Non solo Reyhaneh. L'Iran è un inferno per tutti
L'esecuzione di Reyhaneh Jabbari ha commosso il mondo. Eppure pensavamo che l'Iran fosse un Paese civile, specie dopo che è stato eletto il "riformatore" Hassan Rouhani. Le impiccagioni sono quasi due al giorno.
L'ultima lettera di Reyhaneh Jabbari
«Quant’è ottimista colui che si aspetta giustizia dai giudici! (...) E questo paese per il quale tu hai piantato l’amore in me, non mi ha mai voluto e nessuno mi ha sostenuto quando sotto i colpi degli inquirenti gridavo e sentivo i termini più volgari». L'ultima lettera/testamento di Reyhaneh Jabbari, impiccata in Iran, il 25 ottobre scorso.
Francia, qui la pedofilia è finanziata dallo Stato
Un manichino che si eccita se il bimbo pigia un pedale, la sagoma di una donna nuda senza testa dove le bambine possono metterci la loro di testa e altre curiosità pedopornografiche. Sono in mostra alla “Zizi sexuel”. Finanziata dal ministero dell'Educazione.
L'Afghanistan sta tornando talebano
La guerra in Afghanistan, ormai, è quasi del tutto scomparsa dai media occidentali. Anche perché si sta rivelando un insuccesso su tutta la linea. Man mano che le truppe internazionali si ritirano, i talebani stanno riprendendo il controllo, militare e politico, di tutto il territorio.
L'Ucraina vota per una svolta a Ovest
Terremoto elettorale in Ucraina. Stravincono le due coalizioni filo-occidentali: il Blocco Poroshenko e il Fronte Popolare del premier Yatsenyuk. Spariscono i comunisti. I nazionalisti sono fuori dal parlamento. E la Tymoshenko, simbolo delle due rivoluzioni europeiste, a mala pena, supera lo sbarramento.
La frustrazione del terrorista che non viene riconosciuto
A Montreal, Ottawa e New York, terroristi attaccano i concittadini rispondendo all'appello dell'Isis. Ma la polizia non riconosce alcuna connessione fra loro e l'Isis. Così come la politica non riconosce alcuna connessione fra l'Isis e l'islam. E allora è il movimento terrorista islamico che si offende...
«È una guerra internazionale fra il bene e il male»
«Di certo si ricorda la tragedia di Chernobyl, con la sua conseguente diffusione di radiazioni, il 26 Aprile 1986. Il giorno dopo, il 27 Aprile, in molti Paesi lontani in Asia e in Europa si rilevò l’esistenza di radiazioni pericolose. Il terrorismo è identico: oltrepassa le frontiere».
Attacco al Canada, la guerra dentro l'Occidente
In Canada, lunedì un "cane sciolto" jihadista ha travolto con la sua auto due soldati, uccidendone uno. E mercoledì, nonostante l'allerta, un altro "cane sciolto" ha assassinato il soldato Nathan Cirillo e avrebbe voluto fare una strage nel parlamento. Non vogliamo renderci conto di essere in guerra.
«È una guerra mondiale fra il bene e il male» di Daniel Delfin
L'ultima follia dei nuovi diritti: la libertà di incesto
Dopo le unioni omosessuali, ecco apparire anche in Europa lo spettro della legalizzazione dell'incesto. Così si è già espresso il Comitato etico tedesco che ha invitato il governo a modificare il codice penale laddove prevede sanzioni per consanguinei che hanno rapporti sessuali tra loro.
I serbi accolgono Putin come il "loro" presidente
La visita di Vladimir Putin a Belgrado, i numerosi accordi che ha stipulato con il governo serbo e soprattutto la trionfale accoglienza che gli è stata tributata dal popolo (che, invece, ha fischiato il proprio presidente Nikolic) dimostrano soprattutto una cosa: la Serbia preferisce la Russia all'Ue.
I ribelli siriani nelle mani del Qatar e dei sauditi
La rivalità politica fra Arabia Saudita e Qatar si riflette anche sulla composizione del governo dei ribelli siriani. Un compromesso ha permesso di eleggere un premier scelto dal Qatar e confermare un presidente filo-saudita. Ciò che è più grave, piuttosto, è che le armi fornite dal Qatar ai ribelli siriani, siano ora nelle mani dell'Isis.
Come il Califfato si impone col terrore
Il dominio del Califfato non si basa sul consenso, ma sul terrore. Ne è prova ulteriore il massacro di Abu Hammam, una tragedia emersa in questi giorni: 700 morti in tre giorni. Eppure si trattava di arabi sunniti, teoricamente la base del consenso del Califfato. L'Isis si impone, anche sfruttando le divisioni fra i suoi nemici.