Pallone-spia cinese: il giro degli Usa in 7 giorni
Un pallone-spia cinese ha sorvolato gli Usa per una settimana, prima di essere abbattuto sull'Atlantico. Un altro è stato individuato in Colombia. Perché l'amministrazione Biden è stata così remissiva? Il Norad rivela: ne sono passati altri, anche con Trump. Il quale si dice all'oscuro dei fatti: qualcuno sapeva e ha taciuto? È scandalo nello scandalo.
Una mongolfiera cinese, che trasportava una grande antenna, fluttuando a circa 20mila metri di quota, è entrato nello spazio aereo statunitense sopra le isole Aleutine, poi ha attraversato un pezzo di Alaska e il Canada occidentale, per rientrare negli Usa sull’Idaho settentrionale. Ha attraversato, impunita, tutti gli Stati Uniti settentrionali prima di essere abbattuta al largo della North Carolina. L’antenna si è inabissata nell’Atlantico e i sommozzatori della marina stanno provando a recuperarla. Il viaggio dalle Aleutine alla North Carolina è durato esattamente una settimana. L’amministrazione Biden, prima si è giustificata per l’inazione, poi ha scaricato la colpa sulla precedente amministrazione Trump, rea, secondo fonti del Pentagono, di aver fatto spiare gli Usa da almeno tre mongolfiere simili. E qui è scoppiato lo scandalo nello scandalo, perché Trump e i membri della sua amministrazione si dicono completamente ignari di quei sorvoli. Allora: qualcuno sapeva e ha taciuto?
Il primo elemento sospetto di questa vicenda è sicuramente l’inazione dell’amministrazione Biden. L’avvistamento del pallone cinese risale al 28 gennaio, sopra le Aleutine. L’aviazione statunitense avrebbe potuto abbattere l’intruso, senza correre rischi, sul Pacifico settentrionale. Ma nessun caccia si è alzato in volo, perché evidentemente dalla Casa Bianca non è arrivata alcuna autorizzazione a procedere. Il viaggio del lento velivolo è proseguito: Alaska, Canada occidentale, Idaho, Montana… e qui il caso è diventato pubblico, perché sono stati dei civili dello Stato settentrionale (che ospita un’importante base missilistica a Malmstrom) a individuare lo strano oggetto sferico nel cielo e filmarlo e a discuterne apertamente sui social media e con i media locali. Si è scoperto, così, che il governo ne fosse già al corrente e stesse mantenendo un basso profilo, limitandosi a inseguire l’intruso in alta quota.
Fonti interne all’amministrazione hanno dichiarato al Wall Street Journal che il 31 gennaio, quando la mongolfiera stava sorvolando l’Idaho, Biden abbia dato l’ordine di “schermare” gli obiettivi militari sensibili e abbia chiesto quali opzioni ci fossero sul tavolo, abbattimento incluso. A sconsigliare quest’ultima opzione sarebbero stati i militari stessi, preoccupati dalla possibilità di provocare morti, feriti e danni alla proprietà causati dalla caduta dei detriti, soprattutto dell’antenna o di un eventuale missile inesploso lanciato da un caccia. La stessa giustificazione è stata presentata al pubblico dai portavoce del Pentagono. Solo quando il misterioso pallone è tornato a sorvolare acque profonde, nell’Oceano Atlantico stavolta, è stato abbattuto da un caccia F-22. Gli Usa hanno denunciato la violazione dello spazio aereo e, da quando lo scandalo della mongolfiera è diventato pubblico, hanno accusato la Cina di spionaggio. Pechino ha confermato che il velivolo era suo, ma non ha mai accettato l’accusa di spionaggio. Secondo la versione ufficiale del regime comunista, la mongolfiera era un pallone sonda del servizio meteorologico andato fuori rotta a causa del vento. Però perché, allora, non avvertire il governo statunitense dell’incidente?
Non si è neppure fatto in tempo a elaborare l’importanza della vicenda che si è scoperto anche un secondo pallone cinese, pressoché identico, nei cieli dell’America latina. Il suo passaggio è stato confermato dal Costa Rica e dalla Colombia. Il nuovo governo colombiano, di sinistra e sempre più legato a Pechino, non ha reagito e non ha denunciato la violazione del suo spazio aereo. “È stato stabilito che questo elemento non rappresenti una minaccia alla sicurezza e alla difesa nazionale”, è il comunicato dell’aviazione colombiana. Il regime cinese, ieri, ha ammesso che anche il pallone individuato in America latina fosse suo. Poi ha ripetuto la tesi usata per l’altro: un pallone usato per non precisate “ricerche scientifiche” andato fuori rotta a causa del vento. Il presidente Gustavo Petro, in compenso, ieri ha annunciato che si recherà al più presto in Cina, su invito del governo di Pechino, per discutere dei nuovi progetti infrastrutturali comuni.
Nessuna crisi in Sud America, ma una forte polemica nel Nord America: perché l’amministrazione si è comportata in modo così remissivo? Perché ha lasciato che i cinesi violassero impunemente lo spazio aereo statunitense? E se invece che un’antenna la mongolfiera avesse trasportato una bomba, magari nucleare? Il Segretario di Stato Antony Blinken doveva recarsi in visita in Cina questa settimana, ma dopo l’incidente il viaggio è stato rinviato. Era per non rovinare le relazioni con Pechino che Biden stava cercando di tenere nascosta l’incursione?
Sono domande senza risposta a cui la Difesa ha aggiunto altri motivi di preoccupazione. Prima un ufficiale anonimo, poi il generale Glen Van Herck (al comando del Norad, responsabile per la difesa dello spazio aereo nord-americano) hanno rivelato che almeno un’altra mongolfiera cinese, durante l’amministrazione Biden, e altre tre durante l’amministrazione Trump, avevano sorvolato gli Usa. Insomma, se ne deduce che lo spazio aereo americano sia ormai un colabrodo, con buona pace della prima potenza militare mondiale.
Quel che è ancora più incredibile è che l’amministrazione Trump si dica assolutamente all’oscuro di quelle tre incursioni in alta quota. Non solo l’ex presidente, ma anche i suoi Consiglieri per la Sicurezza Nazionale, Bolton, McMaster e O’Brian, si dicono completamente all’oscuro di quei fatti. Ma allora perché il presidente e il governo non sono stati informati?
Insomma, per cercare di giustificarsi, Biden e le forze armate hanno dato in pasto alla stampa una serie di rivelazioni che minano ulteriormente il senso della sicurezza degli americani. Non solo i cinesi possono penetrare lo spazio aereo Usa, ma addirittura chi li individua non sempre avverte il presidente in carica.