Armi all'Ucraina: così l'Italia si esclude dal ruolo di mediatore
La visita di Mario Draghi a Washington non cambia la sostanza del ruolo italiano. Anche l'Italia continuerà a mandare armi all'Ucraina. Si tratta di armamenti obsoleti che non faranno la differenza sul campo di battaglia. In compenso, il loro invio ci preclude il ruolo di mediatore fra Russia e Nato, cioè quel che facevamo da 20 anni.
Vertice Nato, gli Usa commissariano l'Europa
Vertice Nato e Consiglio Europeo a Bruxelles hanno evidenziato una forte unità di vedute circa l'aggressione all'Ucraina e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incassa con la sua visita sul Vecchio Continente un grande successo ponendosi alla testa dell’Occidente contro la Russia. Gli alleati europei accettano di aumentare la spesa militare.
La Russia non invaderà l'Ucraina. Ecco perché
Benché dal dicembre scorso l’Amministrazione Biden, le 17 agenzie d’intelligence americane e il Pentagono continuino a lanciare allarmi per l’imminente invasione russa dell’Ucraina, le ipotesi che Vladimir Putin ordini la conquista dell’ex repubblica sovietica restano remote se non addirittura fantapolitiche.
Guerra fredda in Ucraina, Russia e Nato mobilitano
Quando si affronta la crisi in Ucraina, la vera domanda è: davvero sta per scoppiare la guerra o è “solo” una prova muscolare fra Russia e Usa? L’ambiguità della situazione è ciò che rende difficili le trattative e permette a Putin di alzare la posta in gioco, cercando di dettare condizioni a tutta la Nato e non solo all’Ucraina.
Guerra fredda della Francia contro le potenze anglofone
Il Trattato Aukus fra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, per la cooperazione tecnologica delle tre potenze nel Pacifico, fa infuriare la Francia. Parigi, infatti, ha assistito, senza essere informata, alla cancellazione del mega-contratto per la fornitura di sommergibili all'Australia. E il nuovo trattato ridisegna le alleanze, emarginando la Nato.
Gli Usa si sono stancati anche della guerra in Iraq
Sepolta dalle drammatiche notizie della crisi afgana, c'è anche l'importante notizia del ritiro delle forze Usa dall'Iraq. Dopo la guerra del 2003 e la guerriglia successiva, dopo il ritorno del 2014 per combattere contro l'Isis, ora gli americani vanno definitivamente a casa. Mentre restano gli alleati della Nato, dal 2022 con un comando italiano.
Afghanistan, la più umiliante sconfitta di Usa e Nato
I Talebani stanno conquistando tutte le principali città dell'Afghanistan e la caduta di Kabul è prossima. La Nato non ha neppure completato il ritiro. Per conquistare Saigon, almeno, i nordvietnamiti avevano dovuto combattere due anni. Questa è la più grave umiliazione dell'Occidente.
L'Afghanistan abbandonato nelle mani dei Talebani
Da quando è iniziato il ritiro degli Stati Uniti e di tutti i contingenti della Nato, in maggio, i Talebani sono tornati all'offensiva. In questi tre mesi hanno conquistato la metà dei distretti afghani e quasi tutti i valichi di frontiera. Kandahar è sul punto di cadere e di trasformarsi nella capitale provvisoria del loro Emirato.
L'Isis rialza la testa in Siria e Iraq
Nel primo trimestre del 2021 solo in Iraq ci sono stati 566 attacchi dell'Isis, e in Siria le cose non vanno meglio. Nato e paesi occidentali a parole dicono di lottare contro i terroristi islamici ma in realtà sono in ritirata da tutti i fronti caldi. E gli Usa combattono solo le milizie filo-iraniane.
Nato: Cina, nuova nemica. Turchia, spina nel fianco
A Bruxelles, ieri, la politica estera della nuova amministrazione americana è entrata nel vivo. La Cina appare come la nuova antagonista. La Russia come il nemico tradizionale. Resta il problema interno della Turchia non democratica e in piena espansione. E sullo sfondo, il tragico epilogo della missione in Afghanistan.
Via dall'Afghanistan, la sconfitta nascosta
L’Italia, gli Usa e la Nato hanno ammainato le bandiere a Herat, sede del contingente italiano in Afghanistan. Il bilancio per gli italiani, in vent'anni di guerra a bassa intensità, è di 54 morti e 700 feriti. Il costo dell'operazione è stato di 10 miliardi di euro. Fuor di retorica: andarcene adesso è una sconfitta. I talebani sono all'attacco ovunque.
L'Italia punta all'Africa con nuove missioni di pace
Nuove missioni in Africa mobiliteranno quest’anno oltre 500 militari italiani. In compenso verrà ridotta la presenza italiana in Iraq e Afghanistan. L'Italia guarda a Sud e aumenta la sua presenza nei territori da cui partono terroristi e trafficanti di uomini.