Elkann snobba il Parlamento, dai sindacati solo barricate
Critiche unanimi da maggioranza e opposizione per lo schiaffo alle istituzioni del presidente di Stellantis. E invece di difendere i lavoratori Cgil e Uil proclamano l'ennesimo sciopero contro il governo.
Non è obbligatoria la ratifica del fondo "Salva Stati"
Tra i temi che in questi giorni dominano la politica c'è il Mes, o meglio le modifiche apportate dopo il 2012. Non c'è obbligo di approvarle ma in tal caso il capo dello Stato deve avere l'autorizzazione delle due Camere: un controllo previo richiesto dalla natura politica dei trattati internazionali.
Il voto pro-aborto svela il vuoto politico del centrodestra
La Camera a grandissima maggioranza ha "blindato" la legge 194 dimostrando che, pur avendo perso le elezioni, Pd e Terzo Polo governano ancora il Paese e il Parlamento. E la coalizione che ha vinto si appiattisce sulla mentalità dell'opposizione.
- VIDEO: SULLA 194 A DIVIDERE È IL MINISTRO ROCCELLA, di Riccardo Cascioli
A destra abortisti come a sinistra: la 194 è intoccabile
Con 257 sì e tre astenuti, la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a non intaccare, nemmeno indirettamente, la 194. L'opposizione esulta. E la destra fa un salto di “qualità”, mostrando che sull’aborto marcia, seppur più lentamente, nella stessa direzione della sinistra. Sulla pelle dei nascituri.
USA, sì alle “nozze gay”: 12 Repubblicani votano con i Dem
Con il voto decisivo di 12 Repubblicani, il Respect for Marriage Act, che codifica le “nozze gay” a livello di legge federale, supera la soglia anti-ostruzionismo. La strada per l’approvazione è ora spianata. Modificato il testo, ma rimane l'attacco al matrimonio e il pericolo per la libertà di coscienza e religione.
Battaglia sul matrimonio negli USA: libertà religiosa a rischio
Fa discutere negli USA il Respect for Marriage Act, un disegno di legge di matrice Dem che codifica le “nozze gay” e apre le porte alla poligamia. Già approvato alla Camera, è atteso all’esame del Senato. Pressing di vescovi e gruppi pro famiglia sui Repubblicani, ma nel Gop c'è chi spinge per l’approvazione.
Governo Draghi al capolinea, elezioni più vicine
Dopo il surreale dibattito di ieri, il Senato ha rinnovato la fiducia a Draghi con 95 sì e 38 no, ma con il resto dei senatori che non hanno votato. Oggi anche la Camera dovrebbe confermargli la fiducia, ma sembra comunque scontato che il premier rassegni le dimissioni. L’altissima conflittualità interna ai partiti apre le porte alle urne anticipate.
Draghi indossa un elmetto più grosso di Zelensky
I toni maggiormente "soft" di Zelensky ieri in Parlamento contrastano con le parole di Draghi e del suo governo che si pongono in trincea sul fronte della reazione all'intervento armato russo, anche a costo di prestare il fianco a pesanti ritorsioni economiche di Mosca. L'Italia draghiana si presenta come una spericolata “testa di cuoio” atlantista a differenza degli altri Paesi Ue (come Francia e Germania) che guardano ai loro, giusti, interessi.