Elkann snobba il Parlamento, dai sindacati solo barricate
Critiche unanimi da maggioranza e opposizione per lo schiaffo alle istituzioni del presidente di Stellantis. E invece di difendere i lavoratori Cgil e Uil proclamano l'ennesimo sciopero contro il governo.
Consulta, la sinistra capricciosa sceglie ancora l'Aventino
Le opposizioni si ricompattano a comando per boicottare il governo e salta l'elezione di Francesco Saverio Marini a giudice della Corte Costituzionale. Come quei bambini che, quando rischiano di perdere, interrompono il gioco...
L'Europa di Draghi: molta "Unione" e poco "europea"
Nella visione politica dell'ex premier prevalgono accentramento e transizione green. A scapito della vera forza del nostro continente: la sua identità.
Di Maio, la nomina all’Ue è l’ultimo “regalo” di Draghi
Decisa formalmente da Borrell, la nomina di Di Maio come inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico ha in realtà un unico padre: Mario Draghi. Una polpetta avvelenata, visto il profilo dell’ex ministro, per l’Italia e il governo Meloni, che ha pure le sue responsabilità.
Gufi delusi: i mercati premiano la vittoria della Meloni
I partiti più filo-Draghi diffondevano previsioni di Borsa catastrofiche per il giorno dopo l'annuncio di una vittoria della Meloni. Invece Fratelli d'Italia ha vinto e la Borsa di Milano sale. Si trattava, quindi, solo di propaganda, smentita dalla realtà. I mercati premiano la stabilità e non temono la Meloni.
Si vota in Italia, ma l'esito vogliono deciderlo all'estero
Draghi vola all'Onu dove ritengono l’Italia affidabile solo se guidata dal banchiere; Letta da Scholz in Germania che ritiene la vittoria del Centrodestra pericolosa. E poi ci sono il Times e il Guardian a soffiare sul fuoco. I condizionamenti stranieri sono antidemocratici e rendono la campagna elettorale che si sta per concludere come una delle più inquinate della storia.
- IL MONDO GRIGIO SOGNATO DAI VERDI, di Stefano Magni
Ora basta con la salute come pretesto liberticida
La gestione del Covid da parte dei governi Conte II e Draghi - uniti dall’era Speranza - è stata disastrosa. Lockdown, protocolli di pseudo-cura, vaccinazioni imposte con metodi coercitivi, green pass perfino per lavorare. Il tutto demonizzando le cure precoci e i medici che le hanno attuate con risultati notevoli. Il nuovo Governo dovrà ricostruire la Sanità pubblica, senza ideologie.
La fine di Draghi è la sconfitta del mattarellismo
La fine del Governo Draghi rappresenta la sconfitta di un quadro politico il cui autore principale era Mattarella. Un quadro con contenuti precisi, dalla gestione del Covid ai nuovi diritti, dall’appiattimento sulla linea di Ue e Nato all’ossequio al Grande Reset. Si è permessa la pandemizzazione della democrazia italiana. Ora serve un cambio politico sostanziale.
Il governo dei migliori fugge prima di crollare sotto le macerie
La realtà si può occultare sotto la coltre dell'"assolutismo illuminato", ma prima o poi le conseguenze di politiche imposte dall'alto cominciano a farsi sentire. E anche il leader tecno-competente Draghi, elevato a “salvatore della patria” si rende conto che il disagio economico e sociale causato dalle sue politiche è prossimo a trasformarsi in una valanga di proteste. E nasce anche nel “salvatore della patria” l'intenzione di fuggire prima di rimanere sotto le macerie dell'edificio da lui stesso minato. Ieri ha pronunciato uno tra i più provocatori discorsi mai ascoltati da un Presidente del Consiglio, chiaramente puntando ad acuire i contrasti piuttosto che a ricucirli.
- CAPOLINEA, ELEZIONI VICINE di Ruben Razzante
Governo Draghi al capolinea, elezioni più vicine
Dopo il surreale dibattito di ieri, il Senato ha rinnovato la fiducia a Draghi con 95 sì e 38 no, ma con il resto dei senatori che non hanno votato. Oggi anche la Camera dovrebbe confermargli la fiducia, ma sembra comunque scontato che il premier rassegni le dimissioni. L’altissima conflittualità interna ai partiti apre le porte alle urne anticipate.
Italia-Francia, che ne sarà della sovranità nazionale?
Firmato da Draghi e Macron, alla presenza di Mattarella, il “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata”. Frutto della volontà del Pd e delle pressioni d’oltralpe, consta di 12 punti. Andrà giudicato sulla sua attuazione, ma è chiaro che su tutti i temi dell’accordo Parigi vanta una maggiore influenza di Roma.
G20: un'agenda da no-global, un approccio paternalista
Non si capisce perché i discendenti dei “no global”, ecologisti e movimenti terzomondisti, ieri abbiano inscenato la loro consueta protesta contro il G20. Le loro richieste sono ormai l'agenda del vertice: una tassa globale sulle multinazionali, vaccini ai Paesi poveri e rivoluzione verde. Il tutto con un approccio molto paternalistico.