Cotignac, l'apparizione più famosa di san Giuseppe
7 giugno 1660, Cotignac, sud della Francia: san Giuseppe appare a un giovane pastore assetato e gli fa scoprire una sorgente dalle proprietà miracolose. Un’apparizione, riconosciuta dalla Chiesa, che non smette di dare i suoi frutti.
San Giuseppe, il padre che per tutta la vita ha detto Gesù
Di san Giuseppe il Vangelo non ci trasmette nessuna parola, ma ci parla dei suoi sogni, delle sue decisioni e azioni, compreso quel «lo chiamò Gesù». Dire quel nome ha significato accogliere il Figlio di Dio, servendo la sua missione di salvezza.
Cuore di padre, il docufilm su san Giuseppe
In distribuzione in Italia Cuore di padre, un docufilm che approfondisce la figura di san Giuseppe, mette in risalto alcuni luoghi sacri a lui dedicati e riporta testimonianze di persone che hanno ottenuto grazie per sua intercessione.
Alla scoperta degli inni in onore di san Giuseppe
Diversi, anche se poco conosciuti, gli inni liturgici su san Giuseppe, che trasmettono ciò che la Chiesa ha sempre creduto e insegnato sullo sposo della Vergine Maria. Si va dal più noto, il Te, Ioseph, celebrent (Ti celebrino, Giuseppe), al Salve, pater Salvatoris (Salve, o padre del Salvatore).
San Giuseppe, protettore della paternità in via di estinzione
Sempre meno papà e sempre più sotto attacco, fino all'idea di abolire la "festa del papà" perché sarebbe discriminatoria. La solennità liturgica del padre di Gesù offre un modello (e un patrono) per tutti gli uomini, riflettendo sulle virtù umane e cristiane richieste ai veri avventurieri.
“Abbiamo bisogno di san Giuseppe!”. Il perché in un libro
Il libro di Ermes Dovico ("San Giuseppe. Maestro per ogni stato di vita", nuova uscita della nostra collana, ndr) è composto da quattordici capitoletti, uno più bello dell’altro, agili, profondi, che attingono dalla sana Tradizione le “pennellate” che ci illustrano la bellezza e la grandezza del santo. San Giuseppe è un segno per tutti noi. Un’evidenza. Una presenza imprescindibile, soprattutto da quel giorno in cui apparve a Fatima...
Un Sacro Manto per l’Italia e la pace
Mentre nel nostro Paese continuano gravi restrizioni della libertà, perfino di lavorare, e sul piano internazionale preoccupa la crisi ucraina, rimane una sola via: chiedere l’aiuto del Cielo. In vista del mese di marzo, ricorriamo allora alla potentissima protezione di san Giuseppe, onorandolo con la recita del Sacro Manto.
Chi cerca la purezza invochi san Giuseppe
I peccati della carne sono un grande pericolo per l’anima e, a dispetto del permissivismo odierno, rendono schiavo l’uomo. Invece la castità, a cui ciascuno è chiamato secondo il proprio stato di vita, si fonda sul dominio di sé e rende liberi. È legata alla carità. E ha il suo patrono naturale in san Giuseppe, che va invocato contro tutte le tentazioni carnali.
San Giuseppe, maestro dei contemplativi
Nello sposo di Maria non c’era tensione tra la vita attiva e quella contemplativa, perché entrambe erano espressione dell’amore. L’esempio della sua sposa e la presenza quotidiana di Gesù lo aiutarono a raggiungere le vette della contemplazione. Ed è per questo che i santi esortano i fedeli a prendere san Giuseppe come maestro della propria vita interiore.
L’Eucaristia e san Giuseppe, modello dei sacerdoti
Nel trattare il Corpo e Sangue di Gesù realmente presente nelle specie eucaristiche, il sacerdote deve imitare i sentimenti di pietà e adorazione che san Giuseppe ebbe nel nutrire e allevare il Figlio divino nei Suoi lunghi anni di vita nascosta. E l’esempio dello sposo verginale di Maria ricorda anche la castità perfetta quale dimensione ontologica del sacerdozio.
Un modello sicuro per gli educatori: san Giuseppe
Anche Gesù, in ragione della natura umana unita a quella divina, ebbe bisogno di essere educato. Sotto la guida di Maria e Giuseppe, il Figlio di Dio fatto uomo poté crescere “in sapienza, in età e in grazia”. In particolare san Giuseppe dovette svolgere i doveri propri del padre, come istruirlo nella Legge e in un mestiere e inserirlo nella vita sociale. Così lui e la Vergine emergono come «modelli di tutti gli educatori» (san Giovanni Paolo II).
San Giuseppe e la buona morte (quella vera)
Con la secolarizzazione si è perso il senso cristiano della morte, in favore di una concezione materialista che vede nel trapasso la fine di tutto e inganna con l’eutanasia. San Giuseppe, patrono della buona morte perché spirato tra Gesù e Maria, ci ricorda invece la necessità di vivere e morire in grazia di Dio, dandoci un insegnamento attualissimo in tempo di Covid.