«Non finanzieremo l’uccisione dei nascituri»
Il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha annunciato due nuove misure dell’amministrazione Trump, dirette a evitare che i soldi dei contribuenti finanzino la pratica e la propaganda abortista all’estero. Il fine è «soddisfare i nostri fondamentali obiettivi di salute, inclusa l’assistenza sanitaria per le donne, rifiutandoci di sovvenzionare l’uccisione di bambini non ancora nati». Esultano i gruppi pro vita.
Cultura della morte vs vita, divampa la battaglia negli Usa
Dopo la legge dello Stato di New York che consente l’aborto fino alla nascita, il Partito democratico continua a promuovere disegni normativi simili in altri Stati. Uno dei più radicali è quello del Massachusetts, che intende cancellare dal testo sull’aborto i termini «madre» e «bambino non nato». Intanto, in Georgia, Kentucky, Mississippi, Ohio e Tennessee i repubblicani cercano di far passare delle leggi che vietino l’aborto dal momento in cui è rilevabile il battito del cuore; e a livello federale tentano di vietare l’infanticidio, che ormai fa parte dell’agenda del Partito democratico.
Unplanned, quando l’abortista diventa un’eroina pro life
In primavera uscirà negli Stati Uniti il film Unplanned, basato sulla storia vera di una ex manager della Planned Parenthood, la trentottenne Abby Johnson, che nel 2009 rinunciò al suo lavoro dopo aver visto con i propri occhi la cruda realtà dell’aborto, praticato ai danni di un bambino di 13 settimane. La sua parte sarà interpretata dall’attrice Ashley Bratcher, anche lei con una storia che sa di Provvidenza.
Dem Usa, dall'aborto all'infanticidio il passo è breve
Sulla scia dello Stato di New York, dove i democratici hanno approvato una legge che consente di abortire fino alla nascita praticamente per qualsiasi ragione, i compagni di partito di Hillary Clinton stanno avanzando progetti legislativi molto simili in altri Stati federati come il Rhode Island, il Vermont e la Virginia. Proprio in Virginia la democratica Kathy Tran ha ammesso in un video shock che il suo disegno di legge permetterebbe di abortire anche al momento del parto e il governatore Ralph Northam ha aggiunto che sarebbe legale lasciar morire il bambino nato vivo. Appena appresa la notizia, il presidente Donald Trump ha commentato: “È terribile”.
Aborto fino alla nascita, i dem celebrano la loro follia
Lo Stato di New York, dove sono in netta maggioranza i democratici, ha approvato una legge che stravolge i concetti di «omicidio» e «persona» e consente di abortire fino al 9° mese di gravidanza, anche in assenza di un medico. A legge approvata si è sentita una voce gridare in aula: «Possa Dio avere pietà di questo Stato!».
La Marcia per la Vita e la promessa di Trump: «Porrò il veto a ogni legge abortista»
Decine di migliaia di persone si sono ritrovate venerdì a Washington per l’annuale Marcia per la Vita, cui ha preso parte anche il vicepresidente Mike Pence, mentre il numero uno della Casa Bianca ha fatto sentire il suo sostegno con un videomessaggio definendo ogni bambino «un dono sacro di Dio». In una lettera alla speaker della Camera, Nancy Pelosi, Trump ha spiegato che userà il suo potere di veto nei confronti di ogni disegno di legge che tenti di indebolire la protezione per i nascituri, rispondendo così ai tentativi dei democratici che stanno cercando di sfruttare lo stallo sullo shutdown per far passare misure pro aborto.
Leana Wen, presidente nuova… ideologia vecchia
Dallo scorso 12 novembre la Planned Parenthood è guidata ufficialmente da Leana Wen, una dottoressa di origini cinesi, che in un tweet ha definito l’espansione dell’aborto «la nostra missione principale». Nulla che già non si sapesse, anche se l’affermazione è un autogol per la propaganda portata avanti per anni dalla multinazionale abortista.
Se il vescovo pro Lgbt critica chi protesta contro l’aborto
Parlando a una radio irlandese, Diarmuid Martin ha preso le distanze da coloro che manifestano fuori dagli ospedali per difendere la vita nascente. Una frecciata al mondo pro life, in linea con altre occasioni in cui l’arcivescovo di Dublino ha espresso posizioni contrarie all’insegnamento della Chiesa
Puccetti: "L'antidoto alla RU 486 possibile anche in Italia"
"Qualsiasi medico in possesso del ricettario regionale potrebbe prescrivere le iniezioni o le compresse di progesterone a carico del Sistema Sanitario pubblico per contrastare l'azione della RU 486 e interrompere l'aborto". Renzo Puccetti spiega alla NuovaBQ che pur non esistendo in Italia una Abortion Pill Rescue, basata su un protocollo che prevede la somministrazione di progesterone per capovolgere gli effetti della pillola abortiva e mantenere quindi la gravidanza, ogni medico potrebbe fare questa prescrizione salvavita.
Fine vita, la "sfida" alla Consulta stimolo per i pro life
La sentenza della Consulta sul caso Cappato può dare l’impressione di chiudere definitivamente i pro-life in un vicolo cieco. Ma apre anche un nuovo e più chiaro orizzonte di impegno contro l’eutanasia. Si sfidi in Parlamento la Corte nel rivedere la legge sulle DAT restringendo, e non allargando le possibilità eutanasiche. Bisogna mettere le basi per un grande movimento nazionale di modifica costituzionale per blindare il diritto secondo giustizia e arrestare il piano inclinato. Appunti per i politici pro life.
-RILANCIARE LA DOTTRINA SOCIALE. IL CORSO DELLA BUSSOLA
Cresce la violenza fisica verso pro life e pro family
Nel "democratico" Canada cresce la discriminazione contro chi difende vita e famiglia, non solo attraverso multe o licenziamenti, ma mediante episodi di violenza non perseguita da una giustizia che mette in carcere chi invece offre alternative all'aborto. Tutto ciò grazie ad un potere per cui se fossero attaccati gli attivisti Lgbt scoppierebbe un caso nazionale, mentre quei "bigotti" dei credenti, si pensa, di fatto se le cercano. Si capiscono ora i richiami di Ratzinger e dell'ateo Habermas.
- COSI' I CATTOLICI DEBILITANO LA LOTTA PER LA VITA - Stefano Fontana
Il prete arrestato perché aiuta le donne a non abortire
Dopo aver fatto abortire la sua ragazza si convertì e divenne prete. Oggi padre Stephen Imbarrato passa il tempo a pregare e aiutare le donne in procinto di abortire. Arrestato per questo ha dichiarato che la prigione «è un sacrificio minimo per dare voce ai bambini». E che in carcere ha capito che bisogna alzare i toni essendo pronti a pagare di persona.