Leana Wen, presidente nuova… ideologia vecchia
Dallo scorso 12 novembre la Planned Parenthood è guidata ufficialmente da Leana Wen, una dottoressa di origini cinesi, che in un tweet ha definito l’espansione dell’aborto «la nostra missione principale». Nulla che già non si sapesse, anche se l’affermazione è un autogol per la propaganda portata avanti per anni dalla multinazionale abortista.
“Io, italiana a Londra, ho resistito ai medici che volevano farmi abortire”
In un’intervista alla Nuova Bussola, una ragazza-madre racconta il dramma vissuto nella capitale del Regno Unito e in particolare dalla 20^ settimana di gravidanza in poi, quando le fu fatta un’ecografia che secondo i medici inglesi indicava che il suo bimbo potesse avere la sindrome di Down. Da allora ha ricevuto pressioni su pressioni volte a farla abortire e protrattesi addirittura fino all’ottavo mese. Ma la giovane ha custodito il dono che cresceva dentro di lei e alla fine ha partorito una bambina, senza segni di trisomia, la cui vita è uno squarcio di luce in mezzo alle tenebre dell’eugenetica.
Aborto e cancro al seno, fino al 151% di rischio in più
Una meta-analisi su 20 diversi studi mostra un rischio di contrarre un tumore al seno dopo un aborto procurato pari al 151% in più. Il fronte abortista si affanna per negare questo legame e, intanto, dagli Usa giunge la notizia che il governatore dello Stato di New York vuole legalizzare di fatto l’aborto fino al nono mese. Con il sostegno di Hillary Clinton.
Se il vescovo pro Lgbt critica chi protesta contro l’aborto
Parlando a una radio irlandese, Diarmuid Martin ha preso le distanze da coloro che manifestano fuori dagli ospedali per difendere la vita nascente. Una frecciata al mondo pro life, in linea con altre occasioni in cui l’arcivescovo di Dublino ha espresso posizioni contrarie all’insegnamento della Chiesa
Onu: così importante, così devastante
Il tradizionale discorso del Papa al Corpo diplomatico è stato centrato sulla diplomazia multilaterale e le minacce dei nazionalismi, ma papa Francesco ha anche accennato alle lobby che impongono visioni e idee contrarie alla identità dei popoli. Ed è proprio quello che dimostra una analisi riferita al 2018 sulle spinte pro Lgbt e per l'aborto che vengono dai vari Comitati Onu.
- «DIPLOMAZIA MULTILATERALE MINACCIATA DAI NAZIONALISMI»
di Francesco Boezi
- COMITATI ONU, UN ANNO DI PRESSIONI PRO LGBT E ABORTO
di Ermes Dovico
Comitati Onu, un anno di pressioni pro Lgbt e aborto
Nel 2018 sono continuate le interferenze nelle politiche dei Paesi membri da parte dei comitati che dovrebbero monitorare l’osservanza dei trattati multilaterali. Si spinge soprattutto su aborto e «diritti gay», malgrado questi temi esulino dall’oggetto degli stessi trattati
Cattolici abortisti: non più in comunione con la Chiesa
I cattolici che hanno «pubblicamente e ostinatamente promosso» l’aborto, hanno «scelto una posizione che è chiaramente fuori dalla comunione con la Chiesa». A dirlo è mons. Doran, vescovo irlandese. Nel suo Paese, l'1 gennaio, è entrata in vigore la nuova legge sull'aborto.
Che l'anno nuovo ci doni una santa intolleranza
È un buon momento per chiedere un cambiamento mentre i cristiani vengono trucidati e l'Occidente tollera, anzi giustifica, il terrorismo: che l’anno nuovo ci porti il dono dell’intolleranza al terrorismo islamico. Una santa intolleranza alla menzogna perché nessuno ha due padri o due madri. Che ci porti in dono una santa intolleranza alla pratica dell’utero in affitto. Che ci porti la compassione per tutti i bimbi che non vedranno la luce. Che Dio intervenga, perché noi non siamo capaci.
I bambini non nati o abortiti si sono sacrificati per noi?
È possibile che i bimbi in grembo abortiti, volontariamente e non, abbiano accettato di morire per Cristo a salvezza delle anime dei genitori e di tutto il mondo? È l'ipotesi di un opuscolo, “La via nascosta dei bambini nati in Cielo”, scritto da due semplici sacerdoti e da un teologo, che pone fondamento nella ragione, nella fede e nell'esperienza e che il Magistero della Chiesa non esclude come possibile.
Il "giardino degli angeli" per piangere i bimbi non nati
Il «Giardino degli angeli» del cimitero di Brendola, che ospita i corpicini dei bambini mai nati, è stato inaugurato ma non è un unicum, anche se il consiglio regionale Veneto ha dovuto approvare un emendamento per obbligare le Ulss ad informare sulla possibilità di tumulazione dei bambini indipendentemente dalla settimana di gestazione in cui sono morti. Una svolta che attirò le ire abortiste: tuttavia, se c’è volontà politica procedere è possibile.
I bambini nel grembo esistono. E sono fonte di speranza
Nel Consiglio comunale di Alessandria verrà riproposta la mozione a sostegno della vita per offrire una opzione diversa alle donne che sono tentate di abortire. Il tutto nel rispetto della Legge 194. Ma basta questo per scatenare i collettivi femministi che negano l'esistenza dei feti. Ma scienza ed esperienza dicono il contrario, e ora un libriccino spiega anche il destino dei bambini abortiti.
Regno Unito, "caccia" prenatale ai bimbi disabili
Nel 2017 sono stati praticati ben 3.314 aborti per evitare figli disabili, un incremento di quasi il 50% in appena sei anni. Colpiti soprattutto i bambini down, grazie alla disponibilità di un test sul Dna. È il ritorno in grande dell'eugenetica. In continuo aumento anche gli aborti, quasi 200mila nel 2017, una smentita per chi ritiene che una diffusa contraccezione eviti gli aborti.