Abusi nei bagni unisex e il trans nel carcere femminile
I dati sulle violenze nei bagni "gender free" crescono, mentre un uomo che si identifica come una donna, perciò detenuto nella prigione femminile, è stato spostato in quella maschile per aver abusato di alcune detenute. Ma la stampa continua a chiamarlo "lei" e il sistema non cambierà. Dove bisogna arrivare prima di accorgersi dei danni prodotti dalla menzogna?
Tornano gli "squadroni della morte", ma è per l'aborto
Nonostante sia stata bocciata dal Senato, la depenalizzazione dell'aborto in Argentina forza le leggi e si insinua attraverso casi pietosi. A San Juan una adolescente è stata costretta ad abortire dopo aver inscenato uno stupro e una sua disabilità mentale. E gli attivisti pro vida che sono intervenuti per poter parlare con la ragazza sono stati denunciati. Gli squadroni della morte oggi hanno il camice bianco.
«Pena di morte? Può essere immorale, non inammissibile»
«Rifiutare la pena di morte in quanto intrinsecamente cattiva significa implicitamente rifiutare qualsiasi punizione e sostituirla con qualcos’altro, per esempio, con un approccio terapeutico verso i criminali. Ma se nessuno merita la punizione, allora è piuttosto difficile vedere come qualcuno possa meritare il castigo eterno dell’Inferno. E se ciò è vero, allora diventa difficile capire lo scopo del sacrificio della Croce». È quanto sostiene in questa intervista il professor Edward Feser, autore di un recente libro su Chiesa e pena di morte.
Sedicenne in fin di vita: «Giovani, è in Dio la libertà!»
Poco prima di morire Jeremiah ha lasciato un messaggio alla sua generazione: «Combatti la cultura della morte, l'aborto, la lussuria, lasciati alle spalle l'inganno e la disperazione! Siamo una generazione senza padri, alla ricerca di identità. Ma nostro Padre celeste sta con le braccia spalancate, invitandoci a tornare a Lui...Se stai attraversando la depressione, se combatti la malattia, se contempli il suicidio o l'aborto, c'è una vita abbondante in Cristo».
Antidolorifici e oppioidi: fra le prime cause di morte
Nuovi studi dicono che l'ecatombe continua: nel 2010 fu dato l'allarme dal governo americano perché la prima causa di morte era la dipendenza dai "painkiller". Il problema è l'incapacità di tollerare il dolore, il tempo che passa o una vita meno performante, ma ad osteggiare la prevenzione sono anche le case farmaceutiche. Una deriva che potrebbe colpire anche l'Italia.
Storia di Melody, nuova martire della sanità inglese
I coniugi Driscoll si sono opposti ai medici che hanno sospeso i farmaci alla figlia Melody: «Piangeva guardandoti per dire: perché non mi aiuti? Il nostro timore era di una morte per il dolore e così è stato». Dopo i funerali hanno dichiarato che «se ci avessero ascoltato, lei sarebbe ancora qui». Complice anche il silenzio di chi crede di uscirne dialogando.
Stop a riforma penale aborto ma in corsia entra la kill pill
Ieri doveva fare il suo ingresso in Senato a Buenos Aires la revisione del codice penale che avrebbe rivisto l'articolo che condanna l'aborto, ma a sorpresa il presidente Macri l'ha congelato a data da destinarsi. Decisiva la sconfitta degli abortisti di appena venti giorni fa. Ma il processo va avanti per altre vie: autorizzando ad esempio il misoprostol negli ospedali.
L'Argentina torna sull'aborto tramite la contraccezione
Dopo il no all'aborto, il presidente argentino Macri ha annunciato che l'uso di metodi contraccettivi sarà implementato. L’equivalenza è la seguente: più contraccettivi uguale meno aborti. Eppure gli studi scientifici dicono che la contraccezione può avere effetti abortivi e che se va male favorisce le gravidanza idesiderate incrementando gli aborti.
Nata a 22 settimane: «Non la rianimiamo o sarà disabile»
Autumn viene al mondo a 22 settimane e 6 giorni, sua mamma chiede aiuto ai medici che le rispondono che sopravvivendo rischierebbe di vivere da disabile. La donna replica che altri bambini sono sopravvissuti alla 22/23esima settimana, ma quando la piccola nasce «ansimava cercando aria, ma la lasciarono morire soffocata».
L'aborto rifiutato rientra dalla finestra del codice penale
L'annuncio del Governo smorza l'entusiasmo popolare che ieri ha visto la bocciatura del progetto di legge sull'aborto. Macri è pronto a portare la revisione dell'articolo sull'aborto nel progetto di riforma del codice penale. Niente carcere per le donne in molte casistiche. E così si prepara lo sdoganamento anche al Congresso.
Aborto bocciato, il popolo vince sulle elites plutocratiche
I partiti che hanno proposto il progetto di depenalizzazione dell’aborto bocciato ieri in senato hanno attribuito la resistenza degli oppositori alla legge all’influenza della gerarchia cattolica, in realtà è stato il popolo credente, attraverso le sue distinte espressioni religiose e politiche che ha onorato le tradizioni storico-culturali e religiose dell’Argentina affrontando decisamente il progetto criminale dell’Internazionale della morte. Una vittoria della sovranità contro le elites plutocratiche.
Bimbo morto nella sporta, il paradosso della legge
Rischia l'ergastolo la donna di Terni che ha partorito in segreto e abbandonato fino a farlo morire il figlio appena nato. Eppure, se avesse abortito non le sarebbe accaduto nulla dal punto di vista penale. Così come nessuno ha informato quella donna che avrebbe potuto partorire anonimamente e persino accedere a una delle tante culle per la vita presenti in Italia. Una tragedia figlia dell'ignoranza, ma anche della scarsità di informazioni istituzionali e culturali.