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Social terror. Come la Silicon Valley tollera i jihadisti
WEB ISLAMICO

Social terror. Come la Silicon Valley tollera i jihadisti

Quanti si sono scandalizzati per l'affaire Facebook-Cambridge Analytica, forse non si rendono conto che sulle pagine dello stesso Facebook, i jihadisti si fanno propaganda. L'azienda ritiene di aver combattuto il terrorismo, ma sia sul social di Zuckerberg che su tutti gli altri, passano indisturbati video, istruzioni, istigazione e odio.


Maestà, il condensato della Settimana Santa
IL BELLO DELLA LITURGIA

Maestà, il condensato della Settimana Santa

La monumentale pala fu trasportata in solenne processione dallo studio di Duccio di Boninsegna fino in Duomo a Siena e collocata sull’altare maggiore. Sul retro si sviluppa il racconto delle storie della Passione e Resurrezione: ventisei episodi, attorno alla formella centrale della Crocefissione. Gesù arriva a dorso di asina, ma sembra alludere alla necessità di salire non solo a Gerusalemme ma anche sulla croce.


Streghe a scuola? Figlie del multiculturalismo
DOPO MOCASINA

Streghe a scuola? Figlie del multiculturalismo

I casi di spiritismo e occultismo nelle scuole che abbiamo denunciato sono il prodotto diretto di quella ideologia immigrazionista che idealizza le culture lontane, spesso violente, in odio alla propria, che è erede della civiltà cristiana.


Sciagura libica: se Sarkozy piange, l'Italia non può ridere
PAESE SENZA SOVRANITA'

Sciagura libica: se Sarkozy piange, l'Italia non può ridere

I guai di Sarkozy non ripagano l’Italia dei danni subiti con la guerra in Libia e le sue drammatiche conseguenze che continuano oggi: Hollande e Macron hanno continuato a cercare di liberarsi della presenza italiana sostenendo le forze di Haftar e facendo cacciare i gruppi armati con i quali Roma aveva  un accordo per interrompere i flussi di immigrati illegali verso l’Italia. 


Battaglia sui social, il perdente è Zuck non Trump
DATAGATE

Battaglia sui social, il perdente è Zuck non Trump

Scandalo sulla campagna elettorale dell'attuale presidente Usa, si sta facendo una gran confusione, anche per la complessità della materia trattata: il furto di dati personali, usati successivamente per indirizzare messaggi politici su misura. Oltre allo storytelling di un certo tipo di giornalismo che trasforma tutto in spy story, in questa vicenda c'è un vero colpevole. E non è Trump.


La denuncia: «Il mondo sappia come hanno trattato Alfie»
ALFIE EVANS

La denuncia: «Il mondo sappia come hanno trattato Alfie»

Dopo la decisione della Corte Suprema inglese di non rivedere la sentenza di morte di Alfie Evans, il padre del bimbo ha lasciato intendere che ci sono state negligenze. Un'amica della famiglia ha accusato l'ospedale: «Avete fatto qualcosa ad Alfie e sapete che se fosse ricoverato altrove vi scoprirebbero». Anche un medico cileno ha smentito i dottori inglesi. Proprio ieri un'indagine sulla morte di un piccolo diasabile ha trovato colpevole l'Alder Hey.


Benedetto XVI, un pontefice impossibile da "taroccare"
OLTRE IL CASO VIGANO'

Benedetto XVI, un pontefice impossibile da "taroccare"

Nella vicenda Viganò c’è molto più di Viganò. C’è un attacco a Benedetto XVI in cui il taroccamento mediatico sarebbe stato funzionale ad un taroccamento teologico e magisteriale, nel tentativo di cambiare i connotati percepiti del magistero di Ratzinger, trascinandolo verso altre interpretazioni. Fede e ragione, ecologia umana, diritto naturale, Quaerere Deum e vetus ordo: un pontificato scomodo ancora osteggiato. 


Quale reddito di cittadinanza? Coi robot saremo più ricchi
MCCLOSKEY

Quale reddito di cittadinanza? Coi robot saremo più ricchi

Alla base dell’idea del reddito di cittadinanza c’è una convinzione vecchia quanto l’industrializzazione: la possibilità che le macchine possano sostituire l’uomo. L'economista Deirdre McCloskey, numeri alla mano, dimostra che è vero il contrario. In due secoli di meccanizzazione siamo diventati 30 volte più ricchi.


Viganò, dimissioni "soft". Benedetto è il vero obiettivo
DOPO LO SCANDALO

Viganò, dimissioni "soft". Benedetto è il vero obiettivo

Ecclesia 22_03_2018

Dopo lo scandalo della lettera di Benedetto XVI e della foto manipolata, monsignor Viganò si dimette da "super-ministro" della Comunicazione, ma papa Francesco gli lascia un posto nello stesso Dicastero. Ma la vicenda personale di Viganò rischia di distogliere dalla vera partita che si sta giocando, la battaglia sulla morale e sui sacramenti, due capisaldi della fede cattolica.
- NIENTE SCUSE A BENEDETTO XVI, ECCO PERCHÈ, di Riccardo Cascioli
- IL TEOLOGO CHE "ODIAVA" RATZINGER, di Luisella Scrosati


Viganò si dimette, ma niente scuse a Benedetto XVI
IL CASO

Viganò si dimette, ma niente scuse a Benedetto XVI

Dopo lo scandalo della lettera di Benedetto XVI manipolata, monsignor Dario Viganò si dimette ma il Papa gli chiede di affiancare il nuovo prefetto per la Comunicazione. E intanto il cerchio magico arriva in soccorso sparando su papa Ratzinger.


Saint Denis, la basilica invasa dagli immigrati
PROFANAZIONE A PARIGI

Saint Denis, la basilica invasa dagli immigrati

Un centinaio di uomini e donne, immigrati clandestini e attivisti di sinistra, ha occupato la storica basilica gotica di Saint Denis, a Parigi. Hanno interrotto la messa per protestare contro la nuova legge sull'immigrazione clandestina. Intanto hanno compiuto una profanazione e nessuno (tranne la Le Pen) protesta. 


L'affaire Sarko-Gheddafi, nuova luce sui fatti del 2011
GUERRA DI LIBIA

L'affaire Sarko-Gheddafi, nuova luce sui fatti del 2011

Sarkozy è accusato di aver ricevuto un maxi finanziamento illecito di 5 milioni di euro da Muammar Gheddafi, quattro anni prima che lo il presidente francese si facesse promotore dell’intervento armato internazionale contro lo stesso dittatore libico. Cosa cambia adesso? Ne parliamo con Michela Mercuri, autrice di Incognita Libia.