Il grido della madre: “Vogliono uccidere Archie Battersbee. Fermateli”
Dopo la sentenza che autorizza a togliere i supporti vitali al 12enne con gravi lesioni cerebrali, i familiari di Archie ricorrono in appello e denunciano la collusione tra giudici e medici e le gravi inadempienze del London Royal Hospital: “Lo considerano morto in base a una semplice risonanza magnetica”. “Da subito erano più interessati ai suoi organi che non a salvarlo”. "Lo stanno facendo morire di fame".
Archie, una conversione cambia la lotta per la vita
In attesa della decisione del giudice dell'Alta Corte se porre fine alla vita del dodicenne Archie i cui medici considerano morto cerebrale, i suoi familiari danno un'importante testimonianza: convertiti al cattolicesimo dopo l'incidente, chiedono preghiere e non proteste pubbliche. È un riconoscimento pubblico di chi è il vero Signore della vita.
Dieci giorni per salvare la vita di Archie Battersbee
Il 6 e 7 giugno il giudice deciderà se porre fine alla vita del 12enne inglese che i medici considerano cerebralmente morto o dare ascolto alle speranze della famiglia, che si basano sui tanti casi di pazienti dichiarati morti e poi misteriosamente tornati in vita. Come Trenton McKinley, una storia analoga a quella di Archie.
Archie, un altro bambino vittima del “best interests”
Dodici anni, lesioni cerebrali da soffocamento, la famiglia ha ingaggiato una battaglia legale con i medici dell’ospedale di Londra dove è ricoverato e che vogliono farlo morire. Nel giro di pochi giorni – dopo un test pericoloso – potrebbe arrivare la sentenza definitiva. E c’è anche la conversione al cattolicesimo di tutta la famiglia dopo l’incidente.