Omogenitorialità: la Procura di Padova la chiede, nonostante la Legge 40
Per 37 bambini, avuti tramite eterologa da 33 coppie di lesbiche, la Procura di Padova aveva chiesto la cancellazione del cognome della partner non madre biologica. Ma c'è un colpo di scena: ora chiede al tribunale di rivolgersi alla Consulta.
Omogenitorialità, le contraddizioni della Cassazione
La Cassazione rigetta il ricorso di due lesbiche che chiedevano di essere registrate entrambe come “mamme” dopo l’eterologa all’estero. Ma la stessa corte suggerisce la stepchild adoption. Che però, per le coppie omosex, è una strada illecita.
Omogenitorialità, il Tribunale di Milano tra luci e ombre
Il Tribunale di Milano annulla la trascrizione di un bambino all’anagrafe avuto da una coppia gay tramite maternità surrogata. Ma poi indica la “soluzione” della stepchild adoption.
Stepchild adoption, porta sull'utero in affitto
L'adozione all'interno di una coppia omosessuale era stata esclusa dalla legge Cirinnà, ma ora il ministro Roccella la invoca pensando così di poter frenare l'utero in affitto. Un errore molto grave, piuttosto serve affermare (anche in Costituzione) il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre.
Coppie gay, la stepchild adoption è stata già digerita
Tiene banco il caso dei 37 atti di nascita - sotto la lente della Procura di Padova - con registrate “due mamme”. Ma se alla base ci fosse stata la stepchild adoption, probabilmente la Procura non avrebbe eccepito nulla. Perché questo istituto è stato stravolto da giudici ideologici. E ora lo appoggia anche il ministro Roccella.
Omogenitorialità, Roccella e Avvenire cedono al "male minore"
Il ministro Eugenia Roccella in un’intervista al Corriere e il giurista Giuseppe Anzani in un editoriale sul quotidiano della Cei condannano l’utero in affitto ma avallano la possibilità, nel caso di un minore cresciuto da una coppia gay, della stepchild adoption o di forme giuridiche similari. È la solita logica - moralmente errata e fallimentare - del male minore.