Politica economica tra ambizione e velleità
L’Italia ha bisogno delle riforme che negli ultimi vent’anni né i governi di destra, né quelli di sinistra hanno compiuto. Ma senza una drastica riforma della legislazione vigente vinceranno sempre quelli che mettono i bastoni tra le ruote.
Luca Ricolfi, l'economia della Quaresima
Il sociologo dell'economia Luca Ricolfi cerca di sciogliere "L'enigma della crescita", titolo della sua ultima opera. I Paesi industrializzati che crescono maggiormente sono quelli dove il benessere iniziale è inferiore. E sobrietà e operosità prevalgono.
Stipendio alle casalinghe? Una brutta idea
Dare uno stipendio alle casalinghe, come propongono Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker, sembra un'idea bellissima. Ma si scontra con la realtà. A partire dall'impossibile calcolo sull'ammontare del salario e sulla retribuzione del ruolo educativo.
«Controllo delle nascite, la Chiesa ha ragione»
Un'analisi della prestigiosa Business Insider dimostra come la Chiesa abbia ragione a non cambiare la dottrina in materia sessuale. Dal '68 in poi, la rivoluzione del sesso libero ha creato solo danni economici e sociali.
L'inverno demografico, la vera causa della crisi
La denatalità del mondo industrializzato ha preceduto la crisi di almeno una ventina d'anni. Non è dunque una conseguenza, ma la causa principale del declino economico. Nonché la radice di quel modello fallimentare che è la crescita a debito.
«Tra profitto e solidarietà un legame originale»
Il denaro è uno strumento buono che accresce la capacità della libertà umana; il male sta nel volere trattenere tutto per sé. Lo scrive papa Francesco nell'introduzione al volume del prefetto per la Congregazione della fede, mons. Müller.
Crescita a debito, tramonto di un paradigma
Negli ultimi quindici anni, le crisi economiche si sono susseguite in un crescendo preoccupante. Le cause sono molteplici, ma c'è un tratto comune: i Paesi industrializzati hanno sostenuto la loro crescita indebitandosi.
Creare ricchezza, distribuire la fede
A proposito del crescente divario tra ricchi e poveri, il problema non sta - come si dice - nella mancata distribuzione della ricchezza, ma nella perdita di fede che ha ridotto l'uomo alla sola dimensione materiale, facendogli dimenticare la propria dignità di figlio di Dio e l'osservanza delle leggi naturali, anche in economia.
Londra val bene una mossa
Sede legale in Olanda, sede operativa a Londra. La Fiat fa un ulteriore passo lontano dall'Italia, dove ormai realizza meno del 10% del fatturato. ma la verità è che l'Italia non è un paese attrattivo per gli investimenti industriali.
Caso Electrolux, chiedere a governi e sindacati
Dal 2004 sono nella Ue i paesi dell'Est Europa, paragonabili all'Italia per cultura industriale ma con un più basso tenore di vita. L'attuale crisi perciò era ampiamente prevedibile, ma nulla è stato fatto né dai governi nè dai sindacati.
Questo non è un paese per investitori
I casi Fiat ed Electrolux stanno lì a dimostrare che l'Italia non è più da tempo un paese appetibile per chi vuole investire in attività produttive. E davanti a questa situazione governo e sindacati continuano nelle vecchie strategie di difesa dell'esistente.
Bankitalia, pessimo decreto per una scelta buona
Quella della Banca d'Italia non è una privatizzazione ma un riassetto resosi necessario dai cambiamenti degli ultimi anni che avevano portato alcuni istituti bancari (Intesa e Unicredit) ad avere quote importanti dell'istituto. Ma non c'era alcuna urgenza tale da giustificare un decreto legge del governo, peraltro insieme a una materia completamente diversa come l'Imu.