaggio è complementare a quello da lui compiuto lo scorso giugno in Armenia.
-LE CHIESE CHE ATTENDONO FRANCESCO di Silvia Scaranari
Le Chiese di Azerbaijan che attendono Francesco
Da oggi al 2 ottobre il Santo Padre sarà in Caucaso. L’attenzione si concentrerà sulla Georgia, Paese a maggioranza cristiana e più attivo a livello internazionale. Tuttavia, non si può lasciare sotto silenzio la visita in Azerbaijajn e le attese delle diverse Chiese cristiane.
Unioni civili, per i sindaci anche la delega non è lecita
E’ lecito moralmente che un sindaco conferisca una delega ad un suo collaboratore al fine di celebrare le unioni civili? No. Perché collaborare al male è una modalità per compiere il male. E allora? Sta ai giuristi trovare soluzioni di diritto valide ma prima di tutto lecite sul piano morale.
Pakistan, l'educazione all'odio contro i cristiani
In Pakistan, i due terzi dei libri di testo per le scuole contengono istigazioni all'odio contro i cristiani, supportate da falsi storici e vere e proprie leggende nere. Gli scolari cristiani sono discriminati anche sull'uso dei bagni pubblici. E professori come Musa Atique, che provano a denunciare la predicazione di odio, rischiano il linciaggio.
I veri imprenditori non aspettano notizie sul DEF
Quale sarà l'effetto del nuovo ottimistico Documento di Economia e Finanza del governo Renzi sui piccoli e medi imprenditori? Il professor Paolo Preti ci spiega che l'imprenditore vede le manovre economiche e finanziarie come fossero il bilancio di un'altra grande azienda (lo Stato) e non attende le notizie sulle manovre. Ed è una buona notizia.
Il falso ideologico di un Bergoglio à la carte
Il caso del corso gender di Molfetta, giustificato da un falso ideologico: ciò che Papa Francesco ha condannato, ma facciamo finta che sia favorevole. È un Bergoglio à la carte cui si ispirano certi vescovi che hanno smesso di rivendicare la "pretesa" della Chiesa sulla salvezza dell'uomo. E vanno a braccetto col mondo senza sapere dove.
Il primo e ultimo “ordine” di Peres: lavorate per la pace
Adesso che Shimon Peres ci ha lasciato, dobbiamo soltanto aspettare che compaia sulla scena politica internazionale una personalità laica credibile nella testimonianza e nella ricerca della pace. Pace non solo tra israeliani e palestinesi, per la quale si era adoperato tanto da meritarsi il Nobel, per gli accordi di Oslo.