L'Agcom: il digitale impone una nuova legge sull'editoria
Nella relazione annuale dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni emergono la supremazia dell'informazione online e il nodo di un aggiornamento normativo che non vada in direzione di un anacronistico assistenzialismo di Stato.
Il difficile mestiere del giornalista nel Venezuela di Maduro
I giornalisti venezuelani soffrono continue vessazioni nel Paese guidato da Nicolás Maduro. Si va dalla censura alla persecuzione giudiziaria, fino all’azione dei cosiddetti “colectivos”, che agiscono con violenza per difendere il regime.
Il ritorno dei “cani da guardia” (con la Meloni)
Dopo la lunga luna di miele con Draghi, i cui errori di gestione del Covid sono stati taciuti dal sistema mediatico, i giornali mainstream hanno da subito sparato a zero contro il Governo Meloni. La riprova con la finanziaria. Serve recuperare un sano spirito critico, senza colori politici.
Far amare l’Immacolata, il testamento di padre Kolbe
Nel suo “testamento spirituale”, pronunciato a Roma nel 1933, san Massimiliano Kolbe lasciò in eredità ai suoi confratelli la missione di diffondere la devozione all’Immacolata, via per Gesù, “fino agli estremi confini della terra”. Per riuscirci bisogna fondarsi su tre armi (preghiera, lavoro, sofferenza) e usare ogni mezzo, a partire dalla stampa.
Padre Kolbe, il giornalista in missione per Maria
San Massimiliano Kolbe aveva una piena consapevolezza del ruolo della stampa, spesso propagatrice di errori e di avversione alla fede cattolica. Fondò quindi la rivista Il Cavaliere dell’Immacolata, nonché poi una stazione radio, con il fine di evangelizzare nel nome di Maria. Nei suoi scritti è delineata la lucidissima visione di come debba agire «un missionario della penna».
Sant’Antonio Maria Claret, un gigante da riscoprire
Mistico e missionario spagnolo, fondatore dei Clarettiani (molti martiri), difese i diritti e la dottrina della Chiesa di fronte alle persecuzioni liberal-massoniche, sostenendo la necessità di una buona stampa cattolica. Il Signore, nel 1861, gli indicò la scristianizzazione e il comunismo come grandi mali da combattere (con tre devozioni). E la Madonna gli disse che doveva essere il «Domenico di questi tempi nel propagare il Rosario»