La passione per Ariosto e per il mondo cavalleresco
Nel 1970 Calvino scrive una rivisitazione de "L'Orlando Furioso" e anni prima ancora "Il cavaliere inesistente" che completa la trilogia de "I nostri antenati": "Una trilogia d’esperienze – dice – sul come realizzarsi esseri umani".
Tener ferma l’idea o seguire l’amore? Il dilemma del barone (parte II)
Cosimo ha promesso di trascorrere tutta la sua vita sugli alberi e neanche l’incontro con Ursula, di cui si innamora, gli fa cambiare idea. Ma la coerenza non è una virtù assoluta, perché non corrisponde necessariamente alla verità. Nel barone vive l’illuminista, che non alza gli occhi verso il Cielo.
Tener ferma l'idea o seguire l'amore? Il dilemma del barone
Il dodicenne nobile Cosimo decide di trasferirsi sugli alberi per sfuggire alla rigidità dei genitori. Guardando dall'alto gode di distacco e libertà nel giudizio, propri dell'intellettuale secondo l'autore. Ma un giorno conosce Ursula e il padre di lei lo invita a scendere: «Si sposi e gli passerà».
L’essere dimezzato e la necessità di essere salvato
Nel Visconte dimezzato Calvino intende mettere in evidenza l’uomo «dimidiato, mutilato, incompleto», cioè l’uomo contemporaneo. Innegabile nella sua opera, come confessa lo stesso scrittore italiano, è l’influsso di Stevenson.
Il visconte dimezzato: l'occasione di scoprirsi incompleti
Il celebre romanzo del 1952 narra le vicende di Medardo di Terralba che, colpito da una palla di cannone, si ritrova diviso in due: una parte buona e una cattiva. Questa condizione lo conduce a una visione diversa della vita, fraternizzando «con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo».
Uno scrittore «mai soddisfatto delle definizioni»
Il 15 ottobre ricorreranno i cent’anni dalla nascita di Italo Calvino, uno dei più noti scrittori italiani del Novecento. Un intellettuale che voleva «insegnare un modo di guardare» e che la critica letteraria ha spesso imbrigliato, vanamente, in definizioni.
Calvino al Cottolengo, la realtà è antidoto all’ideologia
È il 1953, Italo Calvino è segretario di seggio al Cottolengo-Piccola Casa della Divina Provvidenza. Quell’esperienza lo segna profondamente. Dieci anni più tardi, non più iscritto al PCI, esce “La giornata di uno scrutatore”. Il protagonista rivela la crisi del suo credo illuministico davanti ai deboli del Cottolengo e alle suore che li assistono, per i quali gratitudine e amore hanno una sola sorgente: Dio.
L'ESERCITAZIONE
Esercitazione su Calvino
Analizziamo l’ansia del nuovo e il disprezzo per il passato che emerge dalla descrizione di Leonia (“Le città invisibili”, 1972). Quale connessione con quella che Ratzinger chiamerà “dittatura del relativismo”?
Leggi la scheda su Calvino