L’Ascensione di Gesù, Colui che ci prepara un posto
Il primo modello iconografico dell’Ascensione prende forma in Oriente. Poi arriva Giotto, con il suo capolavoro nella Cappella degli Scrovegni, che supera l’iconografia tradizionale. Gesù è accompagnato in cielo da schiere di angeli e da una moltitudine di personaggi che assecondano il Suo moto ascensionale, confidanti nella promessa evangelica: “Vado a prepararvi un posto”.
Cristo-vite, il trionfo della Fede nell’affresco di Lotto
L’identificazione iconografica Cristo-vite, fondata sulle Scritture, comparve per la prima volta nel XV secolo a Creta e sul Monte Athos. Nel tema si cimentò poi anche, magistralmente, Lorenzo Lotto. Un monumentale Cristo spalanca le Sue braccia da cui partono lunghi rami di vite che danno vita a dei girali, dieci per l’esattezza, in cui sono inserite figure di santi.
La Croce di Sarzana, segno del Christus Triumphans
È una delle più antiche croci dipinte, custodita nella concattedrale di Santa Maria Assunta a Sarzana, in Liguria. Il suo autore, Mastro Guglielmo, scelse una tavola di legno di castagno quale supporto all’icona solenne del suo Cristo che sembra appoggiato, e non inchiodato, alla Croce, quasi essa fosse il Suo trono.
Presentazione di Gesù al tempio, un affare di famiglia
La Presentazione di Gesù al Tempio è uno dei soggetti più frequentati dagli artisti nel corso dei secoli. Andrea Mantegna e Giovanni Bellini compresi: il confronto tra le loro due versioni, avendo il secondo, a distanza di una ventina di anni, ripreso e sviluppato l’idea compositiva del primo, è oggetto di un dibattito, ma è anche una questione di famiglia. I due, infatti, erano tra loro cognati.
La Pala di Brera, in ginocchio davanti al Mistero
Nella Pala Montefeltro - capolavoro custodito nella Pinacoteca di Brera - sei santi, quattro angeli e il committente abitano la casa del Signore, così come l’immaginò Piero della Francesca. La presenza di Gesù Bambino, sulle ginocchia di Sua Madre, dà senso a tutta la scena. Davanti a tanta innocenza e maestà, il duca di Urbino non fa altro che inginocchiarsi, manifestando la sua fede nell’Eterno.
L’istante che mise a nudo l’anima di Paolo
Nella “Conversione di Saulo” custodita oggi a Palazzo Odescalchi, Caravaggio investe in pieno Paolo con la luce, segno della manifestazione divina. Nella tumultuosa concitazione di quell’attimo, Gesù si fa prossimo a Paolo e con slancio improvviso, trattenuto a stento dall’angelo che Lo accompagna, viene in suo soccorso.
I pastori adorano il Bambino, unica fonte di luce
Nello splendido dipinto di Rubens, Adorazione dei pastori, al centro della scena c’è Gesù Bambino splendente e la Vergine Maria che con un gesto di naturale sollecitudine materna svela con dolcezza al mondo il suo Salvatore. Nell’umanità qui rappresentata, dal pastore alla donna anziana, ognuno è colmo di stupore per il compiersi di un Avvenimento fino a pochi attimi prima impensabile.
Il Salvator Mundi di Bernini, nel mistero del Suo Volto
Verso la fine della sua esistenza, Bernini avvertì sempre di più la necessità di un confronto personale con il mistero divino. Da qui nacque il volto del Salvator Mundi, suo ultimo capolavoro e testamento spirituale. Gesù, avvolto in uno sfaccettato panneggio levigato, ha una precisa fisionomia e l’originalità della Sua figura ci dice tanto della Sua potenza salvifica.
San Carlo visita gli appestati, l’Amore che nasce da Gesù
Ogni anno, per la sua festa liturgica, lungo la navata centrale del Duomo di Milano vengono allestiti i “quadroni” di San Carlo, la cui esecuzione fu affidata, agli inizi del XVII secolo, ai pittori più celebri del momento. Tra le tele, 56 in tutto, notevole è l’episodio del “Santo che visita gli appestati”, dove il vescovo Carlo, umile tra gli umili, benedice gli infermi nel nome di Gesù Salvatore
Il Battistero di Padova, un’impresa da Paradiso
L’impianto decorativo del Battistero del Duomo di Padova «ha il respiro di una cantica dantesca» (Vittorio Sgarbi). La sua esecuzione fu affidata a Giusto de’ Menabuoi, che nella cupola dipinse il Paradiso. Al centro Cristo Pantocratore, il cui manto azzurro lo collega alla Vergine orante, tramite tra Lui e l’umanità e Regina di tutti i Santi.
Cosma e Damiano: la vita per Gesù, la gioia per l’eternità
Tra i molti pittori che cointribuirono alla fortuna iconografica dei santi Cosma e Damiano c’è il Beato Angelico, che eseguì diversi dipinti sui due martiri, compresa la splendida Pala di San Marco commissionata da Cosimo de’ Medici. Ma molto prima del rinascimento fiorentino, uno splendido mosaico absidale era stato realizzato (VI secolo) nella basilica romana intitolata ai due santi, raffigurati mentre compaiono davanti a Cristo Giudice
San Giacomo, il primo apostolo a morire per Gesù
A Padova, nella Basilica del Santo, è intitolata a san Giacomo una meravigliosa cappella interamente affrescata con gli episodi che più ne segnarono l’esistenza terrena. Si va dalla conversione del mago Ermogene al martirio per decapitazione. Che è stato seme di una devozione planetaria, con fulcro nel grandioso santuario in Galizia.