Perché Facebook ci ha sospeso per tre giorni
Qualche attento lettore si sarà chiesto come mai non preghiamo più il Rosario da due giorni, in diretta su Facebook. Questa diretta non ci sarà nemmeno oggi, perché Facebook ci ha sospeso da due giorni. Torneremo, regolarmente, solo a partire da domani, per chi legge. Ma i motivi della sospensione sono quantomeno interessanti.
Critica il ddl Zan, insegnante di religione trasferito
Un insegnante di religione di una scuola superiore di Bra (Cuneo), Piergiorgio Dellagiulia, ha preso posizione contro il ddl Zan su un gruppo Facebook molto seguito. Prima il suo preside ha preso pubblicamente le distanze dal professore. Poi, convocato dalla diocesi di Torino, è stato trasferito in un altro istituto. Forse non è una coincidenza.
I social oscurano i "complottisti" ma favoriscono i pedo-criminali
La cronaca continua a segnalare la diffusione delle torture e degli abusi di bambini che si diffondono online. Nonostante questo i social sono impegnati ad oscurare i profili di chi condanna le atrocità sostenendo l'operato di Trump. La polizia inglese ha infatti accusato Facebook di favorire il dilagare dei pedo-criminali.
I social oscurano i "complottisti" ma favoriscono i pedo-criminali
La cronaca continua a segnalare la diffusione delle torture e degli abusi di bambini che si diffondono online. Nonostante questo i social sono impegnati ad oscurare i profili di chi condanna le atrocità sostenendo l'operato di Trump. La polizia inglese ha infatti accusato Facebook di favorire il dilagare dei pedo-criminali.
Chissà perché Facebook censura sant’Agostino
Due sacerdoti pubblicano su Facebook una citazione del santo d’Ippona che rispecchia un insegnamento di Gesù. Post rimosso. Stessa sorte per un amico. Il motivo? È un “discorso d’odio”. Dopo giorni di proteste, il colosso di Zuckerberg fa marcia indietro. Ma rimane il modo d'agire liberticida, tipico del pensiero unico.
Apple e Amazon, la tecnologia "democratica" non esiste
La complicità di Apple con il regime cinese per conquistare fette di mercato (progetto oltretutto fallito), la distruzione di tonnellate di oggetti nuovi da parte di Amazon per non pagare il magazzino: la dimostrazione che, dietro la maschera del progressismo, si celano scelte che sono solo economiche.
Il discorso di Soros contro la società aperta
Il finanziere George Soros è oggetto di numerose teorie cospirative. Una volta che ha preso il microfono a Davos, ha iniziato a pronunciare un discorso apocalittico contro Bitcoin, i social network e Trump. Discorsi che suonano complottisti e rivelano una paura profonda per la società aperta, la stessa che Soros dovrebbe promuovere.
E BARILLA ENTRA NEL CLUB LGBT DELL'ONU di T. Scandroglio
Generazione iPhone: un'ecatombe antropologica
Ossessionati dai “mi piace” e dall'isolamento da social, vorrebbero liberarsi dello smartphone, ma spaventati dalla realtà, preferiscono non uscire di casa, non avere rapporti carnali e rimanere in un mondo su misura capace di soddisfare subito le loro pulsioni. Ad ammetterlo sono gli stessi inventori della tecnologia. Ecco la generazione più depressa e meno ribelle della storia, ecco i sudditi perfetti.
L’Oim chiede a Facebook di negare l’accesso ai trafficanti che trasportano clandestinamente gli emigranti in Europa
I trafficanti aprono pagine Facebook per convincere i giovani Africani a emigrare illegalmente e usano WhatsApp per estorcere denaro alle loro famiglie. L’Oim chiede ai social network di bloccarli
Come funziona l'algoritmo puritano che "censura" Rodin
Scandalo e paura: Facebook ha rimosso l'immagine della scultura di Rodin, "Il bacio", che reclamizzava una mostra di Treviso dedicata allo scutore. Per i contenuti sponsorizzati (pubblicità a pagamento) esiste un algoritmo che censura in automatico le immagini che riconosce come erotiche.
La sabbia mobile del web. Per un mi piace
Finisce in tribunale una storia di un commento su Facebook che prendeva di mira un sindaco accusato di non lavorare. Alla sbarra l'autore del post e i 7 che misero "mi piace". Per un commento da bar adesso bisogna ragionare come la magistratura