Attacco a Wojtyła, un castello di menzogne basato sui “dossier” rossi
Con un’operazione di marketing ben studiata, lanciato in Polonia il libro Massima colpa, in cui si sostiene che Wojtyła abbia coperto gli abusi dei sacerdoti quando era arcivescovo di Cracovia. Attacchi che vengono da lontano, frutto di una strisciante opera di demolizione di Giovanni Paolo II in patria e che unisce settori anticlericali, media liberal e cattolici ostili alla Tradizione. E all’origine ci sono i falsi dossier del regime comunista.
- I GIOVANI POLACCHI IGNORANO LA GRANDEZZA DI WOJTYLA, di Nico Spuntoni
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Rupnik, i Gesuiti ammettono altri 15 casi. Ma la protezione continua
Sconcertanti ammissioni dei gesuiti sul caso Rupnik. Il padre Verschueren, delegato per la Compagnia di Gesù, ammette che sono arrivate altre 15 segnalazioni di abusi commessi dal gesuita "artistar", ma si rifiuta di ridurlo allo stato laicale perché comporterebbe rimuovere ogni controllo su di lui. Come se in questi 30 anni lo sloveno non avesse compiuto i crimini di cui è accusato proprio abusando della sua autorità sacerdotale.
- ECCO PERCHÈ INSISTERE SULLO SCANDALO RUPNIK, di Riccardo Cascioli
Rupnik, lo scandalo degli abusi bussa a Santa Marta
I gravi abusi sessuali commessi da padre Rupnik ai danni delle suore che erano sotto la sua cura spirituale e il grave crimine di assoluzione del complice che gli ha procurato la scomunica sono fatti ormai appurati. Ma la potente rete di complicità e protezione, che tuttora lo vede impunito, arriva ora a toccare anche il Santo Padre: solo lui infatti aveva il potere di rimettere la scomunica. Cosa dunque è accaduto? Si attendono ancora risposte adeguate dal Vaticano.
Il "caso Rupnik" ferisce anche la credibilità della Chiesa
Il celebre artista gesuita nell'occhio del ciclone: violenze psicologiche e forse sessuali risalenti a 30 anni fa. In più, la clamorosa indiscrezione su una presunta scomunica per «assoluzione del complice in confessione», poi bloccata dal Papa in persona. Ne esce ammaccata anche la Chiesa.
Monsignor Weakland, morte di un vescovo progressista
Monsignor Rembert Weakland, vescovo emerito di Milwaukee è morto il 22 agosto. Nella sua lunga vita e carriera ecclesiastica è stato un riformatore, un demolitore della liturgia e ha tentato di rivoluzionare la musica liturgica. Figura controversa, nel 2002 fu accusato anche di abusi sessuali e ammise relazioni omosessuali.
Mons. Zanchetta condannato per abusi sessuali
Monsignor Gustavo Oscar Zanchetta è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, dal tribunale argentino di Oran, per abuso sessuale continuo aggravato. I giudici hanno dunque creduto alle accuse di due ex seminaristi, oggetto di episodi a sfondo sessuale a partire dal 2017. Monsignor Zanchetta ora ricorre in appello.
Chiesa in Germania, l'Afghanistan del Vaticano
La gestione del capitolo abusi da parte del Vaticano sta creando reazioni dure in Germania: ad Amburgo, dopo oltre 5 mesi dalle dimisisoni del vescovo, l'amministratore apostolico monsignor Thim in segno di protesta e come sfida a Roma ha sospeso tutti gli organi diocesani. A Colonia invece è il cardinale Voelki ad attaccare la Santa Sede, perché da mesi non si esprime sui risultati della visita apostolica che doveva far chiarezza sulle responsabilità riguardo alle accuse di abusi sessuali.
Quando nella Chiesa "tutto è politica"
Le dimissioni del cardinale Marx rientrano in una tendenza ormai radicata di tatticismo politico dei pastori. E la questione degli abusi sessuali è chiaramente strumentalizzata per favorire un Great Reset della Chiesa, dopo che il sinodo tedesco è finito in un vicolo cieco. Grande delusione per i semplici fedeli cattolici.
Monsignor Viganò e il papa "smemorato"
Il nuovo intervento di monsignor Carlo Maria Viganò dopo le risposte di papa Francesco a una tv messicana sul caso McCarrick, mettono il dito sulla piaga: il papa «mente», la copertura dello scandalo continua. È una situazione inquietante; più che condivisibile l'esortazione a pregare e fare penitenza per il papa.
Quelle allusioni alla salute di Benedetto XVI
Non si ferma la reazione contro il papa emerito Benedetto XVI dopo la pubblicazione dei suoi "appunti" a proposito di abusi sessuali. Ora, alcuni commentatori cercano di insinuare dubbi sulla salute mentale di Ratzinger per avallare l'idea di un complotto anti-Francesco. Una pena.
Abusi sui minori, in Francia paga Barbarin
Il cardinale arcivescovo di Lione è stato condannato a sei mesi di detenzione con la condizionale per la mancata denuncia delle aggressioni sessuali su minori compiute da padre Bernard Preynat. Malgrado il suo caso nel 2016 fosse stato archiviato per l'insussistenza delle accuse.
- SE LA CHIESA SI CONSEGNA ALLA GIUSTIZIA TERRENA II ENGLISH VERSION
Lo strano caso della condanna del cardinale Pell
La condanna in primo grado in Australia del cardinale George Pell desta molte perplessità. Si riferisce a un episodio del 1996 quando avrebbe molestato due coristi della cattedrale di Melbourne. Ma le circostanze mosse dall'accusa sono francamente improbabili. Sembra piuttosto un caso di persecuzione giudiziaria reso possibile dal clima fortemente anti-cattolico creato in Australia e alimentato dalle gravi vicende degli abusi sessuali commessi da preti.
- COME TI NORMALIZZO L'OMOSESSUALITA', di Stefano Fontana